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Barbara Palombelli per âIl Foglioâ
La conquista di Roma è assicurata. Grazie agli ingorghi mai visti che bloccano tutti i giorni la zona nord della città , alle gallerie bloccate da gennaio per un acquazzone e mai riparate, alla spazzatura che si accumula nelle strade e sui marciapiedi per essere dilaniata da gatti e topi, la marcia di Beppe Grillo nella capitale sarà una passeggiata. La voglia di dare una legnata al Pd e alla sua giunta in Campidoglio sarà fortissima e porterà molti alla diserzione o al voto grillino.
Nei romani â non va sottovalutato â persiste un sentimento neroniano, la voglia di incendiare tutto, e poi di vedere lâeffetto che fa. Dopo la notte da Vespa, dove si è presentato calmo, non volgare e molto rassicurante, il leader Cinque stelle affronterà venerdì la chiusura in piazza San Giovanni. Sarà un successo. Sento ovunque arrivare nuovi consensi: la cugina che votava Almirante e poi Berlusconi, grillina e felice. Idem la cugina di stra-sinistra, convinta che soltanto dopo una scossa ci potremo ritrovare un Pd più di lotta e meno di chiacchiere. Roma grillina sarà la novità delle votazioni di domenica prossima.
La tristezza di una città che viene rappresentata bene solo dal sito Romafaschifo.com, che impazza su Facebook e su twitter, è lâargomento centrale delle conversazioni. Dalle residenze principesche fino ai mercati, câè una strana e insolita unanimità nel giudicare impreparati i nuovi governanti. Lo sgomento che si ascolta si tradurrà in una colossale astensione e in una fortissima protesta che potrebbe consegnare uno strepitoso trionfo al Movimento cinque stelle.
Intendiamoci: nessuno conosce nemmeno una riga dei programmi e delle intenzioni del comico genovese e dei suoi misteriosi e sconosciuti adepti. Non importa. Per come è ridotta la politica, i dettagli e le competenze ormai sono considerati fatti secondari. Si ha fastidio dellâesperienza di governo, si ritiene che chiunque venga da fuori â dal mondo delle professioni fino al precariato assoluto â sarà meglio di chi câera prima. Il caso Roma smentisce clamorosamente questo assunto: persone che non conoscono la città faticano persino a orientarsi nel reticolato stradale e archeologico.
Ma non importa. Li abbiamo eletti perché erano Nuovi. E dunque, stiamo per protestare contro noi stessi, contro le nostre stesse illusioni. I pochi che lo capiranno, forse, un minuto prima di entrare nella cabina elettorale, avranno un sussulto di serietà . Gli altri, e saranno tanti, firmeranno felici per una nuova condanna, per una nuova e costosa confusione.
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