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L’IPOTESI DI ROMA COME SEDE DELL’INCONTRO TRA PUTIN E TRUMP È SFUMATA IMMEDIATAMENTE. IL TYCOON IERI, DURANTE LA CHIAMATA CON GIORGIA MELONI, HA SONDATO IL TERRENO, MA L’IDEA ERA GIÀ DI FATTO STATA SMENTITA DALLO STESSO PUTIN, CHE AVEVA DICHIARATO  DI VOLER ORGANIZZARE IL SUMMIT IN UN PAESE “AMICO”. MA L’ITALIA, SCHIERATA SALDAMENTE CON L’UCRAINA, NON È CONSIDERATA TALE (NONOSTANTE I FAN DI PUTIN, ANCHE AL GOVERNO, NON MANCHINO…)

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TRUMP SONDA MELONI PER L’INCONTRO A ROMA CON PUTIN: LA PREMIER HA DETTO SÌ

MEME SU DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI BY EMILIANO CARLI

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per www.repubblica.it

 

Fonti italiane, contattate da Repubblica, sostengono che Donald Trump abbia sondato Giorgia Meloni nella telefonata di ieri sulla possibilità che Roma ospitasse il colloquio con Vladimir Putin. Da Palazzo Chigi per ora nessun commento o conferma ufficiale.

 

Nel corso della chiamata Meloni ha espresso la disponibilità a ospitare l’incontro. Non avrebbe dunque inciso il mandato di arresto internazionale spiccato nei confronti di Putin.

 

L’ipotesi, secondo le stesse fonti, appare comunque complicata, forse già tramontata per il primo round diplomatico. Roma, infatti, avrebbe potuto essere tra le sedi prese in considerazione per ospitare l'incontro tra il tycoon e Vladimir Putin nei prossimi giorni. Lo ha riferito Fox News citando due fonti vicine ai negoziati e aggiungendo che anche altri Paesi europei sono stati presi in considerazione. La notizia è stata però smentita da una fonte all'agenzia russa Tass, secondo cui l'incontro dovrebbe essere "non in Europa".

 

Sempre ieri, anche il presidente ucraino Zelensky in serata ha sentito la premier Giorgia Meloni.

trump putin

 

TRUMP CHIEDE A MELONI DI ORGANIZZARE IL VERTICE A ROMA MA PUTIN SI OPPONE: «TROPPO AMICI DELL'UCRAINA»

Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo e Gianguido Vecchi per www.corriere.it

 

[…] Giovedì 7 Trump ha chiamato la presidente Meloni e le ha proposto di ospitare lunedì il vertice a Roma.  La premier si è detta subito disponibile e qualche ora dopo Rubio ha proposto ufficialmente Roma anche nella riunione degli NSA che si è svolta tra Italia, Francia, Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Ucraina e Finlandia.

 

Zelensky ha manifestato subito la propria approvazione, si è detto «molto favorevole». Immediata è stata però la contrarietà della Russia che, questo trapela, «considera l'Italia una nazione troppo schierata con l'Ucraina». Non è l'unico ostacolo. Putin è infatti ufficialmente ricercato per un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale e anche questo sembra aver pesato sulla scelta del luogo dell'incontro.

 

meloni trump g7 canada

Non a caso Putin ha dichiarato: «Abbiamo molti amici disposti ad aiutarci a organizzare questo tipo di eventi. Uno di loro è il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, che è in visita in Russia. Penso che decideremo, ma sarebbe uno dei luoghi più adatti». […]

 

TRUMP E PUTIN SI VEDRANNO DA SOLI. I RISCHI DELL'INCONTRO

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Indagare la mente di Vladimir Putin è un genere letterario. Le case editrici internazionali fioccano di titoli che promettono di intrufolarsi nel pensiero del capo del Cremlino, come fosse un luogo inaccessibile ma indispensabile da infiltrare per capire il mondo.

 

La testa di nessun altro leader odierno  ha suscitato tanto interesse quanto quella di Vladimir Putin. Il capo del Cremlino conosce questa ossessione per la sua mente, si diletta nel mostrare la sua presunta inintelligibilità.

TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO

 

Spesso la testa di Putin si rivela un posto meno tortuoso delle attese e la ragione per cui ora può aver accettato un incontro con il presidente americano, Donald Trump, è frutto di un calcolo semplice: il Cremlino vuole continuare la guerra contro l’Ucraina e ha due strade per farlo.

 

La prima, quella che Putin preferisce, non prevede scontri eccessivi con gli Stati Uniti. La seconda invece mette in conto la possibilità di un conflitto (non diretto) ma più aperto con gli Stati Uniti.

 

L ULTIMATUM DI TRUMP A PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…]  Gli europei e gli ucraini avevano chiesto di essere coinvolti nelle discussioni sulla pace e invece saranno lasciati fuori dalla porta. Ovunque si incontreranno, i due leader di Russia e Stati Uniti saranno soli. Trump ha detto che potrebbe esserci un incontro con Volodymyr Zelensky, ma Putin lo ha escluso.

 

Finora tutto sta andando secondo le volontà del capo del Cremlino che aveva detto di essere disposto ad accettare un cessate il fuoco soltanto dopo i negoziati. Zelensky e gli americani invece chiedevano, come si usa in diplomazia, un cessate il fuoco per poter negoziare. Su concessione di Trump, i due leader negozieranno mentre l’Ucraina sarà ancora sotto attacco.