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Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
L' Italia sempre più al centro della propaganda di Isis. Due i filmati, uno proveniente da una divisione media libica del sedicente Stato Islamico in cui, a fianco di Obama, Putin e Kerry, compaiono il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il primo ministro Matteo Renzi. Poi un secondo, più recente, proveniente dalla Siria, in cui appare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come sottolineato anche da Il Foglio.
L' accusa, di essere crociati che sostengono il governo di Fayez Serraj. E non mancano riferimenti al passato coloniale dell' Italia in Libia e al generale Graziani. Non è la prima volta che l' Italia viene citata nei video del Califfato.
«Ma fin qui i riferimenti erano generici, si parlava di Roma. Ora vengono indicati precisi obiettivi come il Vaticano», sottolinea l' esperto di Islam politico Marco Arnaboldi. Una coincidenza, ora che Isis è in difficoltà a Sirte? «Assolutamente no». Ma attenzione a metterla in relazione alla propaganda fabbricata ad hoc per i lupi solitari e per le reclute europee. «In questi giorni stanno circolando anche molte immagini e messaggi destinati alla Spagna».
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