LA TURCHIA PREPARA L’INVASIONE DELLA SIRIA E PUTIN SI METTE L’ELMETTO - ANKARA RAFFORZA LE TRUPPE ALLA FRONTIERA: POSIZIONATI 25 AEREI DA COMBATTIMENTO - IL CONFINE È GIÀ UN FRONTE DI GUERRA: COLPI INCROCIATI DI ARTIGLIERIA - IL MISTERO DELL’AEREO RUSSO DIROTTATO DAI CACCIA TURCHI: MOSCA SMENTISCE LA PRESENZA DI ARMI E PROTESTA PER IL TRATTAMENTO RISERVATO AI PASSEGGERI - RINVIATA LA VISITA DI PUTIN AD ANKARA…

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Fabrizio Dragosei per il "Corriere della Sera"

È quasi crisi tra la Russia e la Turchia per l'aereo passeggeri siriano che è stato costretto ad atterrare dai caccia di Ankara mercoledì scorso mentre era in volo verso Damasco. Il premier turco Tayyip Erdogan insiste sul carico illegale, affermando che a bordo c'erano «munizioni russe» oltre ad altro materiale. I giornali turchi hanno parlato di 10 container con strumenti di comunicazione e parti di missili.

Da Mosca si ribatte che l'Airbus A-320 con 35 persone a bordo, tra i quali 17 russi, portava solo «materiale elettrico ad uso civile» e che i turchi hanno messo inutilmente in pericolo la vita dei passeggeri. Così l'incontro che si doveva svolgere all'inizio della prossima settimana tra Erdogan e Vladimir Putin è stato prima congelato e poi, dopo una telefonata chiarificatrice tra i due, spostato al tre dicembre.

Non è la prima volta che la Russia viene «pescata» mentre tenta di aiutare il governo di Damasco impegnato a reprimere la rivolta. A giugno saltò all'ultimo momento il viaggio di una nave battente bandiera di Curaçao (ma ora la nave risulta russa) che aveva a bordo sistemi missilistici antiaerei e tre elicotteri da combattimento. In un primo momento Mosca negò tutto, ma poi davanti all'evidenza sostenne che si trattava di vecchie forniture del 2008 che tornavano in Siria dopo essere state riparate. Secondo dati occidentali, la Russia ha venduto alla Siria armi per 960 milioni di dollari nel 2011.

Così mercoledì quando da una fonte di intelligence il governo turco ha saputo dell'aereo con cargo non regolare, i militari sono intervenuti.
Secondo la versione di Ankara, hanno avvisato il pilota dell'Airbus quando questi stava per entrare nel loro spazio aereo, dandogli la possibilità di tornare indietro. L'aereo però ha continuato e allora due caccia lo hanno affiancato per farlo atterrare in Turchia dove squadre speciali sono salite a bordo per confiscare il carico.

Damasco ha subito parlato di «pirateria aerea», mentre Mosca ha sostenuto che l'equipaggio è stato malmenato e che al console russo non è stato permesso di vedere i connazionali bloccati per nove ore senza cibo e senza poter scendere dall'aereo. Più tardi l'Airbus ha potuto ripartire per la Siria.

L'episodio rischia di peggiorare anche i rapporti tra Ankara e Damasco, già molto tesi. La Turchia continua a rispondere al fuoco dei siriani che sparano ai gruppi ribelli che controllano alcuni punti sul confine e colpiscono in territorio turco. La Turchia ha rafforzato la presenza di truppe lungo la frontiera di 900 km che i due paesi hanno in comune e ha inviato all'inizio della settimana 25 aerei da combattimento nella base di Diyarbakir, a cento chilometri dal territorio siriano.

 

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