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1. ATHENAE DELENDA EST: “I LEADER EUROPEI O SONO PAZZI O VOGLIONO SPINGERE LA GRECIA GIU’ NEL BURRONE: DEFAULT FORZATO, USCITA DALL’EURO”
Paul Krugman per il suo blog: http://krugman.blogs.nytimes.com/2015/02/16/athenae-delenda-est/?smid=tw-NytimesKrugman&seid=auto&_r=0
2. EUROGRUPPO, LA GRECIA BOCCIA LA BOZZA. «PROPOSTE ASSURDE E INACCETTABILI»
Beda Romano per www.ilsole24ore.com
I ministri delle Finanze della zona euro hanno interrotto a Bruxelles il negoziato su un ennesimo salvataggio della Grecia, da cinque anni alle prese con una grave crisi finanziaria ed economica. Lo scontro tra il paese mediterraneo e i partner europei riguarda il futuro del memorandum di aggiustamento, in scadenza a fine mese.
Un rappresentante del governo di Atene ha fatto sapere che nella bozza in discussione si parla di estensione del programma di bail-out, opzione definita non solo «irragionevole», ma anche «assurda e inaccettabile», che in questa forma viene respinta al mittente. «Coloro (ma la fonte greca non ha precisato chi, ndr) che insistono su questo tipo di approccio, accantonato al recente Consiglio europeo, sprecano il loro tempo. Oggi non ci sarà alcun accordo». La riunione, ad alta tensione, è stata sospesa per consentire incontri bilaterali in vista di un nuovo round dell’Eurogruppo forse venerdì.
Tra i passaggi “incriminati” dalla delegazione greca la richiesta ad Atene di «astenersi da decisioni unilaterali», il riferimento alla flessibilità soltanto nell’utilizzo del programma in corso da parte dell’Eurozona (da estendere per sei mesi prima di parlare di qualunque altra soluzione), l’impegno a raggiungere «avanzi primari appropriati». I greci proponevano la fine dell’attuale programma e nuovi bond, in parte perpetui in parte indicizzati al del Pil.
Ma nella conferenza stampa seguita ai colloqui il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha ribadito che «la soluzione migliore è estendere il programma attuale» di aiuti finanziari per poi cominciare a studiare nuove ipotesi. Si vuole chiamare questo soluzione-ponte? Va bene, ma la sostanza resta immutata, ha detto più volte Dijsselbloem. Ed è la Grecia che deve decidere nei prossimi giorni se accettare: in questo caso, sarà possibile trovare un accordo per concedere l'utilizzo della massima flessibilità possibile nella cornice del programma. I tempi sono molto stretti: Atene, ha detto Dijsselbloem, ha tempo fino a giovedì, «non oltre», per chiedere l’estensione del programma.
«È una questione di tempi. Ora non c'è alternativa all'estensione del programma attuale per la Grecia», ha confermato il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, che ha chiosato: «Si può discettare sui termini ma a questo punto bisogna essere logici, non ideologici». Sintonizzata con Commissione Ue ed Eurogruppo anche il direttore del Fmi, Christine Lagarde: nuovi esborsi di fondi potranno avvenire solo con il rispetto degli impegni presi e «il completamento positivo della review dell'applicazione del programma da parte delle tre istituzioni» della ex Troika per la Grecia. «Se questo non sarà il caso, anche l'esborso da parte nostra non potrà avvenire». Per la review serviranno settimane se non mesi, anche per questo è necessaria un’estensione del programma, ha precisato Lagarde.
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