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Glauco Maggi per "Libero quotidiano"
Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. In altre parole, è l'ora di Karl Rove, l'uomo che fece vincere due elezioni di fila a George W. Bush e che ora vuol far perdere la Clinton sparando il colpo basso che l'ex segretario di Stato potrebbe aver subito un anno fa un «danno cerebrale».
Per la corsa presidenziale del 2016,Hillary è nella posizione, per certi versi invidiabile ma estremamente pericolosa, per sé ma anche per il suo partito, di essere la «inevitabile» candidata dei Democratici. Se cade lei, per qualsiasi infortunio personale o politico che sia, in «panchina» non ci sono che scartine. E reinventare un Barack dal nulla sarà un'impresa.
Comitati «Ready for Hillary » (Pronti per Hillary) sono già operativi da un anno e i sondaggi pro forma la danno con abissali vantaggi, di 50 punti o giù di lì, su nomi- fantoccio come quelli del vice stesso di Obama Joe Biden o della senatrice Elizabeth Warren, la ultra-liberal che piace a Occupy Wall Street.
La ex First Lady è però assediata dai repubblicani del Congresso, che non mollano nell'inchiesta su Bengasi alla caccia delle sue responsabilità da segretario di Stato del tempo. La stilettata più sottile giela ha inferta Rove. In un dibattito a Los Angeles, ospite del corrispondente della CBS Dan Raviv in un panel con l'ex portavoce di Obama Robert Gibbs, Rove ha esordito suggerendo al GOP di tenere calda la questione politica di Bengasi nel criticare la Clinton, e poi ha sparato il colpo basso.
Se Hillary decide di correre, gli elettori devono sapere che cosa sia veramente successo nel dicembre-gennaio 2012, ha detto Rove, a proposito del fatto che, per motivi di salute, aveva rinviato di un mese l'audizione in Congresso sulla Libia.
«Trenta giorni in ospedale?E quando riappare porta degli occhiali che sono soltanto per persone che hanno subito un'offesa traumatica al cervello? Dobbiamo sapere tutto».
L'allusione è pesante, e la portavoce di Hillary si è apprestata a negare conseguenze di quel malanno: «à a posto al 100%», ha rassicurato. Rove, intervistato ancora ieri da Fox News, ha puntualizzato la sua versione, correggendo il mese in clinica con «un mese fuori dalla vista di tutti, speso tra visite, riposo e il ricovero da domenica a mercoledì in ospedale per accertamenti».
«A un certo punto era stato annunciato che non poteva parlare per un malore, poi fu tirata in ballo una disidratazione che aveva causato una caduta con un colpo alla testa, e quando è stata dimessa dall'ospedale i dottori hanno parlato di un ematoma,e della formazione di un grumo nel cervello».
Insomma, troppe «spiegazioni» per Rove, che prevede che la stampa non dimenticherà quell'episodio e dovrà vederci chiaro. Provocatoriamente il «cervello di Bush», come lo definì un libro biografico, ha detto in TV che «il NewYork Times vorrà sapere i dettagli delle condizioni di salute passate della Clinton, così come ha fatto puntigliosamente con inchieste sui precedenti di Bush e di John McCain».
GEORGE W BUSH E KARL ROVE
Karl Rove
HILLARY CLINTON
JEB BUSH E HILLARY CLINTON
Si pensa che Hillary concorre per la prossima presidenza americana
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