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“LA VANNACCIZZAZIONE E’ INARRESTABILE” – NELLA LEGA SCOPPIA IL CASO STEFANIA BARDELLI, LA "BERSAGLIERA" DEL GENERALE VANNACCI CHE A PONTIDA SI E’ PRESENTATA IN MIMETICA, IN VERSIONE "LARA CROFT DEL VARESOTTO" – LA PROCACE E VIVACE ERINNI DELL’EX PARA’ HA LAVORATO IN PASSATO PER MILAN E MEDIASET, PER ETTORE ROSATO DI "ITALIA VIVA" (UN ROSATELLO MOSSO) E OGGI È RESPONSABILE DI UN TEAM VANNACCI IN PROVINCIA DI VARESE - “LA TESSERA DEL CARROCCIO? STO BENE COSÌ. NON SONO OSTILE ALLA LEGA, IL NOSTRO OBIETTIVO È ANDARE D’ACCORDO” (PAROLE CHE SUGGELLANO, DI FATTO, L’ESISTENZA DI DUE PARTITI) – “LA VANNACCIZZAZIONE DEL CARROCCIO? È UN DATO DI FATTO, UN’ONDA…”  - (AVVISATELA CHE NON E’ BAYWATCH!) - VIDEO

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Da malpensa24.it

 

stefania bardelli vannacci

«La vannaccizzazione è inarrestabile». Dopo che il “col cazzo che la Lega si fa vannaccizzare» di Attilio Fontana ha fatto il giro d’Italia partendo da Busto, interviene Stefania Bardelli, la fedelissima varesina del generale.

 

La quale però, precisa che le sue dichiarazioni non sono una risposta al Governatore della Lombardia, pur iniziando il virgolettato con un: “Mi sento chiamata in causa”.

E il perché Stefania Bardelli si senta chiamata in causa lo spiega in maniera molto chiara.

 

«Mi sento chiamata in causa, visto che il termine “vannaccizzare” é nato proprio durante la conferenza stampa di Varese, nella quale Roberto Vannacci ha lanciato i Teams dell’associazione Il Mondo al Contrario», la giornalista e referente del Team Vannacci Vidoletti di Varese. 

 

(...)

 

 

BARDELLI

Marco Cremonesi per corriere.it

 

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«Io non sono ostile alla Lega, il nostro obiettivo è andare d’accordo». Ma la tessera della Lega la prenderà? «Sto bene così. Io sono la bersagliera del generale Vannacci». Stefania Bardelli sta diventando un caso. Ha lavorato per Milan e Mediaset, per Ettore Rosato di Italia viva e per il viceministro leghista allo Sviluppo economico Dario Galli. E oggi è responsabile di un team Vannacci in provincia di Varese che, va ricordato, è pur sempre la culla del leghismo.

 

Ma le sue sortite sulla stampa locale la stanno trasformando nel simbolo di quello che i leghisti non vogliono: gli uomini di Vannacci che, in molte realtà locali, diventano dei referenti completamente al di fuori del partito e che al partito non rispondono affatto.

 

Lei se ne stupisce: «Nei team siamo tranquillissimi, facciamo cose, organizziamo iniziative di buon senso...». Però, appunto, loro parlano di vannaccizzazione: «Ma è un dato di fatto, un’onda inarrestabile. Qui a Varese c’è un territorio da vannaccizzare». Però Vannacci è pure il vicesegretario della Lega: «Ma guardi che a chiamarci sono i sindaci della Lega.

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E infatti, a novembre qui ci sarà una grande iniziativa del generale e vedrà che ci saranno anche tanti bravi sindaci leghisti. E se ci chiamano, vuol dire che a rimotivarli è Roberto Vannacci. Il punto è quello: forse anche qui ci vuole un qualcosa che faccia scattare la rimotivazione degli amministratori». Ma se il generale è leghista, perché non seguirlo anche qui? Lei cita Berlusconi - «L’italia è il Paese che amiamo» — e poi lo stesso Vannacci: «Noi siamo per un’Italia viva. Solo le cose morte stanno ferme».

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