
DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO…
L’AMMINISTRAZIONE TRUMP? A META’ TRA LA FARSA E IL REGIME! CAPPELLINI: “COMICI E GIORNALISTI LICENZIATI, CENSURE E DIVIETI, DA QUANDO 'THE DONALD' È PRESIDENTE LO SCIVOLAMENTO VERSO METODI DA AUTOCRAZIA PROSEGUE PASSO DOPO PASSO" – IL SIPARIETTO DA “MAFIA MOVIE” CON IL GIORNALISTA AUSTRALIANO INVITATO A STARE ZITTO. “ABBIAMO CAPITO DA TEMPO CHE OGNI LIMITE È SALTATO: VALE TUTTO. E SIAMO ANCORA LONTANI DAL FONDO” - E PENSARE CHE NEL FEBBRAIO SCORSO IL VICEPRESIDENTE J.D. VANCE HA ACCUSATO L’EUROPA "DI AVER MESSO A RISCHIO LA LIBERTÀ DI PAROLA”. I MAGA SANNO ESSERE SPUDORATI COME NESSUNO – VIDEO
'You're hurting Australia': Donald Trump criticises ABC journalist John Lyons in White House clash pic.twitter.com/rlR4glUEVF
— Ben Knight (@benknight38) September 16, 2025
Stefano Cappellini per repubblica.it - Estratti
donald trump zittisce un giornalista australiano 5
Poco prima di imbarcarsi per la visita in Gran Bretagna, due giorni fa, Donald Trump si è fermato a rispondere ai cronisti. Il corrispondente capo di Abc News da Washington, Jonathan Karl, ha chiesto a Trump informazioni sulla annunciata stretta allo studio dell'attorney general Pam Bondi contro i “discorsi di odio”.
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Trump si è subito visibilmente infastidito e in realtà, pur evitando di rispondere alla domanda, ha spiegato benissimo quanto abbia a cuore la libertà di parola: "Probabilmente Bondi se la prenderebbe con persone come lei visto che mi tratta così ingiustamente. Questo è odio. Lei ha molto odio nel cuore".
Esiste un video di questo scambio ed è agghiacciante. Al di là della totale gratuità e illogicità della replica, quella di Trump è la risposta che potrebbe dare un capriccioso dittatore cui non è ancora concesso – ma solo per ora, solo per ora - di dare ordine alla sicurezza di mettere in ceppi l’uomo.
donald trump - sondaggi e consenso in calo
Non è finita. Dopo il corrispondente di Abc ha preso la parola un giornalista dell'Australian Broadcasting Corporation, John Lyons, e ha chiesto a Trump: “Le sembra appropriato che un presidente in carica sia impegnato in così tante attività commerciali?”.
Domanda su un tema cruciale, quasi rimosso dal dibattito pubblico. Trump non è più abituato a domande vere e, forse spiazzato dall'audacia, ha reagito quasi come volesse davvero rispondere: "Beh, in realtà – ha detto – non sono impegnato. Sono i miei figli a gestire gli affari”. Ma è stato un attimo.
personaggi americani epurati da donald trump
Trump si è subito ricordato che lui è un sire e nessuno può infastidirlo con domande sui suoi macroscopici conflitti di interesse. Quindi ha smesso di rispondere sul merito e ha chiesto a Lyons: “Da dove viene lei?”. Alla risposta dell’uomo, Trump ha proseguito: "Secondo me, sta danneggiando molto l'Australia in questo momento, e il governo australiano vuole andare d'accordo con me. Sapete che il vostro leader verrà a trovarmi molto presto. Gli parlerò di te”.
Quindi, prima di passare a un’altra domanda, ha rivolto a Lyons l’ultimo saluto: “Stai zitto!”. Questo episodio misto di bullismo e megalomania – che Martin Scorsese renderebbe certamente sapido nella scena di un suo mafia movie – è passato più o meno sotto silenzio. Abbiamo capito da tempo che ogni limite è saltato: vale tutto. E siamo ancora lontani dal fondo.
donald trump zittisce un giornalista australiano 4
Poche ore dopo la scena dei due giornalisti messi a tacere, Abc ha deciso di cancellare “a tempo indeterminato” il late show di Jimmy Kimmel, uno dei programmi più longevi e di maggior successo negli Usa. L’accusa: lesa maestà. Durante il programma Kimmel aveva messo in dubbio la matrice ideologica dell’attentato mortale a Kirk e ironizzato sul lutto di Trump mostrando un video in cui, a una domanda sulla morte del cosiddetto suo “caro amico”, risponde surrealmente dicendo che sta costruendo una sala da ballo da 200 milioni di dollari e che i lavori sono a buon punto.
Il commento di Kimmel in studio: “Questo non è un adulto in lutto, è la reazione di un bambino di 4 anni alla morte del suo pesciolino”. Trump ha subito accolto con gioia la sospensione del programma: “Bene! Abc ha fatto benissimo! Kimmel è stato sospeso per la sua mancanza di talento”, ha detto con il solito sprezzo per la verità.
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Quindi ha indicato due bersagli da colpire presto: Jimmy Fallon e Seth Meyers, conduttori di altri due popolarissimi show. Nella notte italiana Brendan Carr, messo da Trump a capo della Federal Communications, ha minacciato nuovi interventi sui network americani: “Non abbiamo ancora finito. Quella di Abc non credo sia l'ultima sorpresa. Sta avvenendo uno spostamento enorme nell'ecosistema mediatico e le conseguenze continueranno a manifestarsi”, ha assicurato Carr. Nel mirino c’è già anche un altro programma di Abc, network di proprietà Disney, ovvero The View.
donald trump zittisce un giornalista australiano 1
Nell’ultima settimana altri editori hanno licenziato giornalisti rei di aver espresso opinioni non gradite sul caso Kirk. Msnbc ha messo alla porta l’analista Matthew Dowd. Il Washington Post, dove l’editore e patron di Amazon Jeff Bezos ha ingiunto il divieto di pubblicare editoriali antigovernativi, ha estromesso l’editorialista Karen Attiah per un post pubblicato sui social. “You’re fired”, sei licenziato, era il tormentone di The Apprentice, il famoso programma tv condotto da Trump all’inizio degli anni Duemila (una versione italiana del format fu affidata a Flavio Briatore). Ma questo non è un reality, è l’America 2025.
Da quando Trump è di nuovo presidente lo scivolamento verso metodi da autocrazia prosegue passo dopo passo senza significative reazioni e contromisure. Come in tutti i regimi non c’è insofferenza solo alle critiche, persino alle semplici domande o qualsiasi atto che non si adegui ai voleri dell’amministrazione. Nei mesi scorsi Trump ha deciso di cacciare l’Associated Press dalla sala stampa della Casa Bianca e di negare l’accesso anche all’Air Force One.
La colpa dell’Ap? Non essersi adeguata al cambio di denominazione del Golfo del Messico, ribattezzato Golfo d’America da Trump.
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Paramount, che possiede il network Cbs, ha deciso di versare a Trump 16 milioni di dollari per chiudere un contenzioso legale. Il motivo della causa? La scelta dello storico programma 60 minutes di intervistare l’allora vice-presidente e candidata Kamala Harris. Gli avvocati di Trump hanno sostenuto che il loro assistito ha sofferto “angoscia mentale” nel seguire l’intervista.
donald trump zittisce un giornalista australiano 2
Sempre Cbs ha deciso di cancellare a fine stagione il late show di Stephen Colbert, un altro dei conduttori nel mirino della Casa Bianca, e questo pochi giorni dopo che Colbert è intervenuto per deplorare la transazione con cui Paramount ha ritenuto di dover risarcire il presidente per la sua sofferenza alla vista di Kamala in tv.
Trump ha chiesto un risarcimento di 10 miliardi di dollari al Wall Street Journal per un pezzo sul caso Epstein e di 15 miliardi al New York Times per alcuni articoli su di lui, tra cui uno sulle sue attività finanziarie.
jd vance e donald trump nella situation room durante i bombardamenti americani sull'iran
Questa è la libertà di parola e di stampa negli Usa di Trump, i cui sostenitori rivendicano di essere difensori del free speech contro le censure ideologiche della sinistra. Nel febbraio scorso il vicepresidente J.D. Vance ha pronunciato a Monaco un atto di accusa contro l’Europa: “Qui avete messo a rischio la libertà di parola”. I Maga sanno essere spudorati come nessuno.
DONALD TRUMP - JD VANCE - PETE HEGSETH
DONALD TRUMP FOOTBALL AMERICANO
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