“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Da “Circo Massimo - Radio Capital”
SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI
Tagli e domande. La proposta dell'Italia all'Europa prevede un abbassamento del deficit inizialmente previsto per la manovra: si passa dal 2,4% al 2,04%. Una riduzione che porta con sé tanti interrogativi, come fa notare Carlo Cottarelli a Circo Massimo, su Radio Capital: "Non sappiamo quali sono le ipotesi di crescita, visto che l'1,5 della versione precedente sembra poco realizzabile; non sappiamo come il deficit sarà portato dal 2,4 al 2,04, e non sappiamo come alcune misure che sono state promesse possano essere coerenti con una nuova riduzione. Ad esempio", dice l'economista, "originariamente per il reddito di cittadinanza si prevedevano 15 miliardi, mentre in legge di bilancio, tolti un miliardo o due per i centri per l'impiego, rimarrebbero poco più di 7 miliardi; adesso si dovrebbe tagliare qualcosa, quindi come cambia il progetto rispetto alla versione iniziale?
sergio mattarella carlo cottarelli
Tutto questo non è chiaro".
Per il vicepremier Di Maio ci saranno fondi dal taglio delle pensioni d'oro, ma l'ex commissario alla spending review è scettico: "Non credo si possa ottenere molto, si parla di qualche centinaio di milioni. Ci sono un po' di margini nella legge di bilancio che era stata mandata al Parlamento, Tria aveva detto che erano stati prudenti prevedendo in entrata 2,5 miliardi, ma questo se la crescita fosse stata all'1,5%: con una crescita più bassa quel margine se ne va. Per rientrare vedo due possibilità", riflette il direttore dell'Osservatorio su conti pubblici della Cattolica, "mettere paletti più forti sull'accesso a quota 100 o reddito di cittadinanza, o semplicemente rinviare l'entrata in vigore di questi provvedimenti".
Quali saranno le prossime mosse di Bruxelles? Secondo Cottarelli, "la Commissione Europea potrebbe non dare un ok ufficiale alla legge di bilancio e dire che rimangono rischi elevati, ma rinviare la decisione sulla procedura a quando saranno disponibili i dati del 2018. Parliamo di marzo 2019, a due mesi dalle elezioni europea, e visto che la commissione sarà in uscita... chissà che succede". Moscovici ha detto che bisognerà fare ancora qualcosa, "ma specificando 'da tutte e due le parti'", ricorda Cottarelli, "cioè che anche loro potrebbero muoversi nella nostra direzione. Questo mi fa pensare che il disaccordo non sia così ampio".
Si parla di un doppiopesismo europeo nella gestione del deficit fra Italia e Francia: Macron, per venire incontro alle richieste dei gilet gialli, sforerà il tetto del 3%: "Non è ancora specificato se avranno delle coperture, quindi bisogna un po' aspettare. Non c'è niente nelle regole europee che impedisce di andare incontro alle esigenze del popolo purché si aumentino le tasse", dice l'economista, "Se io voglio aumentare la spesa e fare Robin Hood, prendo da una parte e metto dall'altra e sono in linea con le regole europee. Quello che intendeva Moscovici, presumibilmente si riferisce a uno sforamento limitato e temporaneo. Se è 3,2 e l'anno dopo si rientra, è in linea".
Qualche settimana fa, il ministro dell'economia Tria ha nominato la parola "recessione": "speriamo non arrivi", ha detto. "Il rischio c'è", avverte Cottarelli, "non c'è ancora il segno di una recessione ma ci vuole poco: se si cresce zero, serve poco per andare in segno negativo. Secondo me è il rischio maggiore. Se andiamo in recessione, il rapporto tra debito e PIL ricomincia a crescere e parte una crisi di sfiducia, e non è che lo spread va a 300, ma a 600".
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