DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA…
L’UNICA COSA CERTA DELLE ELEZIONI IN VENETO E’ CHE LUCA ZAIA PROPRIO NON SOPPORTA ALBERTO STEFANI, E VICEVERSA – LO CERTIFICA ANCHE IL “CORRIERE DELLA SERA”: “ANCHE SE LA SUA PERFORMANCE SARÀ DETERMINANTE PER LA LEGA, DAL VERTICE DEL PARTITO È STATO TRATTATO CON UNA CERTA FREDDEZZA. E ANCHE CON IL SUO PROBABILE SUCCESSORE, ALBERTO STEFANI, I CONTATTI IN QUESTE SETTIMANE SONO STATI RIDOTTI AL MINIMO INDISPENSABILE. ZAIA L’AVEVA DETTO, CON ARIA DI SFIDA, ALL’INIZIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE: ‘SE SONO UN PROBLEMA VEDRÒ DI FAR DIVENTARE REALE IL PROBLEMA’. LO SLOGAN, ‘DOPO ZAIA, SCRIVI ZAIA’, RACCHIUDE IL SENSO DELLA COMPETIZIONE…”
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
Lo spettro dell’astensionismo lo ha accompagnato per tutta la campagna elettorale. Per dare il buon esempio, poco prima delle 9 ieri mattina Luca Zaia era già sull’uscio del seggio di San Vendemiano, il suo buen retiro tra le vigne del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano. […] Ci pensa il telefonino, con i messaggi che gli arrivano, a ricordargli che tra poche ore si aprono le urne di una sfida che ha dovuto combattere, pur se sembra strano, in solitaria.
Perché anche se la sua performance sarà determinante per la Lega, dal vertice del partito è stato trattato con una certa freddezza. E anche con il suo probabile successore, Alberto Stefani, i contatti in queste settimane sono stati ridotti al minimo indispensabile. Zaia l’aveva detto, con aria di sfida, all’inizio della campagna elettorale: «Se sono un problema vedrò di far diventare reale il problema».
LUCA ZAIA - ALBERTO STEFANI - MATTEO SALVINI
Quello slogan, «Dopo Zaia, scrivi Zaia», racchiude il senso della competizione che il presidente uscente ha deciso di giocare per dimostrare che lo «sfratto» dal palazzo affacciato sul Canal Grande può al massimo rappresentare la chiusura di un capitolo. Fare il pieno di preferenze, dimostrare concretamente di avere un seguito ampio sono le carte di una nuova partita che Zaia, senza ammetterlo pubblicamente (per ora), è pronto ad affrontare forse già nelle prossime settimane.
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