DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 - I DUBBI DELLA COMMISSIONE UE SUI CONTI PUBBLICI ITALIANI "PREOCCUPA IL DEBITO ALTO"
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
giorgia meloni giancarlo giorgetti
L'Europa accende ancora un faro sui conti pubblici italiani. E aspetta la manovra appena varata dal governo per dare un giudizio complessivo. Ma il debito resta comunque un problema. Che ci mette nel gruppo a cui la Commissione assegna la maglia nera.
[…] «Nel precedente ciclo della procedura per gli squilibri macroeconomici - si legge nel documento finale nella parte che ci riguarda - la Commissione ha effettuato un esame approfondito e ha concluso che l'Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi. Quest' anno la Commissione ritiene opportuno esaminare la persistenza di squilibri eccessivi o la loro correzione in un esame approfondito per l'Italia». Certo non siamo i soli ad essere bacchettati.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN
[…] Per ora il "voto" sull'Italia non è completo: la Commissione è in attesa di ricevere e valutare la legge di Bilancio appena approvata. […] Un giudizio definitivo verrà emesso dopo aver ricevuto il testo della legge di Bilancio.
Nei contatti informali tra Tesoro e Palazzo Berlaymont, sarebbe emerso il tentativo di consegnare l'intera documentazione entro domani. L'obiettivo è quello di far approvare le "raccomandazioni" alla riunione dell'Ecofin del prossimo 5 dicembre. E stavolta l'Italia cercherà di trasmettere il faldone il più rapidamente possibile. Perché? Proprio perché è meglio essere inseriti subito nell'elenco dei "bacchettati" - e nel novero ci sono anche Paesi come Francia e Germania - e non successivamente con una riunione ministeriale ad hoc per l'Italia.
charles michel giorgia meloni g20 bali
Il "meccanismo di allerta" sta dunque scattando per partner già segnalati in passato: Cipro, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia. E nella lista possono entrare adesso pure Cechia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Slovacchia. Anche se non tutti hanno situazioni gravi come la nostra.
Però nella scelta della Commissione sembra esserci qualcosa di più di una semplice raccomandazione. È piuttosto un presupposto in vista del 2023: ossia l'ultimo bilancio in cui è sospeso il Patto di Stabilità e nel quale quindi non sono previste procedure formali di infrazione. Una sorta di avvertimento per l'anno successivo. Che in Italia qualcuno avrebbe definito "la pacchia è finita".
giancarlo giorgetti giorgia meloni
Resta il fatto che, con tutte le precauzioni legate al mancato esame della legge di Bilancio, la "pagella" temporanea riguardante il nostro Paese è piuttosto severa: «In Italia, le preoccupazioni relative all'elevato rapporto debito pubblico/ Pil rimangono invariate». E le «debolezze del mercato del lavoro potrebbero nuovamente aumentare ». Con «i prezzi destinati a salire più velocemente dei salari».
paolo gentiloni giancarlo giorgetti
L'allarme tocca anche il deficit perché rimarrà elevato, anche se si è ridotto al 7,2% nel 2021 e si prevede che continuerà a ridursi. In connessione con il debito alto, la Commissione marca un "alert" sui tassi relativi ai titoli di Stato. La crescita sta facendo crescere «i costi di finanziamento». […]
1 - VALDIS DOMBROVSKIS "GLI AIUTI SIANO TEMPORANEI E MIRATI IL DEBITO IMPONE PRUDENZA ALL'ITALIA" LE MISURE " LA FINANZIARIA
Marco Bresolin per “la Stampa”
«Le misure di sostegno per far fronte alla crisi energetica sono necessarie, ma devono essere mirate». Valdis Dombrovskis lo ripete una dozzina di volte nel corso di questa intervista a un ristretto gruppo di giornali, tra cui La Stampa.
A causa della sospensione del Patto di Stabilità, «misure mirate» è diventato il nuovo "diktat" di Bruxelles ed è anche la ragione principale della retromarcia del governo sull'azzeramento dell'Iva per i beni di prima necessità e sulla riduzione dello sconto sulle accise, due mosse che sembrano andare nella direzione auspicata dalla Commissione europea.
Il vicepresidente dell'esecutivo Ue, però, non si sbilancia sulla manovra, perché il testo ancora non è arrivato negli uffici del Palazzo Berlaymont. Ma si limita a ricordare che all'Italia, essendo un Paese ad alto debito, è stato raccomandato di «garantire una politica fiscale prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita potenziale a medio termine».
giorgia meloni ursula von der leyen
È d'accordo con il ministro Giancarlo Giorgetti che ha definito la manovra «prudente»?
«È un po' difficile parlarne ora e sarebbe strano esprimersi in anticipo: di norma non commentiamo la bozza di manovra prima di riceverla.
Quando l'avremo, avvieremo un'analisi adeguata, formuleremo la nostra opinione e faremo i nostri commenti. In situazioni come queste di solito pubblichiamo comunque un parere basato su uno scenario a politiche invariate. Ma nel caso italiano, vista la tempistica, abbiamo deciso di non farlo. Ci esprimeremo entro poche settimane».
Su quali elementi si baserà la vostra analisi?
giancarlo giorgetti giorgia meloni
«Il messaggio per l'Italia è lo stesso che abbiamo inviato a tutti gli altri e cioè che gli interventi per far fronte alla crisi energetica devono essere temporanei e mirati, vale a dire diretti ai cittadini e alle imprese più in difficoltà».
Le misure prese dal governo italiano sono mirate?
«Le misure di sostegno adottate per il 2022 sono pari al 2,6% del Pil, un volume alto.
Tra quelle ora in vigore, circa la metà non è mirata. Un dato comunque migliore della media Ue, visto che in generale il 70% delle misure non risponde a questi criteri.
Ora faremo le nostre analisi e valutazioni sui provvedimenti che il governo presenterà per il 2023».
giorgia meloni con paolo gentiloni
La media Ue è del 30%, quella italiana del 50%: qual è la percentuale accettabile per il 2023?
«La nostra raccomandazione è di mettere in campo misure mirate anche perché servono per mantenere segnali di prezzo e incentivano la riduzione dei consumi energetici. Gli Stati stanno prendendo diversi provvedimenti e ce ne sono alcuni ben collaudati, come gli interventi di sostegno per determinati cittadini oppure la valutazione dell'impatto della crisi energetica su specifiche società che erano in buone condizioni prima della crisi. Ecco, queste sono azioni mirate».
Quali sono invece gli interventi che sconsigliate?
«Quelli orizzontali, come le riduzioni delle aliquote Iva o delle accise, che chiaramente non sono mirati, hanno un costo per il bilancio e non portano benefici ai cittadini e alle imprese più vulnerabili.
Durante una crisi non è sempre possibile prendere misure mirate, per questo abbiamo proposto di introdurre un sistema di prezzi dell'energia su due livelli che, se calibrato nel modo giusto, potrebbe aiutare ad affrontare questo problema.
Con un tale sistema i consumatori pagherebbero un prezzo per l'energia sussidiato fino a un certo livello di consumo, oltre il quale si applicherebbe il normale prezzo di mercato. Non è un concetto nuovo, ma può essere approvato rapidamente».
giorgia meloni roberta metsola 5
A causa dell'elevato debito, l'Italia è ancora nella lista dei Paesi che presentano rischi di potenziali squilibri macroeconomici, un elenco che ora comprende addirittura 17 Paesi... «Vediamo emergere nuovi squilibri macroeconomici, nella maggior parte dei casi legati alla competitività di costo e agli sviluppi dei prezzi delle case.
Così, oltre ai Paesi che già erano già sotto esame (Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, ndr), lanceremo un'analisi approfondita anche per Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Slovacchia in modo da verificare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici».
Il governo italiano intende reindirizzare alcune risorse inizialmente destinate a progetti del Pnrr verso i nuovi capitoli di spesa dedicati al programma REPowerEU: è possibile?
«Speriamo di finalizzare il processo legislativo di REPowerEU entro la fine dell'anno perché questo sbloccherebbe 20 miliardi di euro di sovvenzioni aggiuntive (di cui 2,76 miliardi all'Italia, ndr), oltre ad accelerare l'uso dei prestiti che erano previsti per la Recovery and Resilience Facility. Già oggi nei piani nazionali ci sono diverse misure che vanno nella direzione indicata da REPowerEU.
giorgia meloni conferenza stampa sulla manovra 5
Molti Stati stanno rivedendo i loro piani e quindi c'è la possibilità di fare qualche riorientamento, ma li stiamo scoraggiando dal fare una revisione complessiva perché le tempistiche sono veramente strette e c'è la necessità di concentrarsi sull'implementazione delle misure contenute nei piani già approvati. Alcune possibilità ci sono, ma chiediamo che le revisioni siano il più possibile limitate».
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