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Francesca Schianchi per “la Stampa”
La diffamazione a mezzo stampa estesa anche ai blog. È questa la conseguenza che potrebbe derivare da un emendamento presentato dal responsabile giustizia del Pd, David Ermini, alla nuova legge sulla diffamazione approvata dal Senato e di ritorno alla Commissione giustizia della Camera, che ne riprenderà l’esame la settimana prossima. Una modifica al testo di cui ieri hanno discusso in una riunione ristretta la presidente della Commissione, Donatella Ferranti, il capogruppo e relatore della legge, Walter Verini, e il viceministro Enrico Costa.
Passare dal rischio di diffamazione semplice a quella a mezzo stampa potrebbe portare i blogger a pene pecuniarie molto più pesanti, secondo questo testo fino a 50mila euro «se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato falso, la cui diffusione sia avvenuta con la consapevolezza della sua falsità», oltre che a sottostare alle regole previste per la stampa, ad esempio sulle rettifiche: vista la delicatezza dell’argomento, sia il governo che il Pd hanno deciso di prendersi un po’ di tempo per pensarci su.
«Il problema della differenza tra giornalisti che rispondono di quello che scrivono e blogger a cui non può essere contestata la diffamazione a mezzo stampa è stato sollevato da più parti», spiega il proponente Ermini, «sottopongo la questione alla discussione del Parlamento, poi vedremo, certo “non ci metto la fiducia sopra”», scherza per dire che il problema esiste, ma se lo si ritenesse opportuno, si potrebbero trovare anche altre soluzioni. Cosa probabile, viste le critiche durissime di cui è già stata oggetto la legge nel mondo dei media, dall’Ordine dei giornalisti alla Fnsi, il sindacato unitario.
«Per ora abbiamo sospeso il giudizio: mi confronterò col ministro e vedremo», fa sapere il punto di vista del governo Costa, che di questa legge è il primo firmatario. E Verini prende con cautela le distanze: «Il tema che pone quell’emendamento è giusto, esiste. Ma probabilmente non è questa la sede in cui affrontare in maniera organica il problema del web»; piuttosto, propone, «si potrebbe inserire la questione nella risoluzione che produrrà la Commissione di studio sulla rete insediata dalla Boldrini».
Anche perché, concordano Verini ed Ermini, per quanto riguarda i blog c’è il problema, che impone un supplemento di riflessione, di come regolarsi con i commenti postati da altri. La cosa più probabile, è che il relatore inviterà il proponente a ritirare l’emendamento. Ermini lo farà, ma il problema, spiegano nel Pd, va prima o poi affrontato.
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