renzi

1. L’ANATRA ZOPPA DI PALAZZO CHIGI E’ PASSATO DALLA ROTTAMAZIONE ALLA RESURREZIONE! 2. E’ RESUSCITATO IL CAVALIER POMPETTA GRAZIE ALLA SCELTA SUICIDA DI CANDIDARE LA PAITA IN LIGURIA, E’ RESUSCITATO GRILLO CHE DOPO LE EUROPEE 2014 SEMBRAVA SULLA STRADA DI UN DECLINO INARRESTABILE. “MIRACOLATO” DAL CAZZARO-PREMIER ANCHE SALVINI GRAZIE AL FATTO CHE RENZI VEDE NEMICI SOPRATTUTTO NEL POPOLO DEI SUOI TRADIZIONALI ELETTORI: OPERAI, PENSIONATI, INSEGNANTI, MAGISTRATI, PICCOLI IMPRENDITORI, STUDENTI ETC.

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DAGOANALISI

 

matteo renzi e berlusconi 0aa87941matteo renzi e berlusconi 0aa87941

L’Anatra zoppa che da oggi siede a palazzo Chigi per grazia ricevuta dall’ex re Giorgio II e non per effetto di un voto popolare, nonostante l’handicap provocatogli, appunto, dal risultato delle ultime regionali (perse politicamente senza alcuna ombra di dubbio), è volato in Afghanistan a far visita ai nostri militari lì impegnati in un’azione di pace.

 

E indossata la tuta mimetica dei disertori, l’imbelle statista di Rignano sull’Arno ha lasciato al proprio misero destino i veterani dell’ex possente ”armata rossa” (Pci) che in Toscana, Liguria e Marche si è battuta per difendere le ultime roccaforti in mano a quel partito che adesso si chiama Pd per camuffare le vecchie insegne.

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

Dopo aver eliminato dal simbolo falce e martello si è operato poi con vari (e avariati) restyling. Fino a prefigurare, il parolaio Renzi, un Partito della nazione di stampo peronista, defunto prima di vedere la luce.

 

Ma nonostante la vittoria conquistata, ai “resistenti” rossi rimane, tuttavia, l’amaro in bocca per le diserzioni di massa dalle urne delle loro tradizionali e fedeli truppe elettorali (astensionismo).

 

Un forte campanello d’allarme c’era già stato lo scorso anno nelle elezioni regionali in Emilia Romagna con un’astensione record (33,67% rispetto al precedente 68% del 2010). E con la conferma, clamorosa (e drammatica), che si stava consumando un drammatico divorzio tra la dirigenza del Nazareno e il suo elettorato tradizionale.

l bersani bindi medium l bersani bindi medium

 

E tutto ciò accadeva proprio nella regione più rossa d’Italia, appunto l’Emilia Romagna, che con i suoi 52.695 tesserati rappresentava ancora la metà degli iscritti (in fuga mezzo milione in Italia) su tutto il territorio nazionale.

 

Il che metteva in luce come Matteo Renzi fosse il segretario di un partito di “anime morte”. Un partito abbandonato dai militanti e dagli elettori (755 mila voti in meno in Emilia) governato a Roma dal cerchio gigliato del Nazareno.

 

toti berlusconitoti berlusconi

E anche dall’ultima tornata elettorale arriva la conferma che si stanno svuotando i tradizionali “granai” elettorali dei Democrat. Di contro, il voto del 31 maggio dimostra pure che il segretario spocchioso -  da molti considerato il “piccolo Berlusconi” -, non riesce a intercettare i voti del centro destra così da compensare le astensioni e le fuoriuscite a sinistra (posteggiatisi nell’area di protesta grillina).

Come dimostra il voto di Genova.

 

Nella fila dei Democrat si contano i morti di una battaglia in nome di “Dio, Paita e famiglia”, in cui l’ha spuntata Giovanni Toti di Forza Italia. Il cui cognome non può non ricordarci quell’Enrico Toti, eroe anche lui di un’impresa ardita nel corso tragico della prima Guerra mondiale.

 

Una sconfitta annunciata per la candidata del Pd, Raffaella Paita. Un nome voluto e imposto dai renziani a dispetto della antica “ditta” guidata da Pier Luigi Bersani.

GRILLO COMIZIO GENOVAGRILLO COMIZIO GENOVA

Un successo insperato, almeno per le sue dimensioni, da parte del pasciuto e simpatico portavoce di Silvio Berlusconi, che strappa alla sinistra il governo della Liguria senza lasciargli mance o resti in consensi.

 

Già, il leader degli azzurri che tutti davano per morto e sepolto (politicamente).

Alla risurrezione del Cavaliere-Lazzaro, per effetto innanzitutto dello “sciagurato” Patto del Nazareno, ha fatto seguito la rinascita dell’ex comico Beppe Grillo e del suo Movimento 5Stelle, che dopo le Europee 2014 sembrava sulla strada di un declino inarrestabile.

 

mattarella napolitanomattarella napolitano

Anche lui “miracolato” dal cazzaro-premier che da oltre un anno (s)governa il Paese e vede nemici soprattutto nel popolo dei suoi tradizionali elettori: operai, pensionati, insegnanti, magistrati, piccoli imprenditori, studenti e povera gente che degli 80 euro ricevuti con bonus se n’è visti sottrarre la metà (40 euro) per finanziare il flop mondiale dell’expo milanese che costerà quasi 14 miliardi. Tanto pagherà a ogni cittadino per la sagra paesana sulla “nutrizione” allestita nell’area Rho-Pero.

Mattarella e RenziMattarella e Renzi

 

Allora, c’è poco da disquisire e da analizzare come fanno i politologi à la carte sui tormenti che agitano la galassia del Partito democratico o sulla possibilità (o probabilità) che l’ex partito comunista imploda sotto le spallate (o sparate) del leader tosco-cazzaro, Matteo Renzi.

 

Di fatto, la scissione (strisciante) è già in atto nel Pd. E non per effetto della pressione (anche’essa fin qui parolaia) dei senatori ribelli di palazzo Madama che, un giorno sì e l’altro pure, minacciano il fuoco amico contro i provvedimenti (o annunci) dell’esecutivo.

matteorella renzi e mattarellamatteorella renzi e mattarella

 

L’ultimo voto delle regionali conferma che il forte segnale di rottura nel Pd arriva, impetuoso e devastante, ancora una volta dal “basso” (astensionismo nelle regioni rosse e calo delle iscrizioni) e non sotto la spinta alta della cosiddetta vecchia guardia (i “passatisti” alla D’Alema&C). Ma neppure il Colle più alto (Mattarella) potrà ignorare che a palazzo Chigi c’è un’Anatra zoppa che al Senato non dispone più del soccorso azzurro (Forza Italia) e non dispone neppure del consenso dei parlamentari del Pd.