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FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
Da "il Fatto quotidiano"
1 - OLIVIERO BEHA: IL SUO AUTOBUS ORMAI Ã PASSATO: L'EX GIUDICE E IL FANTASMA DELLA LEGALITÃ...
Il sistema politico è troppo guasto anche per Di Pietro e i suoi Valori, e probabilmente non c'è selezione del personale che tenga. Quindi il solito elenco, sempre più lombrosiano, degli eroi in negativo che l'hanno "tradito" con cognomi e facce programmatiche, credo serva a poco. Forse oggi i punti sono piuttosto due. Il primo è che il partito di Di Pietro è nato o vorrebbe esser nato esattamente contro figuri e disvalori che almeno in parte ha espresso, andandoseli come si dice a "capare", per convenienza elettoralistica o di approssimazione (ognuno sviluppi questo sostantivo come crede).
Quindi quando si ammutina un (ex) giudice, ossia i suoi adepti, il fantasma della legalità se ne va a puttane. Il secondo è che mentre la politica tradizionale è sempre quella gattopardesca che conosciamo, ferma, che aspetta che il mondo passi, un Di Pietro con il seguito sembra sempre più sul punto di scendere dall'autobus. Non me lo auguro e anzi lo temo, ma non sarà trascorsa la sua stagione, il suo autobus non sarà avviato alla rimessa, non ne avrà visti passare altri senza montarci su a tempo?
2 - FURIO COLOMBO: SONO PULITI, MA L'EPIDEMIA Ã CONTAGIOSA Ã COME SE CI FOSSERO DUE PARTITI...
Nessun dubbio che Antonio Di Pietro voleva raccontarci un'altra storia, una storia di gente pulita che si occupa con rigore, dedizione, integrità del lavoro politico. Sono successi incidenti, nel suo schieramento. Da prima sono sembrati incidenti brutti ma occasionali, poi si sono moltiplicati, da De Gregorio a Maruccio. Eppure io siedo, alla Camera, accanto al gruppo Idv e ho l'impressione (anzi so) di essere accanto ad alcuni fra i più seri e laboriosi protagonisti della vita parlamentare.
Tanto che a momenti mi convinco che ci sono due Idv, uno che conosco e apprezzo, l'altro di cui leggo con desolazione sui giornali. Fanno luce certe cose che Di Pietro, il pm, diceva ai processi di Milano: "Stiamo vivendo all'interno di un bene organizzato sistema di corruzione". Forse qualcosa è cambiato. à caduto, dopo il lungo periodo di egemonia berlusconiana, il muro della vergogna.
Si incassa in cambio del voto. E allora? La morale, temo, è che è in corso una precipitosa caduta di anticorpi e una epidemia diffusa di corruzione. Come tutte le malattie pericolose, è imprevedibile. Vedrete, ne parleremo ancora. E non è detto che toccherà di nuovo a Di Pietro. Ma adesso so di concludere in modo ovvio se dico: non trovate mai i Radicali in questa lista, come se avessero una salute politica più robusta. Sarà noioso, ma mi sembra giusto ricordarlo, mentre ci si guarda intorno per vedere se qualcosa si salva.
3 - PAOLO FLORES D'ARCAIS: SAPEVA GIÃ TUTTO, MA Ã "INSICURO": PERCIÃ NON IMPARERÃ NULLA NEANCHE STAVOLTA...
Anche dalla "faccenda Maruccio" Di Pietro non imparerà nulla. Ogni volta che un suo protetto viene preso con le mani nella marmellata (chiamiamola così) cade dal pero. E garantisce che non accadrà più. Ma quando un'inchiesta giornalistica gli segnala decine e decine di casi di suoi dirigenti locali che non olezzano di onestà , prende cappello e li difende. Quella di Marco Zerbino su MicroMega ("C'è del marcio in Danimarca: l'Italia dei valori regione per regione") è di tre anni fa. Quella di Ferruccio Sansa, sempre su MicroMega, focalizzata sulla Liguria, dell'altro ieri, e la risposta di Di Pietro è stata: "So chi ce l'ha con l'Idv ligure, chi ha dato l'idea di questo articolo. Le solite persone".
Avesse realizzato tre anni fa il "big bang" che gli proponevamo, verso il 20% oggi ci sarebbe Di Pietro anziché Grillo. Potrebbe farlo ora, con più radicalità (vista la diminuita credibilità ): liste elettorali Idv di sola società civile, con i mille candidati fatti scegliere da personalità indipendenti come Camilleri, Barbara Spinelli, Gallino, Corrado Stajano e il tentativo di avere come leader un prete (don Ciotti, don Gallo), un sindacalista (Landini, Airaudo), un magistrato (Caselli, Scarpinato, Ingroia). Non lo farà . à troppo insicuro, preferisce "gente fidata".
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