L’AMERICA SI È FERMATA AD EBOLA - IN TEXAS PRIMO CASO DEL VIRUS: È UN UOMO TORNATO DALLA LIBERIA - BILL GATES IN CAMPO: 50 MLN DI DOLLARI PER GLI AIUTI

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Mario Pappagallo per “Il Corriere della Sera

 

EBOLAEBOLA

Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta ha annunciato ufficialmente il primo caso di Ebola diagnosticato sul suolo americano. Riguarda un paziente che si trovava «in isolamento e sotto stretta osservazione», proprio perché presentava tutti i sintomi tipici del virus della febbre emorragica, all’ospedale presbiteriano di Dallas in Texas. Di recente aveva compiuto un viaggio in Liberia, uno dei Paesi dell’Africa occidentale colpito dall’epidemia di Ebola.

 

ospedale texasospedale texas

Nelle ultime settimane molti sono stati i casi sospetti che hanno messo in allerta gli ospedali statunitensi, ma finora tutte le persone esaminate erano risultate negative al virus. I quattro operatori sanitari americani colpiti in precedenza erano stati diagnosticati in Africa e poi trasferiti negli Stati Uniti. L’epidemia di Ebola «è un grande esempio di dove il mondo intero deve unirsi» nella lotta: è l’appello di Bill Gates, nello stesso giorno in cui le cifre dell’Unicef hanno calcolato che l’emergenza ha già creato 3.700 piccoli orfani in Liberia, Guinea, Sierra Leone.

 

EBOLAEBOLA

Un numero tragicamente destinato a raddoppiare in sole due settimane. Il miliardario americano ha già elargito ben 50 milioni di dollari tramite la sua Fondazione per la lotta alla febbre emorragica e si è detto convinto che con gli Stati Uniti alla guida degli sforzi per bloccare la crisi «entro 30 giorni le infrastrutture necessarie» saranno già in piedi. In effetti, in Liberia le truppe americane hanno già iniziato la costruzione delle 17 cliniche per le quali gli Usa hanno stanziato un miliardo di dollari.

 

E dal Ghana, il nuovo coordinatore della sfida ad Ebola dell’Onu, Anthony Banbury,ha invitato «ad agire il più presto possibile» per evitare la diffusione del virus . L’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) parla di 3.091 morti e di 6.574 contagiati. Dati ufficiali, ma si stimano oltre 3.500 uccisi dal virus e più di 7.000 malati. All’inizio, infatti, molti morti e malati sono sfuggiti ai conteggi divenuti più rigidi solo da alcuni mesi.