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L’UE DICE BASTA ALLE QUERELE TEMERARIE, MA LA MELONI FA MELINA - LA BOZZA DELLA MOZIONE SUL “BUON GIORNALISMO”, PRESENTATA DAL GOVERNO, NON PREVEDE L'ABOLIZIONE DEL CARCERE PER I GIORNALISTI, NÉ IMPEGNI CONTRO LE CAUSE CONTRO I CRONISTI - IL TESTO È PIENO DI FUFFA E, IN PARTICOLARE SULLE QUERELE TEMERARIE, IL CENTRODESTRA PRENDE TEMPO CHIEDENDO UN GENERICO TAVOLO INTERMINISTERIALE CON LE ASSOCIAZIONI DEI GIORNALISTI. MA NON C’È DA STUPIRSI: LA MAGGIOR PARTE DELLE AZIONI LEGALI CONTRO LA STAMPA SONO INTENTATE DA POLITICI…

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Sintesi dell'articolo di Marco Franchi per "il Fatto quotidiano"

 

GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE

Nessun passo avanti sulle querele temerarie, nessuna abolizione del carcere per i giornalisti, e neppure un impegno concreto sul rapporto tra governo e stampa.

 

Solo dichiarazioni di principio e formule vaghe sulla “tutela dell’informazione”, accompagnate da due proposte: una nuova legge contro i cronisti che non rispettano la presunzione di innocenza e un tavolo interministeriale per “monitorare” le querele temerarie. In sostanza, niente norme nuove ma un ulteriore organismo tecnico — peraltro già esistente.

 

Come scrive Marco Franchi per" il Fatto Quotidiano", è questo il contenuto della mozione sul “buon giornalismo” — così l’ha definita il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone — che il centrodestra porterà al voto mercoledì alla Camera. Il testo arriva come risposta a quella del Movimento 5 Stelle, discussa lunedì dopo l’attentato a Sigfrido Ranucci.

QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI

 

La bozza, letta dal Fatto, è stata redatta dal ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio insieme agli uffici legislativi di Fratelli d’Italia, che hanno poi chiesto a Lega e Forza Italia di integrare i loro punti.

 

In totale, gli impegni saranno nove, tutti di carattere generico, senza alcun riferimento a Report né alla tutela dei giornalisti d’inchiesta come Ranucci, mai nominato nel documento.

 

GIORGIA MELONI A BARI PER IL COMIZIO DI LUIGI LOBUONO - FOTO LAPRESSE

Il primo punto punta a “tutelare il giornalismo e l’informazione reale in tutte le sue forme”, nel rispetto della “dignità umana e del diritto alla riservatezza di ogni cittadino”. Già nel secondo, però, si intravede la direzione politica: su richiesta di Forza Italia, si prevede di varare norme sul diritto di cronaca che “impediscano lo scorretto esercizio dello stesso”, in particolare rispetto al principio di presunzione di innocenza, garantendo “una maggiore tutela dei soggetti lesi”. Il testo propone anche il “diritto alla riabilitazione della reputazione”, imponendo la pubblicazione dell’assoluzione o del proscioglimento con la stessa evidenza data in precedenza alla notizia dell’indagine.

QUERELE TEMERARIE

 

Sulle querele temerarie, invece, il centrodestra sceglie di prendere tempo, limitandosi a chiedere un tavolo interministeriale con le associazioni di categoria “ai fini del monitoraggio della normativa sulle liti temerarie”. Tra gli altri impegni, figurano il miglioramento delle condizioni di lavoro giornalistico e contrattuale (impegno n. 6) e la parità salariale tra uomini e donne (impegno n. 7).

giorgia meloni al tg1 3

 

Un punto è dedicato alla Rai, con la promessa di potenziare “il funzionamento indipendente del servizio pubblico”, assicurando risorse adeguate e garantendo “trasparenza e merito nelle nomine”. Ma anche in questo caso, nessun impegno concreto: solo buone intenzioni, ben lontane dalle richieste dell’Unione europea.

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