donald trump. it can't happen here

"IT CAN’T HAPPEN HERE". ERA GIA' TUTTO PREVISTO? IL ROMANZO DISTOPICO DI SINCLAIR LEWIS DEL 1935 RACCONTA UNA STORIA MODERNA: L'ELEZIONE DI UN PRESIDENTE AMERICANO POPULISTA CHE TRASFORMA IL PAESE IN UNA DITTATURA DI TIPO FASCISTA. PUBBLICATO DOPO LA VITTORIA DEL NAZISMO IN EUROPA, IL LIBRO E’ STATO "RIPESCATO" DOPO L’INSEDIAMENTO DEL TYCOON - LE ASSONANZE CON L'ERA TRUMP SONO NUMEROSE: ECCO QUALI...

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Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il "Corriere della Sera"

 

COMIZIO TRUMP

Un demagogo si candida alla Casa Bianca e lancia una campagna elettorale populista promettendo di restaurare la prosperità e la grandezza dell’America. 

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Autoproclamatosi campione dei dimenticati e dei tradizionali valori americani, riesce a vincere le elezioni di novembre. Una volta entrato nello Studio Ovale, elimina l’influenza del Congresso, mette fuorilegge gli avversari usando il ministero della Giustizia, nomina centinaia di fedelissimi nelle Corti, affida l’amministrazione del Paese a potenti uomini d’affari, crea una milizia armata speciale per sedare le proteste e controllare i dipendenti pubblici. Fra gli applausi della maggioranza del popolo, convinto che le sue drastiche misure renderanno nuovamente grande l’America, il Presidente trasforma gli Stati Uniti in una dittatura di tipo fascista.

 

ZELENSKY E TRUMP NELLO STUDIO OVALE

Tranquillizzatevi. Non stiamo parlando di Donald Trump. È la trama di un romanzo, pubblicato nel 1935 da Sinclair Lewis, lo scrittore americano che cinque anni prima aveva vinto il Nobel per la Letteratura. It Can’t Happen Here , qui non è possibile, uscì sull’onda dello sconcerto provocato dalla vittoria del fascismo e del nazismo in Europa.

 

Nella sua finzione, Lewis segue l’ascesa di Berzelius «Buzz» Windrip, senatore democratico che dopo aver strappato la nomination del suo partito a Franklin D. Roosevelt, sconfigge il suo avversario repubblicano, fomentando paura e promettendo di tutto, di più.

 

La sola voce che gli si oppone, avendone intuito in anticipo le intenzioni, è quella del giornalista Doremus Jessup. Ma il Presidente-dittatore chiude il quotidiano che dirige e lo manda in galera. Jessup riuscirà a evadere e a fuggire in Canada, dove darà vita a un giornale clandestino che denuncerà la dittatura. 

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ELON MUSK - SEGA - MEME BY EMILIANO CARLI

Lewis volle scrivere il romanzo, sicuramente non fra i suoi migliori, come un monito agli americani. Che è poi la stessa ragione per cui It Can’t Happen Here , che venne ristampato già nel 2016 all’epoca della prima vittoria di Donald Trump, è stato molto citato ed evocato nelle settimane successive alla sua rielezione e ancora di più dopo l’insediamento.

 

Lo ha fatto perfino David Remnick, premio Pulitzer e direttore del New Yorker, di regola molto misurato, che ha titolato l’editoriale del 9 novembre «It Can Happen Here», qui può succedere: «Chiunque si renda conto con il giusto allarme che questo è un momento pericoloso nella vita americana, deve pensare seriamente alla situazione in cui ci troviamo». «Un ritiro dell’America dalla democrazia liberale — avverte Remnick — sarebbe una calamità. L’indifferenza, una forma di resa».

Consoliamoci col fatto che probabilmente siamo lontani da uno scenario distopico à la Lewis. 

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donald trump che bacia i piedi di elon musk foto dal video creato con l'intelligenza artificiale 2elon musk fa il saluto nazistadonald trump elon musk - intervista doppia a fox newsDONALD TRUMP - ELON MUSK