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Marika de Feo per Corriere.it
La Grecia nell'euro? à stata una decisione "fondamentalmente sbagliata", voluta dall'ex-cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder. A meno di quattro settimane dalle elezioni politiche tedesche, la Cancelliera cristiano-democratica Angela Merkel ha chiarito così, per la prima volta, la sua posizione nella nuova disputa sorta nei giorni scorsi fra i partiti tedeschi, sul nuovo pacchetto di aiuti ad Atene per il prossimo anno.
In pratica, Frau Merkel restituisce al mittente socialdemocratico (e ai Verdi) gli attacchi provenuti soprattutto da Schroeder e dall'opposizione guidata dall'aspirante alla cancelleria Piet Steinbrüeck contro la politica di aiuti europea, che stanno infiammato la campagna elettorale in corso.
La questione era stata sollevata settimana scorsa (incautamente, secondo i critici dell'opposizione e perfino dal quotidiano Faz) dal ministro delle Finanze, il cristiano-democratico Wolfgang Schäeuble, avvertendo che probabilmente la Grecia avrebbe avuto bisogno di un nuovo aiuto, che poi ha quantificato in 10-11 miliardi nel 2014.
Mentre la Cancelliera Merkel e Joerg Asmussen, membro tedesco nel board della Banca centrale europea, si erano subito sforzati di spiegare che sarebbe stato possibile conoscere le cifre esatte sulla situazione di Atene soltanto verso la metà dell'anno prossimo. Ma in ogni caso da Schäeuble a Merkel a Jens Weidmann, capo della Bundesbank, erano tutti concordi: la Germania rimane contraria a un nuovo taglio del debito greco.
Senonché la polemica è proseguita con gli attacchi al governo da parte dell'opposizione, con richieste di chiarire prima delle elezioni del 22 settembre le cifre esatte necessarie che saranno ancora necessarie, temendo un nuovo coinvolgimento dei contribuenti tedeschi.
Ormai il tema è diventato importante per la campagna elettorale. Secondo gli esperti, la Cdu/Csu è votata anche per la competenza economica, giudicata maggiore di quella di altri partiti. Mentre la Spd è votata generalmente per il suo profilo più ideologico e di principio.
E per questo Merkel è intervenuta per riprendere il comando sui temi economici della campagna elettorale e frenare l'Spd sulla Grecia. Ora si attende che freni anche "l'ombra di Schroeder" (Handelsblatt, per via del suo non-intervento nella guerra in Irak), chiarendo la posizione della Cancelliera anche sul tema scottante dell'uso di armi chimiche in Siria. Una "rottura dei tabù", che "non rimarrà senza conseguenze", secondo Merkel. Ma per ora niente di più.
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