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NON È ROBA DA VONGOLARI - L’UE STABILISCE QUALE SIA LA “TAGLIA” MINIMA DI PESCABILITÀ PER LE VONGOLE (2,2 CENTIMETRI) - MA STAVOLTA NON E’ UNA CAZZATA DA BUROCRATI: E’ UNA FACCENDA SERIA E SE BRUXELLES E’ INTERVENUTA E’ PER TAMPONARE UNA CAZZATA TUTTA ITALIANA - ECCO PERCHE’...

Raffaele Porrisini per “Italia Oggi”

 

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La vita è davvero una questione di centimetri, come recita Al Pacino in Ogni maledetta domenica? Non di centimetri, bensì di millimetri. Basta chiederlo ai 450 vongolari della Riviera Adriatica, che hanno esultato di fronte a una notizia attesa da anni ma ufficializzata solo qualche giorno fa dopo essere stata anticipata dall' eurodeputato grillino Marco Affronte: la Commissione scientifica, tecnica ed economica per la pesca dell' Unione europea ha accolto le rimostranze del governo italiano e ha deciso di ridurre da 25 a 22 millimetri la taglia minima di pescabilità dei molluschi-bivalvi, meglio conosciuti come vongole.

 

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La decisione è presa, ora dovrà passare al Consiglio e parlamento europeo per la sua approvazione definitiva, dopodiché dall' 1 gennaio 2017 - se tutto fila liscio - per almeno tre anni i vongolari italiani potranno pescare vongole a partire dai 22 millimetri. Il che consentirebbe di mettere in salvo un settore fortemente in difficoltà.


Esultano i vongolari perché così potranno evitare multe salate, sequestri e il rischio concreto di interrompere la propria attività per una questione di millimetri. Complici i cambiamenti climatici, la popolazione dei molluschi-bivalvi in Adriatico si sta infatti trasformando e le vongole sono sempre più piccole; quindi anche una differenza apparentemente ininfluente come quella tra 2,2 e 2,5 centimetri di taglia minima, sposta di molto gli equilibri di numerose aziende.

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Si ricorderà che quello delle misure troppo restrittive per le vongole imposte da Bruxelles è stato uno dei cavalli di battaglia preferiti dal segretario della Lega, Matteo Salvini, contro gli euroburocrati; su questo argomento il leader del Carroccio è intervenuto anche durante l' ultima campagna elettorale delle amministrative, in particolare quando ha solcato le piazze di città adriatiche come Chioggia in provincia di Venezia e Cattolica nel Riminese, entrambi Comuni poi finiti in mani grilline.

GIUSEPPE SARAGATGIUSEPPE SARAGAT


Tuttavia, va detto che la vicenda raramente è stata raccontata fino in fondo dai politici. Nella sua battaglia contro le ottuse norme europee (battaglia portata avanti seppure in altre modalità anche dalle associazioni dei produttori e dallo stesso Mipaaf), Salvini si è spesso dimenticato di dire che la taglia minima di 25 millimetri era stata imposta in Italia nel lontano 1968 da un decreto presidenziale dell' allora capo dello Stato, Giuseppe Saragat (art. 89 dpr 1639/1968).

 

L' Ue quindi non aveva fatto altro che replicare in tutti i paesi europei una norma presa a prestito dall' Italia, salvo poi ritrovarsi gli italiani protestare contro la loro stessa legge. È stato il regolamento comunitario 1967/2006 ad aver recepito quei 2,5 centimetri di soglia minima per pescare le vongole, entrato in vigore nel 2010 e recepito dal governo italiano all' epoca a trazione centrodestra (Lega compresa). In un secondo momento il governo Monti col dlgs 4/2012 ha introdotto, sempre recependolo da Bruxelles, il giro di vite con le pesanti sanzioni penali (carcere compreso) per i vongolari beccati con molluschi-bivalvi sotto i 2,5 centimetri.

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Una volta tanto, quindi, è toccato all' Ue mettere una pezza a una norma tutta italiana che penalizzava il settore, anche se magari la sanzioni erano talmente rare e poco incisive da lasciare tranquilli i vongolari. Quando però la palla è passata in mani europee la musica è cambiata: e così, tra il 2010 e il 2015, i vongolari italiani hanno registrato un drastico dimezzamento nel giro d' affari, passato da 31,3 milioni di euro a 15,2. Ora speriamo che questa modifica possa favorire il rilancio del settore.