DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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mattarella e mario draghi al quirinale
5stelle nel caos, Pd allo sfascio, Salvini e Renzi che duellano per prendersi quello che resta di Forza Italia, i piccoli partiti sparpagliati (Bonino, Calenda, Carelli) e in cerca di un centro di gravità permanente, la battaglia dei sottosegretari finita con il blitz del duplex Mattarella-Draghi (prendere o lasciare); a questo punto comincia a profilarsi l’identikit di questo governo semi-tecnico. Una triade formata da Draghi-Gabrielli-Garofoli.
SERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLI
Malgrado la labirintite, Mattarella si è imposto e Franco Gabrielli, nella sua modalità preferita, quella di ‘’epurator’’, è stato intronizzato, oltre con la delega ai Servizi, con un ruolo inedito, ampio e importantissimo per il nostro paese di Consigliere alla Sicurezza Nazionale.
Ciò significa che l’ex capo della polizia avrà un compito di primo piano per risolvere dal punto di vista logistico il primo fondamentale problema: la vaccinazione. Uscire dalla pandemia è la priorità del governo Draghi.
“Der Kommissar” Arcuri, tra una mascherina e l’altra, ha le ore contate. E molti si domandano se nella sua caduta rischia di trascinarsi anche il suo dante causa Giuseppe Conte. Draghi sta valutando il profilo di Miozzo per il dopo Arcuri; comunque si farà consigliare da Gabrielli.
Altro tassello da valutare: tra i due poliziotti, Gabrielli (Digos) e De Gennaro (Mobile), non corre buon sangue fin dall’epoca del G8 di Genova e De Gennaro, dopo il doloroso mancato rinnovo alla presidenza di Leonardo, ha trovato ospitalità tra le braccia di Invitalia di Arcuri che lo ha, malgrado la mancanza di requisiti, piazzato alla presidenza della Banca Popolare di Bari, primo azionista Invitalia.
A seguire, dopo la caduta di Arcuri, è in agenda il capitombolo di Zingaretti, quello che ha scambiato Conte per uno statista e Barbara D’Urso per Anna Kuliscioff. A deciderlo sarà il congresso del Pd a settembre, come sogna Zinga, o a fine giugno, prima che lo sfascio lo distrugga, come vuole gran parte del partito.
ANDREA ORLANDO CANTA ZINGARA AL KARAOKE DI RADIO ROCK
Un recente episodio, il plauso del ministro del lavoro Andrea Orlando al procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, sui rider delle società di food delivery, ha fatto incazzare Draghi. Che ancora non ha dimenticato di quando Orlando, prima ancora del voto di fiducia del parlamento, incontrò i sindacati.
andrea orlando e nicola zingaretti
Tale movimentismo del capo corrente dei Giovani Turchi, che raccoglie intorno al 15%, ha origine dal fatto che il poverino ambiva al dicastero ben più importante dello Sviluppo Economico, finito nelle mani del leghista moderato Giancarlo Giorgetti. L’embolo è partito ieri quando ha definito elegantemente la corrente Base Riformista di Marcucci-Lotti-Guerini “scorie e rigurgiti del passato centrista renziano” che mirano a “logorare il gruppo dirigente”.
Di più: quella poverina dell’ex ministro Paoletta De Micheli sarà pure una buona a niente ma capace di tutto ma ha ragione quando ha ricordato in direzione che una volta promosso ministro Orlando dovrebbe dimettersi da vicesegretario: è valso per me perché non dovrebbe esserlo per lui?
Decisivo, per accompagnare verso l’uscita Zingaretti e il suo ideologo Bettini, teorici del fallimentare fronte Pd-5Stelle, sarà comunque il cosiddetto “territorio”: sindaci e governatori capitanati da Stefano Bonaccini.
Lo sfascio del Pd bettin-zingarettiano ha messo in crisi soprattutto Giuseppe Conte che vede scomparire il suo ruolo di azzimato federatore tra i dem e i grillini. Perché la Pochette con le unghie comincia a diffidare anche dell’invito di Giggino di Maio a prendersi un movimento totalmente sfasciato che si sbriciola giorno dopo giorno. Lo schiavo di Casalino teme, insomma, che quella dell’ex bibitaro sia una perfida trappola per farlo finire nella polvere dei 5Stelle.
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