marino scipero

SOTTO-MARINO SOTTO TUTELA: INFILTRAZIONI MAFIOSE FINO A DICEMBRE 2014, MA IL COMUNE NON SARÀ SCIOLTO. IL SINDACO SARÀ PERÒ DI FATTO COMMISSARIATO - FELTRI: 'È RIUSCITO A FAR RIMPIANGERE ALEMANNO, IL PEGGIOR PRIMO CITTADINO DI TUTTI I TEMPI. SI DEVE DIMETTERE"

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1. ROMA CAPITALE NON SARÀ SCIOLTA MA MARINO FINISCE SOTTO TUTELA

Massimo Malpica per “il Giornale

 

Quattro ore di riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza che decidono il destino di Ignazio Marino e della sua giunta. L'esito è rimandato al parere che il prefetto Franco Gabrielli invierà al Viminale entro fine settimana, ma rumors insistenti indicano che, nonostante la relazione della commissione abbia certificato l'infiltrazione mafiosa fino a un anno e mezzo dopo l'elezione di Marino, il prefetto non dovrebbe suggerire lo scioglimento del Comune.

 

ignazio marino  alla festa di selignazio marino alla festa di sel

La sentenza, comunque, si dovrebbe risolvere in una sorta di commissariamento di fatto della macchina comunale, con il sindaco salvo ma messo sotto tutela. D'altra parte il prefetto Gabrielli si è già portato avanti: ieri è intervenuto sulla questione dei camion bar da cacciare da Colosseo e dintorni, poi confermata dal Tar. E al comitato per la sicurezza del I municipio, quello del centro di Roma, ha nominato due viceprefetti per contrastare il degrado nel centro storico e nell'area della stazione Termini.

 

ignazio marino munge la muccaignazio marino munge la mucca

E a proposito di stazioni, Marino è sotto un treno. Non solo per i venti che soffiano dalla Prefettura, ma anche per la guerra aperta che ha dichiarato ai macchinisti della metropolitana di Roma. Dopo giorni di disservizi, dovuti allo sciopero bianco dei conduttori Atac, per protestare contro l'obbligo di timbrare il cartellino per certificare la presenza in servizio, in vigore dal primo luglio, ieri il sindaco ha postato un video su Facebook, ammettendo «gravi rallentamenti, addensamenti di persone e gravi disagi» per romani e turisti, e annunciando una task force per valutare sanzioni e contromisure.

 

er cecato ignazio marinoer cecato ignazio marino

Nel video, anche una gaffe. Marino dice che il «40 per cento del personale si rifiuta di timbrare il cartellino», frase poi corretta dall'ufficio stampa perché il dato è relativo ai soli macchinisti.

 

Così, tra lo sciopero bianco in atto e gli scioperi veri e propri annunciati per i prossimi giorni (in calendario due stop al servizio, il 10 per i bus periferici e poi di nuovo il 17, anche se la seconda agitazione non ha avuto il via libera della commissione di garanzia sugli scioperi), i trasporti pubblici capitolini sembrano una volta di più fuori controllo. Solo i tratti già aperti della «nuova» metro C, che utilizza treni driverless, quindi senza conducenti, sono scampati agli effetti della protesta (ma non ai problemi: pochi giorni dopo l'inaugurazione la fermata Pigneto è rimasta chiusa per 24 ore in seguito a un atto vandalico), mentre anche sulla linea Roma-Lido, il treno del mare, si è vissuta una nuova giornata campale.

 

METRO C - CANTIERE METRO C - CANTIERE

A peggiorare il tutto, il caldo pazzesco che ha reso la vita più difficile ai malcapitati che, per lavoro o per turismo, si sono infilati nei tunnel per affollare le banchine, trasformate loro malgrado in sauna anche grazie ai forti ritardi accumulati dalle corse, con i rari treni in arrivo simili a carri bestiame stipati all'inverosimile. Visti i fortissimi disagi, due giorni fa si è mossa proprio la commissione di garanzia sciopero, chiedendo chiarimenti all'Atac e alla prefettura.

 

ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA  ROMA - SCIOPERO DELLA METROPOLITANA

Poi come detto anche il sindaco ha tentato di correre ai ripari, tra videomessaggi e contromisure annunciate per «sedare» la «non accettabile» rivolta dei macchinisti, rivendicando la «naturale severità» del Campidoglio e annunciando la discesa in campo di una task force per «individuare le responsabilità dei disagi al trasporto pubblico» e riportare la situazione alla «normalità», oltre a garantire una linea diretta proprio con il prefetto Gabrielli, sempre più il vero alter ego del primo inquilino del Campidoglio.

 

 

2. ADESSO IL SINDACO TOLGA IL DISTURBO

Vittorio Feltri per “il Giornale

 

Mettiamo le mani avanti: non abbiamo nulla di personale contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino, del quale segnaliamo una sorprendente presenza sui media. In pratica - se escludiamo gli ultimi giorni in cui si discute assai del referendum greco - si parla sulla stampa più di lui che di Tsipras, benché questi si dia da fare da mesi per non passare inosservato. Non nascondiamo di avere una certa ammirazione per il medico che si è buttato in politica con notevole coraggio, pur sapendo - presumo - che sia più allegra una corsia di malati terminali che non il Campidoglio.

 

vittorio feltrivittorio feltri

Onore al merito. Anche perché Marino non solo ha accettato di gestire una città come Roma, ossia un bordello a cielo aperto, dove succede di tutto, specialmente nel peggio, ma, nonostante gli sviluppi di un'inchiesta che ha svelato le gesta di un verminaio mafioso, non demorde: rimane seduto al suo posto, avvitato alla poltrona, come se presiedesse il club della caccia. Egli ha dimostrato una resistenza alla fatica e agli insulti che non ha alcun precedente nel mondo occidentale. Accada quel che accada, il sindaco più contestato della storia capitolina non fa una piega; anzi, sorride beato, chissà perché.

 

DUELLO MARINO E ALEMANNO SU SKYTG DUELLO MARINO E ALEMANNO SU SKYTG

Abbiamo il sospetto che Ignazio non si renda nemmeno conto della drammatica situazione romana (trasporti nel caos, ladri da ogni parte, cassonetti colmi di schifezze ostentati quasi che fossero arredi urbani progettati da archistar). Probabilmente non vede le numerose grane che dovrebbe affrontare e tentare di risolvere. Che sia miope? Può darsi. Oppure è talmente occupato a guardarsi allo specchio da non avere il tempo né le energie per dedicarsi all'amministrazione.

 

Ma quella del suo narcisismo è solo un'ipotesi. Sta di fatto che quest'uomo è tenacemente impegnato a non muovere un dito, cosicché riesce ogni dì a far rimpiangere addirittura Gianni Alemanno, giudicato all'unanimità il peggior primo cittadino romano di tutti i tempi. Un'impresa memorabile. Giuro, non credevamo che Marino avesse gli attributi per compierla tanto brillantemente.

 

Ora però è necessario separare il grano dalla pula. Sul piano giudiziario il sindaco non va rimproverato di alcunché. La magistratura, pur avendo indagato a fondo (si spera), non ha trovato neanche una virgola storta da addebitargli. Diciamolo quindi con forza: Ignazio fino a prova contraria è una persona onesta e nessuno è autorizzato a dubitarne.

 

PANDA MARINOPANDA MARINO

Il punto è un altro. Politicamente, egli è un disastro. E non ci riferiamo alle peripezie della sua Panda rossa, parcheggiata in ogni luogo contrassegnato dal divieto di sosta, e neppure alle sue spavalde scorribande in bicicletta che lo hanno reso abbastanza ridicolo. Figuriamoci. Queste sono sciocchezze sulle quali occorre sorvolare perché attengono allo stile, e se uno non ce l'ha non può essere linciato, al massimo spernacchiato.

 

La questione seria è la seguente: come fa un sindaco, sotto i cui occhi sono avvenuti fatti di straordinaria criminalità, a non sentire l'esigenza - appunto politica - di togliere il disturbo allo scopo di agevolare nuove elezioni?

 

BUZZI CARMINATIBUZZI CARMINATI

Ricollegandoci a quanto scritto sopra, abbiamo il sospetto che l'ex chirurgo sia sprovvisto di sensibilità istituzionale e non avverta la gravità della crisi che sconvolge il Comune di Roma. Noi viviamo a Milano e pensavamo che fosse una disgrazia avere un sindaco quale Giuliano Pisapia, ma davanti allo sfacelo romano - complice Marino - siamo obbligati a ritenerci baciati dalla fortuna. Incredibile ma vero.