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ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA
1. BOBA E BOBA
Massimo Gramellini per “la Stampa”
Roberto Maroni, il politico famoso per avere solcato vent’anni di storia patria senza mai dire nulla di ricordabile due ore dopo, torna sulle pagine dei giornali per un episodio che gli fa ancora una volta onore. Invitato da Expo 2015 a partecipare a una missione di finto lavoro in Giappone, la versione lombarda dell’uomo invisibile avrebbe potuto rifiutarsi, adducendo di avere cose ben più importanti da fare che andare a rimpinzarsi di sushi in qualche albergo extraluxe del Sol Levante.
Roberto Maroni e Isabella Votino
MASSIMO GRAMELLINI
Invece, forse perché non aveva niente di così importante da fare, la fronte più spaziosa della Lega ha accettato di mettere la faccia barbuta sull’iniziativa, dichiarandosi disponibile a raggiungere Tokyo per farne un sobborgo di Varese. A una piccola, insignificante condizione: portarsi al seguito una delle sue assistenti, Mariagrazia Paturzo, che secondo i soliti inquirenti malevoli sarebbe stata assunta nel simpatico baraccone espositivo milanese per volontà dell’ex dito mignolo di Bossi.
Maroni avrebbe potuto partire per Tokyo in solitudine («depaturzizzato», direbbe lui). Oppure anticipare i 6500 euro necessari a coprire la trasferta della collaboratrice. Invece ha preferito piegarsi alla soluzione più dolorosa: pretendere da Expo 2015 che la Paturzo paturzasse in Oriente a spese dei contribuenti italo-padani. Vistosi incredibilmente rifiutare la richiesta, per ripicca ha deciso di restare a casa pure lui. Perché da Formigoni non ha ereditato solo la poltrona, ma anche la passione per i viaggi a sbafo.
ROBERTO MARONI ISABELLA VOTINO
2. MARONI, LA FEDELISSIMA E IL GIALLO DEL VIAGGIO A TOKYO. LA PROCURA: DAL PRESIDENTE PRESSIONI SULL’EXPO PER PORTARLA IN GIAPPONE
Paolo Colonnello per “la Stampa”
Biglietti e camere d’albergo prenotati, incontri istituzionali programmati, ma all’ultimo momento il viaggio dell’onorevole Roberto Maroni in Giappone, fissato per il 30 giugno scorso, salta.
Motivo? Expo si rifiuta di pagare il viaggio a una cara amica del Presidente, Maria Grazia Paturzo, la cui assunzione, a 5.000 euro al mese nella società che cura l’allestimento dell’esposizione Universale, è da qualche mese sotto i riflettori della procura, che hanno indagato nel luglio scorso Maroni (concussione per induzione) e ora contemplano tra i nuovi capi d’imputazione anche questo viaggio “saltato”, contestando al governatore della Lombardia pressioni indebite su Expo. Risultato paradossale: Expo, alla fine dell’inchiesta potrebbe costituirsi parte lesa contro il presidente della Lombardia.
L’indagine, partita dall’assunzione della Paturzo in Expo e di un’ex collaboratrice al Viminale di Maroni, Mara Carluccio, in Eupolis, ente per la Ricerca e la Formazione della Regione, ieri ha portato un avviso di garanzia per “turbata libertà di procedimento di scelta del contraente” all’ex assessore leghista e potente segretario regionale della Lombardia, Andrea Gibelli che, secondo la Procura, sarebbe intervenuto dietro richiesta di Maroni sui vertici di Eupolis per il contratto a favore della Carluccio.
Il nuovo capo d’imputazione per Maroni riguarda invece un viaggio programmato per Tokyo di una delegazione della Regione il 30 maggio scorso, per festeggiare la ricorrenza del 2 giugno. Viaggio preparato con anticipo che però ebbe un epilogo singolare: poche ore prima della partenza, Maroni rinunciò preferendo andare a Berna e lasciò il posto al suo vice, l’assessore alla sanità Mario Mantovani. Era successo, si scopre ora nell’inchiesta del pm Eugenio Fusco, che Expo spa si era rifiutata di pagare il viaggio a una delle due “protegée” di Maroni, alla modica cifra di 6.500 euro.
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MARONI CON LA SCOPA SUL PALCO DI BERGAMO ALLA SERATA DELL ORGOGLIO PADANO jpeg
L’episodio, quasi irrilevante nell’andirivieni istituzionale della Regione, ha assunto però nuova veste durante gli interrogatori dei giorni scorsi in Procura, quando si è scoperto che, attraverso il capo di gabinetto Giacomo Ciriello, il 28 e 29 maggio scorsi Maroni avrebbe fatto pressioni affinché ad accollarsi il viaggio dell’avvenente Paturzo, assunta per seguire eventi come il World Expo Tour (tappe a Barcellona, Bruxelles, Parigi e Tokyo), fosse Expo. Così, «abusando del ruolo inerente la carica», Maroni, che già si era speso per far assumere la Paturzo e Mara Carluccio, «voleva che fosse comunque trovato il sistema per far pagare a Expo le spese di viaggio della Paturzo». Un’insistenza finalizzata «a dare un’indebita utilità a Paturzo».
Poi, pagando una piccola penale all’agenzia di viaggio, toccò all’assessore Mantovani precipitarsi in Giappone con la responsabile delle relazioni istituzionali del Pirellone, Maria Luisa Scalise, il consigliere regionale Alessandra Lucchesi e il portaborse-autista di Mantovani, Fabio Gamba, 23 anni (che ha un singolare contratto di consulenza da 16 mila euro).
3. AVVISO DI GARANZIA AL BRACCIO DESTRO DI MARONI
È l’uomo che avrebbe alzato il telefono per convincere Eupolis, la società di Regione Lombardia che si occupa di statistica, ad assumere (a tempo determinato) Mara Carluccio. È Andrea Gibelli, leghista, ex assessore ai tempi di Formigoni e ora segretario generale di Palazzo Lombardia. I carabinieri si sono presentati ieri nel suo ufficio per notificargli un avviso di garanzia con l’ipotesi di concorso in turbata libertà di scelta del contraente. L’inchiesta è la stessa che ha coinvolto Roberto Maroni.
ROBERTO MARONI ALLE NOZZE CON EMILIA MACCHI
«È una vecchia vicenda, sono tranquillissimo, è stato fatto tutto in modo regolare», ha detto ieri il governatore. A Maroni era stato contestato il reato di induzione indebita per un contratto di collaborazione per due anni con Expo spa ottenuto da Maria Grazia Paturzo. Per l’altro contratto, quello di Mara Carluccio, risponde anche lui di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Le indagini stanno accertando se ci siano state pressioni affinché Paturzo potesse partecipare a uno dei viaggi del World Expo Tour, la missione a Tokyo del 2 giugno scorso, con il costo a carico della società.
ROBERTO MARONI ISABELLA VOTINO
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