DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Ilario Lombardo per “la Stampa”
Quello che i 5 Stelle non possono al governo, costretti a ingoiare i malumori per ragioni di buona convivenza, lo sta facendo il presidente della Camera Roberto Fico. Un' attenta e chirurgica resistenza a Matteo Salvini. Facilitato dal suo ruolo, dall' ombrello della terza carica dello Stato, che lo mette al riparo dagli obblighi del compromesso politico, Fico è diventato il picconatore del leader leghista. Per chi ama i paralleli della storia: un po' quello che faceva Gianfranco Fini da presidente della Camera verso Silvio Berlusconi.
Tutt' altra storia, tutt' altra alleanza. Ma qui a interessare è la forma del duello. E Fico ha scelto di stare dalla parte opposta a Salvini e non gliene lascia passare una. Sempre nel suo stile, improntato alla prudenza Il leghista annuncia la schedatura dei rom? Fico si sbilancia mentre attraversa il Transatlantico a Montecitorio e dice di essere «d' accordo con Di Maio: è incostituzionale». E questo solo per restare all' ultimissimo tema di divisione nel governo gialloverde.
roberto fico prima dell auto blu
Ma la sequenza vista negli ultimi giorni è più ampia. Salvini ordina la chiusura dei porti e minaccia la sbarramento dei confini a braccetto con Viktor Orbàn? Fico va in Calabria a portare le «condoglianze dello Stato» per la morte di Soumayla Sacko, «il ragazzo barbaramente ucciso con un colpo di fucile alla testa».
L' elogio dell' accoglienza di Fico è una spina nella carne di Salvini. Ancora ieri: «I flussi migratori esistono da sempre e vanno gestiti con intelligenza, sono una grande opportunità per il mondo». Un' opportunità, non proprio il termine che sceglierebbe il leghista.
Il vicepremier del Carroccio annuncia la spartizione delle poltrone in Rai dicendo che «alcuni telegiornali sembrano quelli degli anni Venti e Trenta» perché «sono tutti contro di noi»? Fico, che nella passata legislatura ha fatto il presidente della Vigilanza Rai, replica subito : «Il modo in cui la politica si comporterà sulla Rai sarà il primo vero banco di prova della legislatura. Ne resti fuori, dia finalmente un segnale forte di cambiamento. In caso contrario saremmo davanti a un vero e proprio fallimento».
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Chiaro che il messaggio è rivolto anche agli amici grillini, casomai stessero cedendo alle tentazioni della lottizzazione. E chissà come ha interpretato l' intenzione dichiarata ieri a Porta a Porta da Luigi Di Maio, «di fare censimenti politici dei raccomandati nella Pubblica amministrazione», «anche in Rai». Un modo per smarcarsi da Salvini, certo, che però alla vigilia delle nomine a Viale Mazzini suona come un altro invito all' abbuffata, non diverso da quello del leghista.
MATTEO SALVINI DIRETTA FACEBOOK
Fico, sempre attento a veleggiare alle altitudini di un' incontaminata purezza, ha l' obbligo di differenziarsi dal Carroccio, perché c' è la storia recente a inchiodarlo. Disse che «mai» il M5S si sarebbe alleato con il Carroccio: «Siamo geneticamente diversi». Alla Stampa che a Ivrea gli prospettava un' alleanza con Salvini, nell' aprile 2014, disse: «Finirebbe a mazzate». Deve recuperare Fico, e nel suo stile, sempre improntato alla prudenza, centellinando dichiarazioni ed evitando scontri frontali attraverso le interviste, concede ossigeno ai diversi grillini che si sentono asfissiati dall' alleanza con la Lega. Le «mazzate» potrebbero essere cominciate.
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