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di GLUCK per Dagospia
1. L'AMARO PANDORO DI FINE ANNO DI ALESSANDRO PROFUMO.
Dopo le feste di Natale l'hanno visto passeggiare mesto nel quadrilatero della moda sottobraccio alla moglie con il suo loden d'ordinanza verde e incrociandolo uno di quei vecchi commenda che di buona mattina presidia la pasticceria "Cova" di via Montenapoleone, grassa razza milanese ormai in via di estinzione, se ne uscito con questa battuta: "Quel Profumo lì se dopo Unicredit lo cacciano pure dal Montepaschi di Siena ha una carriera assicurata: lo nominano ministro dell'Economia nel prossimo governo com'è accaduto già per Fabrizio Saccomanni trombato a governatore di Bankitalia e subito promosso responsabile dell'Economia nel governo Letta".
Già . Strano destino quello del banchiere genovese che, liquidazione a parte (40 e più milioni), incassa pure l'ennesimo calcio nel sedere dalla fondazione senese dopo appena nove mesi dal suo arrivo a Rocca Salimbeni. Le sue dimissioni dal disastrato Montepacchi insieme a quelle di Fabrizio Viola (ritorno alla Popolare di Milano) trovano ampie conferme in piazza Affari.
2. CAPODANNO CON IL BOTTO PER KAKY ELKANN E SERGIO MARCHIONNE
Le sciure milanesi che hanno affrontato impavide il lungo black out di Cortina hanno chiesto alla mitologica Marta Marzotto, impegnata a preparare nel suo villone il tradizionale cenone di fine anno dove il suo parente (lontano) Yaky Elkann avesse festeggiato con la moglie Lavinia Borromeo le nozze d'oro (o di piombo secondo l'agenzia di rating Moody's) tra la Fiat e la Chrysler.
"Top secret" è stata la risposta sibillina di madame Vacondio, lasciando insoddisfatte le sue amiche sedute al grill dell'hotel "Posta" a gustare un "Bellini" al buio servito dal barman Antonio.
Ma Dagospia è in grado di rilevare (o confermare) che il giorno del Grande Annuncio il nipote dell'Avvocato era nel cottage di famiglia a Suvretta (St.Moritz) e fargli compagnia, oltre alla moglie Lavinia e la figliolanza, due simpatici bastardini. Mentre Sergio Marpionne, confuso tra i bagnanti del lodge che l'ospitava nell'India River County, si godeva l'avvenuta e sofferta fusione in quel di Vero, un lembo di spiaggia non ancora occupato dagli italiani, soprattutto romani, che hanno fatto della Florida la loro seconda chiassosa e caciarona Fregene (Italy).
3. A QUALCUNO GIRANO E I "NEURONI" AL CENONE DELLA MARZOTTO.
A proposito di Miami e dei suoi italici pendolari. A Camillo Ricordi diabetologo ben noto soprattutto in Florida grazie alle sue ricerche sui trapianti del fegato, ospite al cenone in casa Marzotto insieme ai Barilla, Brion e compagnia varia (e avariata), sono davvero girati i "neuroni" dopo aver letto su "la Stampa" di Torino la stroncatura impietosa (e senza appello) riservatagli a Santo Stefano dalla scienziata Elena Cattaneo, appena nominata senatrice a vita dal capo dello Stato.
Un Natale, insomma, da dimenticare per Camillino che aveva preso per buona la cura "bufala" di Davide Vannoni, uno degli eredi della storica casa editrice milanese Ricordi che, secondo la Cattaneo, confonde però i "neuroni con le lumache".
4. AI MILANESI IN ENGADINA DE BENEDETTI DA' "LA REPUBBLICA" DI GENOVA
Attavogliata a Salkt Moritz sulla terrazza assolata dell'hotel "Steffani" la damazza con palazzotto nobiliare nella milanese zona Magenta ha un moto di stizza arrivata alle ultime pagine della sua "la Repubblica" Renzi-chic. E rivolta all'amica finta-bionda che le siede accanto incolbaccata come un cosacco sbotta: "Ma lo sa il Carlino De Benedetti che sverna qui che in edicola si trova soltanto l'edizione genovese del suo quotidiano?"
5. AAA CERCASI DIRETTORE DISPONIBILE PER "CORRIERE DEL MEZZOGIORNO"
A dispetto delle malelingue (Dagospia inclusa) Flebuccio de Bortoli ha mangiato anche il panettone del 2013. Auguri. E per la sua sostituzione alla guida del Corrierone c'è già chi indica ora la scadenza di Pasqua con l'arrivo da Torino di Mario Calabresi, attuale direttore de "la Stampa".
Nell'attesa che Kaky Elkann maturi i suoi propositi, Flebuccio affronta ogni giorno la crisi del suo giornale che non soltanto ha perso il primato delle copie vendute in edicola a scapito del concorrente "la Repubblica", ma è sceso paurosamente sotto le trecentomila copie giornaliere. Anche questo è un record negativo, ahimè.
E nel clima che si è creato in via Solferino a causa dei pensionamenti anticipati e della vendita della sede storica, Flebuccio de Bortoli sembra incontrare qualche difficoltà pure nel sostituire il responsabile dell'edizione di Napoli, Marco Demarco, con un altro collega disposto a trasferirsi al Sud.
Un "no" secco l'ha ricevuto dal responsabile del desk economia, Nicola Saldutti. E non l'ha presa bene nemmeno il commentatore politico, Antonio Polito, quando ha saputo che per quella posizione era stato fatto il suo nome.
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