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DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
L’ITALIA È L’UNICO PAESE DOVE CI SONO GLI SPIATI MA NON SI TROVANO GLI SPIONI – IL CAPO DELL’AISI, BRUNO VALENSISE, NEGA CHE I SERVIZI SEGRETI SIANO COINVOLTI NELLO SPIONAGGIO AI GIORNALISTI CON IL SOFTWARE GRAPHITE, DELLA SOCIETÀ ISRAELIANA PARAGON. LO STESSO AVEVA FATTO GIOVANNI CARAVELLI (AISE), ANCHE SE ENTRAMBI HANNO AMMESSO DI AVERE IN USO LO SPYWARE. ALLORA CHI HA INTERCETTATO FRANCESCO CANCELLATO, LUCA CASARINI E ALTRI CINQUE ITALIANI? POLIZIA, CARABINIERI E FINANZA NEGANO, RENZI PUNTA IL DITO SULLA PENITENZIARIA. I MAGISTRATI? GRATTERI: “LE PROCURE IN ITALIA NON UTILIZZANO TROJAN A ZERO-CLICK”. ALLORA CHI È STATO? TOPO GIGIO?
1. PARAGON, C’È IL SEGRETO DI STATO. ANCHE I SERVIZI SEGRETI DELL’AISI HANNO USATO LO SPYWARE
Estratto dell'articolo di Enrica Riera e Stefano Vergine per “Domani”
LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Segreto. Dopo quasi 20 giorni di attesa, il governo mette nero su bianco le sue intenzioni: la vicenda dello spyware Graphite, usato per intercettare giornalisti e attivisti italiani, è in buona parte coperta da segreto e, salvo colpi di scena, tale resterà.
La conferma è arrivata da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che ha pubblicato la lettera ricevuta dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in risposta alle interrogazioni che il suo partito e Italia Viva hanno depositato nei giorni scorsi per chiedere chiarimenti al governo sull'utilizzo dello spyware prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions.
[…] Le uniche informazioni pubbliche resteranno dunque quelle divulgate lo scorso 12 febbraio dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Ciriani ha confermato l'esistenza di contratti tra Paragon e l'Italia, ha dichiarato che i servizi segreti non hanno spiato alcun giornalista, ma non ha risposto alla domanda più importante: chi ha spiato allora cronisti e attivisti italiani? […]
A proposito di Copasir, dopo l'audizione della settimana scorsa di Giovanni Caravelli, capo dell'Aise, che ha confermato la disponibilità di Graphite da parte dei servizi segreti che fanno capo a lui ma ha negato l'utilizzo contro giornalisti e attivisti, martedì 18 è stato il turno di Bruno Valensise, direttore dell’Aisi, che secondo quanto appreso da Domani ha ribadito la stessa linea di Caravelli: cioè Aisi ha in uso Graphite, ma non l’ha usato contro attivisti e giornalisti.
bruno valensise in audizione al copasir - foto lapresse
D’altronde già lo scorso 5 febbraio Palazzo Chigi aveva escluso che giornalisti «siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del governo». Resta dunque il mistero. Se non sono stati i servizi (che per intercettare dovrebbero comunque ottenere l’ok della procura generale di Roma), chi ha realizzato le intercettazioni?
Polizia, carabinieri e finanza hanno negato con vari giornali di aver usato il software contro giornalisti e attivisti. Tra i corpi di polizia giudiziaria resta quindi solo la penitenziaria. Proprio sulle guardie carcerarie sta puntando l'attenzione Matteo Renzi: Italia Viva ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia «per escludere che proprio la penitenziaria abbia avuto un ruolo nella vicenda del software israeliano». Carlo Nordio, però, non sembra voler rispondere.
GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE
Italia Viva e Pd, che pure ha presentato un'interrogazione sul tema diretta a Giorgia Meloni, hanno fatto sapere che il governo non vuole dare seguito alle loro domande: in una lettera inviata al presidente della Camera, l'esecutivo si sarebbe appellato alla possibilità, prevista dal regolamento parlamentare, di non rispondere alle interrogazioni indicandone però il motivo. Sarà anche in questo caso il segreto di Stato? Si vedrà.
[…] Bisognerà capire se anche in sede giudiziaria verrà utilizzato il segreto di Stato per evitare di fare chiarezza sui mandanti delle intercettazioni, ma di sicuro al momento le denunce presentate sono tre. C'è quella dell'attivista Luca Casarini, depositata a Palermo; quella – notizia di martedì 18 – presentata a Roma dall’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana; e quella del direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, inviata a Napoli.
Per capirne di più, Domani ha contattato il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri. Se sull’avvio di una eventuale inchiesta tiene il massimo riserbo, Gratteri ci ha spiegato quanto costano in media apparecchiature così sofisticate. Ma, soprattutto, ha detto che le «procure in Italia non utilizzano trojan a zero-click», cioè la tecnologia su cui è basato Graphite.
«Gli israeliani sul piano delle intercettazioni sono molto avanti – ha aggiunto il procuratore di Napoli – in relazione alle garanzie, rispetto agli altri Stati hanno meno limiti e in media un loro software può costare circa 5 milioni di euro». Chi può permettersi una spesa del genere? […]
CRONISTI SPIATI, GOVERNO SI RIFIUTA DI RISPONDERE
Estratto dell'articolo di Alessandro Mantovani e Valeria Pacelli per "il Fatto quotidiano"
bruno valensise in audizione al copasir - foto lapresse
[…] Ieri Bruno Valensise, direttore dell’aisi (Servizi interni), ha spiegato in audizione che l’agenzia, come l’aise (esteri), utilizza Graphite, lo spyware dell’israeliana Paragon Solutions.
L’ha fatto in pochi casi e per periodi limitati soprattutto per valutare l’efficacia della tecnologia “zero click”, lo spyware che infetta i telefoni senza che i proprietari clicchino alcunché.
Valensise ha spiegato che il software è stato usato secondo la legge, ma mai nei confronti dei giornalisti. Tra i sette italiani informati da Meta (Whatsapp) c’è infatti Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it che tra le altre cose ha fatto un’inchiesta sulle fascisterie tra i giovani di FDI, ma anche diversi attivisti della Ong Mediterranea, compreso l’ex leader no global, Luca Casarini. Il direttore dell’aise Giovanni Caravelli aveva già escluso attività nei confronti di tutti e sette.
VALENSISE: NON ABBIAMO SPIATO I GIORNALISTI
Estratto dell’articolo di Irene Famà per “La Stampa”
Chi ha utilizzato lo spyware Graphite per spiare il direttore di Fanpage. it Francesco Cancellato? [….] Non sono stati gli 007 italiani. Lo avrebbe spiegato Bruno Valensise, il direttore dell'Aisi (servizi segreti interni), ascoltato ieri al Copasir per oltre tre ore. E lo aveva già chiarito Giovanni Caravelli, direttore dell'Aise (servizi segreti esterni), sentito nei giorni scorsi anche lui dal comitato parlamentare che controlla l'operato dell'intelligence.
Le sette utenze italiane infettate dal virus, aveva detto, «non sono un nostro target».
Il caso Paragon Solutions, l'azienda israeliana che produce lo spyware e lo vende ai governi, continua ad essere un mistero.
[…] Gli 007 italiani e Paragon decidono di sospendere l'utilizzo dello spyware sino «alla conclusione della procedura di due diligence condotta dal Copasir e dall'Agenzia nazionale per la cybersicurezza». Questa la prima versione ufficiale. Le competenze del Copasir però, almeno così spiegano gli addetti ai lavori, sono differenti. Il comitato parlamentare che controlla l'operato dei servizi segreti italiani non effettua analisi di bilancio delle aziende in vendita. Meno che mai in questo caso, dove si tratta di un'azienda israeliana in vendita ad una americana. E se l'analisi richiesta fosse sulla conformità? Il Copasir non può entrare nell'impiego di fondi riservati e nell'attività operativa dei servizi.
Questioni diplomatiche, tagliano corto i ben informati: da un lato la questione della compravendita di Paragon a una ditta americana, dall'altro la vulnerabilità che il software ha dimostrato. E dell'impiego dello spyware e delle modalità di contratto, oltre ad un aggiornamento generale sulla situazione della sicurezza, avrebbe parlato al Copasir anche il direttore dell'Aisi Valensise.
spyware - i casi in italia - corriere della sera
Restano dei punti interrogativi. Come ha fatto WhatsApp ad accorgersi della presenza dello spyware nei cellulari dei vari utenti? È una procedura comune? C'è stata o meno un'interlocuzione con le procure italiane? Come funziona il contratto? E chi l'ha utilizzato per spiare attivisti e giornalisti? […]
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