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L'INCONTRO PUTIN-ZELENSKY SI ALLONTANA! IL MINISTRO DEGLI ESTERI LAVROV CHIUDE LA PORTA: “NON CI SONO ANCORA LE CONDIZIONI”. E POI MANDA UN AVVISO ALL’EUROPA: “ESTENDERE L'ARTICOLO 5 DELLA NATO ALL'UCRAINA È UNA STRADA CHE NON PORTA A NULLA” - KIRILL DMITRIEV, “L’AMERICANO DEL CREMLINO”: I LEADER DEI PAESI EUROPEI STANNO CERCANDO IN OGNI MODO POSSIBILE DI IMPEDIRE I NEGOZIATI DI PACE E IL RIPRISTINO DELLE RELAZIONI RUSSO-AMERICANE – E MOSCA "RISPOLVERA" IL NEGOZIATO DEL 2022 DI ISTANBUL E CHIEDE PURE LA PARTECIPAZIONE DELLA CINA

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Marco Imarisio per corriere.it - Estratti

 

lavrov putin

L’incontro è ancora lontano. Parla Lavrov, anche perché tutti gli altri tacciono. A cominciare da Vladimir Putin, che come sempre quando è davanti a un bivio importante, si prende tempo per riflettere. E intanto delega al ministro degli Esteri, in questa fase tornato a un ruolo attivo, il compito di rispondere alle ultime mosse dell’Europa. In maniera abbastanza netta, come nello stile del personaggio.

 

A farla breve, la Russia non mostra per ora alcun interesse a un vertice a due tra il suo presidente e Volodymyr Zelensky nei prossimi giorni, e forse neanche in futuro, se non sotto la tutela di Donald Trump. 

 

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SERGEI LAVROV VLADIMIR PUTIN

Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo collega giordano, Lavrov ha ribadito che non ci sono ancora le condizioni per un vertice tra i due grandi nemici. «Siamo pronti per qualsiasi formato, ma quando si tratta di incontri ad alto livello, è necessario prepararli con la massima attenzione in tutte le fasi precedenti, in modo che questo evento non comporti un peggioramento della situazione, ma metta davvero fine ai negoziati che siamo pronti a continuare». Ha anche affermato che lo stesso Putin «ha suggerito di valutare l’innalzamento del livello dei capi delegazione» durante la sua ultima conversazione con il presidente degli Stati Uniti. Quando si parla di innalzare, nel gergo della diplomazia russa non significa certo giungere subito alla vetta, ovvero al capo assoluto.

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Ma il messaggio più importante è un altro. Tenendo conto della discussione sulle garanzie di sicurezza all’Ucraina, Lavrov ha detto che gli sforzi dell’Unione europea per sviluppare con gli Stati Uniti intese simili all’Articolo 5 dello statuto Nato sono «una strada che porta al nulla».

 

Mosca accetterà soltanto se potrà disporre del diritto di veto su questo tema, aggiungendo che oltre agli europei, devono partecipare su base paritaria gli Usa e la Cina, riproducendo in pratica la struttura del Consiglio di sicurezza dell’Onu, dove vige il principio di unanimità. «Occorre porre in primo piano la sicurezza collettiva in concerto con la Russia, la quale non esagera i propri interessi, ma propugnerà in modo duro e deciso i propri interessi legittimi».

 

È la riproposizione del punto sul quale, secondo la versione ucraina, nella primavera del 2022 saltò il negoziato di Istanbul. «Bisogna concentrarsi sugli sviluppi raggiunti a quel tavolo», a dirla con il ministro degli Esteri russo.

zelensky putin rutte

 

Per molti osservatori anche la prova che tutto sommato, nonostante Trump e gli abbracci in Alaska, la Russia non si è poi spostata di molto dalle sue posizioni, e che non è molto interessata a chiudere un accordo in tempi brevi, perché appare evidente che Kiev non potrà mai accettare un diritto di veto del Cremlino sulla propria sorte.

 

Per carità, Lavrov ha ribadito la disponibilità a lavorare in qualunque formato. «A patto però che il lavoro sia onesto e non si riduca, come fanno dirigenti europei, a tentativi di coinvolgere gli Usa nella loro campagna bellicosa e aggressiva per rafforzare l’Ucraina come strumento di deterrenza della Russia». C’è aria di stallo...

 

DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

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A suffragare la seconda ipotesi c’è lo sfogo del solitamente misurato Kirill Dmitriev, «l’americano del Cremlino» rappresentante speciale del presidente e amico personale di Steve Witkoff. «I leader dei Paesi europei stanno cercando in ogni modo possibile di impedire i negoziati di pace e il ripristino delle relazioni russo-americane» ha scritto sul suo canale Telegram. Al momento, per i vertici russi, la vera lotta per guadagnarsi la benevolenza di Trump non è contro Kiev, ma contro Bruxelles.

 

VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROKVOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROKVOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTINdonald trump e vladimir putin video parodia sul summit di anchorage in alaska 2VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN