DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Ugo Magri per la Stampa
Il «Parlamento» dei giudici volta pagina, anche simbolicamente, con lo scambio di consegne ieri al Quirinale tra i «vecchi» membri del Csm e i nuovi.
Questa mattina Sergio Mattarella presiederà il «plenum» che eleggerà il suo vice, di fatto il numero uno.
Dopodiché l'organo di autogoverno della magistratura sarà operativo giusto in tempo per le inaugurazioni dell'anno giudiziario (inizieranno domani a partire dalla Corte di Cassazione) e, soprattutto, potrà assolvere una quantità di compiti che definire delicati è poco: nomine, trasferimenti, carriere, provvedimenti disciplinari nel confronti delle toghe, ma anche pareri sulle future riforme della giustizia, più tutte le altre iniziative necessarie per difendersi dalle aggressioni della politica.
2022 - IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DI SERGIO MATTARELLA
A tale proposito Mattarella ha pronunciato un discorso breve ma denso. Un richiamo in particolare: sull'importanza che la magistratura goda di piena autonomia. La tutela non una legge qualsiasi, segnala il presidente, ma la stessa Costituzione. Definisce l'indipendenza del potere giudiziario un «pilastro della democrazia».
E questa sottolineatura di sicuro non è casuale. Suona come un avviso ai naviganti, come un altolà preventivo casomai qualcuno intendesse tagliare le unghie ai tutori della legalità. Scorgervi una polemica con il ministro Guardasigilli, tra l'altro presente alla cerimonia, sarebbe fuori luogo: sul Colle sono molto netti al riguardo. Ma il largo dibattito che si è aperto in tema di giustizia, nella prospettiva di renderla più efficiente, dovrà evitare pericolose fughe in avanti e rispettare i confini fissati dalla Carta costituzionale. Tra questi, appunto, l'autonomia della giurisdizione.
carlo nordio a quarta repubblica
A sua volta il Csm dovrà mostrare uno spirito costruttivo, senza sterili contrapposizioni. «Sono certo che il nuovo Consiglio saprà svolgere le sue funzioni», mette in chiaro il presidente con tono fiducioso, «nel quadro di corretti rapporti istituzionali, nell'interesse preminente della Repubblica». Le tensioni tra politica e giustizia fanno solo male all'Italia.
Certo: il Csm non vive la sua stagione migliore. Polemiche e scandali ne hanno trascinato la credibilità al punto più basso.
All'indomani del «caso Palamara» si dimisero 6 consiglieri togati. Venne rimproverato al Colle, specie da destra, di non averne approfittato per un «repulisti» generale, azzerando l'intero organo dello Stato. Ma sarebbe stata una forzatura, una violazione di legge. Tra le pieghe del discorso, Mattarella rivendica la scelta di allora.
CARLO NORDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
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