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L’EUROPA NON TOCCA PALLA NEMMENO SU GAZA - MACRON RIUNISCE A PARIGI I MINISTRI UE E ARABI PER DISCUTERE DEL RITIRO GRADUALE DELL'ESERCITO ISRAELIANO DA GAZA E DEL DISARMO DI HAMAS MA GLI ISRAELIANI E GLI AMERICANI DISERTANO IL VERTICE - IL SEGRETARIO DI STATO USA, MARCO RUBIO, ANNULLA LA SUA PARTECIPAZIONE QUALCHE ORA DOPO CHE ISRAELE HA ATTACCATO IL VERTICE. IL MINISTRO GIDEON SAAR HA DEFINITO LA CONFERENZA “INUTILE E DANNOSA”, ACCUSANDO MACRON DI AVER “CONCEPITO L'INIZIATIVA ALLE SPALLE DI ISRAELE” - IL TOY BOY DELL’ELISEO ATTACCA IL GOVERNO NETANYAHU...
Anais Ginori per “la Repubblica” - Estratti
emmanuel macron riconosce la palestina 1
Nelle ore di sollievo e speranza aperte dal cessate il fuoco tra Israele e Hamas, è già il momento di pensare alle prossime tappe. Emmanuel Macron ha aperto ieri la riunione dei ministri europei e arabi concentrando le discussioni sulla seconda fase del piano Trump, quella forse più ancora più complessa dopo tregua e liberazione degli ostaggi, ovvero il ritiro graduale dell'esercito israeliano e il disarmo di Hamas.
«Vogliamo lavorare fianco a fianco con gli Stati Uniti», sottolinea il presidente francese, rendendo omaggio agli sforzi di Trump e dei mediatori presenti nella capitale francese. Tra i partecipanti c'erano infatti il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, e i rappresentanti di Egitto e Turchia, che hanno avuto un ruolo chiave nel convincere Hamas.
emmanuel macron riconosce la palestina 2
Gli Stati Uniti, invece, non erano a Parigi. Il segretario di Stato Marco Rubio ha annullato la sua partecipazione all'ultimo momento, qualche ora dopo che Israele ha attaccato il vertice. Il ministro israeliano Gideon Saar ha definito la conferenza «inutile e dannosa», accusando Macron di aver «concepito l'iniziativa alle spalle di Israele» per distogliere l'attenzione dai suoi problemi politici interni.
«Il coordinamento con Washington resta stretto» assicura il ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot. L'incontro, convocato prima della svolta sul piano Trump, è diventato improvvisamente cruciale e concreto, per immaginare chi governerà Gaza, chi garantirà la sicurezza e come si ricostruirà la Striscia devastata da mesi di guerra.
Sul tavolo c'è soprattutto la proposta di una forza internazionale di stabilizzazione, sotto egida Onu, che dovrà progressivamente sostituire l'esercito israeliano e accompagnare il disarmo di Hamas. L'Italia, ha confermato Antonio Tajani a Parigi, è pronta a partecipare con proprie forze.
La Francia punta invece su un contributo di formazione e finanziamenti per addestrare le forze di sicurezza palestinesi. In un documento presentato a settembre all'Onu, Parigi stima che serviranno almeno diecimila uomini dell'Autorità palestinese per garantire la sicurezza della Striscia.
«Questa prima fase dell'accordo è un passo importante verso la pace, ma dobbiamo pensare al dopo», ha sottolineato l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas, che ha proposto di usare le missioni europee già attive a Rafah e in Cisgiordania per sostenere la futura forza di stabilizzazione. «L'Ue è pronta a fare la sua parte».
BENJAMIN NETANYAHU GIDEON SAAR
Macron ha chiesto ieri che le Nazioni Unite definiscano un quadro giuridico per permettere ad altri paesi di unirsi alla missione. Ma ha anche usato parole dure contro Israele.
«L'accelerazione della colonizzazione in Cisgiordania è una minaccia esistenziale per uno Stato di Palestina», ha detto il leader francese, denunciando una politica che «contraddice il piano americano e la nostra ambizione collettiva di una regione in pace».
Sul medio periodo il nodo resta politico con la futura governance della Striscia. L'idea è quella di una fase di transizione che permetta all'Autorità nazionale palestinese di tornare a governare Gaza, condizione necessaria, dicono fonti diplomatiche a Parigi, per mantenere l'unità dei territori palestinesi. Ma il cammino verso uno Stato palestinese resta accidentato.
Benjamin Netanyahu continua ad escludere di riconoscere un'entità indipendente accanto a Israele. Per una soluzione a due Stati «ci sono ancora molte tappe da completare»
emmanuel macron riconosce la palestina 3
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