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GLI HANNO TOLTO IL FIASCO, ORA GLI VOGLIONO TOGLIERE LA POLTRONA - BORIS JOHNSON SI STA PREPARANDO ALL’USCITA DI ALTRE FOTO IN CUI SBEVAZZAVA ALLEGRAMENTE AL PARTY IN PIENO LOCKDOWN – "BOJO" CHIEDERÀ SCUSA PER AVER MENTITO NON SOLO AL POPOLO BRITANNICO, MA ANCHE AL PARLAMENTO NEGANDO SPUDORATAMENTE CHE CI FOSSE STATO UN FESTINO A DOWNING STREET – MA COSPARGERSI IL CAPO DI CENERE NON BASTA: L’ALA RIBELLE DEI TORY VUOLE LA SUA TESTA…   

Dagotraduzione da www.dailymail.co.uk

 

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Boris Johnson si sta preparando per la pubblicazione di altre foto sul Partygate, lo scandalo sulla festicciola di addio al direttore della comunicazione di Downing Street a cui il Primo Ministro ha partecipato in pieno lockdown. Sue Grey, la funzionaria incaricata dell’inchiesta sul Partygate, si prepara a rendere pubblico il suo tanto atteso rapporto finale.

 

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Dopo aver esplicitamente negato che la festa avesse avuto luogo, la situazione in cui si trova il Primo Ministro è molto difficile adesso, dal momento che è anche accusato di aver mentito al Parlamento. Oggi Johnson dovrebbe quindi porgere le sue scuse pubbliche scuse anche ai suoi stessi parlamentari nel tentativo di attenuare le conseguenze della pubblicazione di altri scatti del party. Il Primo Ministro si "assumerà quindi la responsabilità" di aver violato le regole a Downing Street.

 

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Nel rapporto di Gray dovrebbe contenere un verdetto feroce sul comportamento del governo durante la pandemia. Ma non ci dovrebbero essere altre sanzioni al Primo Ministro oltre a quella che gli era stata già comminata a causa della festa di compleanno organizzata in suo onore. Per quel caso Johnson se l’è cavata con una sola multa. Ma i conservatori sono sul piede di guerra e, le frange ribelli vorrebbero la testa di Johnson.     

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Nel frattempo, Johnson ha negato le affermazioni secondo cui avrebbe esortato la funzionaria Gray a rinunciare alla pubblicazione del suo rapporto in un incontro privato all'inizio di questo mese. Il Times ha riferito che il Primo Ministro ha suggerito all'alto funzionario pubblico che non aveva più senso divulgare le sue scoperte poiché i fatti erano "già noti". Ma il portavoce ufficiale di Johnson ha dichiarato ieri: «Il Primo Ministro non le ha chiesto di ritirare il rapporto o di non procedere con il rapporto. È stato il Primo Ministro a commissionare il rapporto. Vuole che il rapporto sia pubblicato».

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