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Fabrizio Peronaci per "Il Corriere della Sera - Roma"
La storia di Maurizio Lattarulo, il consulente alle Politiche sociali del Campidoglio, ex Nar, ex sodale del boss De Pedis, che candidamente dichiara di essere stato ai funerali di «Renatino» per pietas cristiana, somiglia sempre più a un romanzo, anche se è pura realtà . Più tiri il filo, più vengono a galla sorprese. «La banda della Magliana è stata una cosa orribile, l'espressione peggiore della Roma moderna. Una serie tv non può trasformarli in eroi».
A dirlo, due mesi fa, fu Gianni Alemanno in piazza del Campidoglio: presente alla manifestazione su Emanuela Orlandi, il sindaco srotolò tra gli applausi la maxi-foto della quindicenne scomparsa nel 1983, prima che il corteo «per la verità e la giustizia» partisse verso San Pietro.
La più temibile gang che Roma abbia mai avuto e la «ragazza con la fascetta», appunto. Non poteva saperlo, il primo cittadino. Ma l'ex consulente Lattarulo che ha scatenato l'ennesima bufera politica capitolina è proprio lì che porta, a due delle pagine più torbide della storia recente.
E' una flashback in tre scatti inaspettato e per qualche verso stupefacente, quello che emerge dall'avventuroso passato di «Provolino», come ai bei tempi lo chiamavano i «testaccini». La prima sorpresa ha il volto di una bella donna: la moglie di Lattarulo, meglio, la sua compagna, vaporosa chioma biondissima, dalla quale ha avuto un figlio. Si chiama Claudiana Bernacchia e pure lei è a suo modo famosa.
Per essere stata una delle femmes fatales della Magliana, prima in quanto amante del boss Claudio Sicilia («er Vesuviano»), pentito ucciso nel '91, e poi di Giorgio Paradisi, pluriomicida detto «er Capece»: «Si fidanzarono e fu per lei una fortuna, altrimenti l'avrebbero sotterrata», c'è scritto nell'ordinanza su tutte le malefatte della banda, firmata dal giudice Lupacchini nel 1994.
Bene. la Bernacchia, in quello stesso «Romanzo criminale» biasimato dal sindaco in Campidoglio, altro non era che l'ispiratrice del personaggio «Casco d'oro», interpretato dall'attrice Veronica Gentili. La compagna di Lattarulo tentava di uscire da un passato di amori sbagliati e di arresti per associazione a delinquere, droga, detenzione di armi e quella «comparsata» nella serie tv non potè farle piacere. Fino a che adesso - siamo al secondo flashback - anche lei ha trovato lavoro: coordinatrice in una importante arciconfraternita che si occupa di assistenza sociale, con sede nei pressi della basilica di San Giovanni.
Ed eccoci infine al terzo passo indietro, tre anni fa. Lattarulo non l'ha raccontato a nessuno in quei giorni in cui, stipendiato con 25 mila euro dal Comune, si occupava di politiche sociali. E nemmeno dagli inquirenti filtrò il suo nome. Ma ora è confermato: nel 2009 fu sottoposto a perquisizione personale e domiciliare dalla Squadra mobile, nell'ambito delle indagini sul sequestro di Emanuela Orlandi dopo le rivelazioni di Sabrina Minardi, l'ex amante di «Renatino». Furono anche interrogati per ore, i due conviventi. «Io della ragazza scomparsa non so nulla, ero in galera», si difese Lattarulo. La Bernacchia andò oltre, scagionò tutti: «La Minardi? Fandonie. La Magliana non c'entra con la Orlandi». Oggi si sono separati, «Provolino» e «Casco d'oro». Non vivono più insieme. Ma il loro passato miscelato al presente sorprende, e fa discutere.
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