FINMECCANICA SEMPRE PIU’ TETRA: GLI AFFARI D’ORO CON IL DITTATORE ASSAD SPUTTANATI DA WIKILEAKS - I SYRIA FILES SCOPERCHIANO IL “CASO TETRA”, UNA RETE DI COMUNICAZIONE VENDUTA DA SELEX A DAMASCO NEL 2008 PER 40 MILIONI DI EURO - TETRA NON E’ UN SISTEMA MILITARE MA PUO’ DIVENTARLO, IL SOSPETTO E’ CHE VENGA IMPIEGATO DAGLI ELICOTTERI MILITARI - IL 2 FEBBRAIO SCORSO A DAMASCO ARRIVARONO GLI INGEGNERI DI SELEX PER “ISTRUIRE I TECNICI SIRIANI…”

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di Stefania Maurizi per L'Espresso

Dai nuovi file segreti di WikiLeaks emerge che il colosso italiano ha fornito un sistema di comunicazioni al regime siriano impegnato nella repressione. E l'assistenza dall'Italia arrivava anche durante gli scontri. Una rete di comunicazione formidabile al servizio di un regime sanguinario, che stermina e tortura i suoi cittadini. Quindicimilaottocento morti in sedici mesi: è questa la contabilità della guerra civile in cui è sprofondata la Siria a partire dal 18 marzo 2011, quando le forze governative hanno cominciato a sparare sulla popolazione.

E anche oggi gli apparati della repressione possono contare sulla tecnologia avanzata italiana, fornita dalla Selex Elsag del gigante Finmeccanica. Lo rivela un database di 2.434.899 documenti ottenuti da WikiLeaks: sono i "Syria Files" a cui "l'Espresso" ha avuto accesso esclusivo per l'Italia. Dalle centinaia di migliaia di missive spuntano i rapporti commerciali tra Selex Elsag e l'ente del regime Syrian Wireless Organisation.

Una mail interna dei siriani lascia capire come componenti del sistema fornito dalla Selex siano stati ordinati per essere spediti alla polizia di Muadamia, un sobborgo di Damasco, proprio a ridosso dei giorni in cui era teatro di violenti scontri. I vertici italiani di Selex e Finmeccanica erano consapevoli che i loro prodotti sarebbero finiti nelle mani dei pretoriani di Bashar al-Assad?

Un'altra e-mail preannuncia l'arrivo degli ingegneri della Selex a Damasco, per istruire all'uso della rete di comunicazione, da impiegare anche sugli elicotteri: porta la data del febbraio 2012, quando il dramma del paese era già diventato un caso mondiale.

Finmeccanica ha venduto alla Siria uno dei suoi prodotti leader: il sistema Tetra, una rete per le comunicazioni che permette conversazioni e trasmissione di dati e ha avuto un successo commerciale mondiale. E' affidabile, sicuro e garantisce il funzionamento in qualunque situazione. Non è un apparato dichiaratamente militare, ma può diventarlo: permette comunicazioni criptate a prova di intercettazione e collega qualunque veicolo, elicotteri inclusi.

Alcune componenti di Tetra, come i programmi di cifratura, sono "dual use" e l'esportazione deve essere autorizzata dal governo italiano. Il contratto con Damasco risale invece al 2008, quando il feeling tra l'Italia e la Siria era ottimo e la primavera araba lontanissima. L'accordo da 40 milioni di euro venne siglato con una società greca, la Intracom-Telecom, e prevede la fornitura di Tetra alla Syrian Wireless Organisation, l'ente del governo siriano. Le mail rivelate adesso da WikiLeaks mostrano come i rapporti con la casa madre italiana per il programma siriano siano stati intensi e continui.

Lo schema del business è semplice: Selex e la greca Intracom vendono Tetra alla Syrian Wireless Organisation attraverso la branca siriana della ditta di Atene: la Intracom Siria. Proprio da questa azienda viene inviato in magazzino un ordine per 500 radio mobili VS3000 della Selex. «Questa fornitura andrà al deposito della polizia di Muadamia», recita il messaggio, che porta la data del 7 maggio 2011.

Pochi giorni prima Muadamia era stata teatro di rivolte contro la dittatura e in Siria, ormai, dilagava il fuoco della ribellione. A fine maggio 2011, i siriani si mostrano interessati «a un'espansione del 25 per cento del progetto», senza peraltro specificarne le finalità. Il 25 luglio, Selex fa sapere di essere disposta a parlarne con la Syrian Wireless Organisation.

Dalla scorsa estate i combattimenti aumentano, viene assediata la città di Hama con la morte di oltre cento civili. Da Damasco premono per avere i sistemi di cifratura Tea3, necessari per criptare le comunicazioni. Li domandano alla Selex per settimane, ma per questi apparati che possono avere impiego militare è necessario il via libera del governo di Roma.

E, recitano le mail, «la decisione finale delle autorità italiane è stata rinviata a fine giugno». Quando alcune componenti da riparare vengono spedite negli stabilimenti di Firenze, i siriani ne cancellano la memoria «per ragioni di sicurezza». E' solo una procedura di tutela della riservatezza o i terminali contenevano dati compromettenti? Certo è che, per l'assistenza tecnica, i greci indirizzano Damasco sull'Italia: «E' meglio chiedere al venditore (Selex) perchè qui non abbiamo la necessaria esperienza con la tecnologia Selex».

Infine un messaggio del 2 febbraio 2012 annuncia l'arrivo a Damasco degli ingegneri della Selex per istruire i tecnici della Intracom Syria sull'uso di varie componenti della tecnologia Tetra, tra i cui i terminali degli elicotteri. Nell'e-mail non si specifica se si tratti di elicotteri della polizia o anche militari. I velivoli di entrambi i corpi però stanno avendo un ruolo chiave nella repressione: i mitragliamenti dal cielo contro ribelli e popolazione sono segnalati da tutti gli osservatori. Il giorno dopo nella sola città di Homs vengono massacrati 200 civili.

 

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