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Carlo Tarallo per Dagospia
Isso, essa e âo malamente: il triangolo tra Giampi Tarantini, sua moglie Angela "Ninni" Devenuto e Valter Lavitola ha ormai preso questa piega qui, in linea con la più classica sceneggiata napoletana, e questa rimarrà fino alla fine. Sette ore di interrogatorio oggi a Poggioreale per Tarantini e la moglie Ninni, arrestati l'altro ieri con l'accusa di estorsione ai danni di Berlusconi.
Uccel di bosco (anzi di foresta tropicale) Lavitola, che i due coniugi hanno accusato di essere il "manovratore" di questa presunto ricatto ai danni del presidente del consiglio. "Valter mi ha fregato": questa in estrema sintesi la posizione di Tarantini davanti al giudice Amelia Primavera e ai pm Woodcock, Curcio e Piscitelli. Alessandro Diddi e Ivan Filippelli, i legali di Giampi, all'uscita dal carcere hanno confermato la versione del memoriale consegnato dal faccendiere pugliese ai magistrati.
Il denaro ricevuto da Berlusconi sarebbe stato frutto della "generosità " del premier, che avrebbe così voluto aiutare il suo amico in difficoltà economiche, pieno di debiti, con la sua famiglia e quella del fratello da mantenere e con la madre vedova.
Giampi, che ha appreso dagli atti dell'inchiesta della relazione tra sua moglie e Lavitola, avrebbe detto in apertura di interrogatorio di non voler commentare questa "vicenda privata". La moglie Ninni avrebbe dichiarato di essersi sentita "tradita" da Lavitola. "E' una vicenda alle spalle", commentano i legali di Tarantini, riferendosi alla relazione tra Ninni e Valter.
Ma dal personale al penale la musica non cambia. E' sempre Lavitola, infatti, ad essere dipinto come "'o malamente", quello che brigava nell'ombra, quello che manovrava la coppia, quello che tentava, forse, di appropriarsi indebitamente di una parte dei soldi, mezzo milione di euro, che Berlusconi avrebbe destinato ai Tarantini per far fronte alle "difficoltà economiche" della coppia.
Mezzo milione di euro? "Sembra una cifra enorme - rispondono gli avvocati all'uscita dal Grand Hotel Poggioreale - ma in realtà , tenendo presente che i Tarantini dovevano far fronte a ingenti debiti, non è così. Inoltre, si trattava di un prestito che sarebbe stato restituito quando possibile". Ma se si trattava di una donazione, perché al telefono con Lavitola la segretaria del premier, Marinella Brambilla, parlava in codice, definendo le mazzette di banconote "foto da stampare?".
La musica è sempre la stessa: "Si trattava di un linguaggio utilizzato da Lavitola". La linea difensiva di Giampi resta quella del memoriale preparato dopo l'uscita sui giornali della notizia dell'inchiesta e consegnato in Procura. Il mezzo milione come prezzo della richiesta di patteggiamento, per evitare un processo scandalo con il Premier protagonista?
"Non solo - risponde Tarantini - non ho mai avuto l'idea di patteggiare ma non ho neanche mai pensato che attraverso tale soluzione si sarebbe potuto evitare la gogna mediatica che, immagino, scaturirà non appena le carte del procedimento verranno a disposizione delle parti". Le ragazze portate alle feste di Palazzo Grazioli? "Il presidente non sapeva che fossero escort". Lavitola? "Ci ha ingannato". Questa è la Giampi & Ninni version. E questa rimarrà ...
Lavitola e L'AvantiLavitolaMoglier TarantinotarantiniTarantino
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