![matteo salvini giorgia meloni](/img/patch/12-2023/matteo-salvini-giorgia-meloni-1932935_600_q50.webp)
DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
1- LA MINETTI VERSO LE DIMISSIONI LUNEDÃ LASCERÃ IL PIRELLONE
Andrea Montanari per La Repubblica
Lei non conferma nulla, ma il Pdl, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, si aspetta le sue dimissioni lunedì. Nicole Minetti, ex igienista dentale dell'ospedale San Raffaele eletta in Lombardia nel listino bloccato di Roberto Formigoni e quindi coinvolta nel Rubygate, potrebbe lasciare il consiglio regionale lombardo. A convincerla sarebbe stato lo stesso Silvio Berlusconi.
Un gesto simbolico per ridare smalto all'immagine del Pdl in vista di un restyiling del partito. E magari di un possibile election day l'anno prossimo in Lombardia non solo per le elezioni politiche. L'accordo sembrava già raggiunto. Si vociferava anche di una possibile contropartita con un ruolo di rilievo in una onlus o con la conduzione di un programma televisivo in seconda serata sulle reti Mediaset, ma sembra essere tornato tutto in alto mare.
«Non ho presentato alcuna lettera di dimissioni - taglia corto lei da Parigi - Sono tranquilla e rimango al mio posto». Anzi. Chi le sta vicino conferma addirittura che la Minetti conta di partecipare alla seduta del Consiglio regionale di martedì dedicata all'Expo di Milano del 2015. Nelle stesse ore, il suo legale spiega al processo Ruby che la sua assistita è nuovamente assente «perché fuori per una visita medica programmata da tempo».
Il pm di Milano Ilda Boccassini chiede di multarla, ma i giudici respingono la richiesta. Il ciellino Paolo Velentini si limita a confermare: «Non c'è alcun atto ufficiale, con me non ha manifestato questa intenzione ». L'esperienza politica della Minetti non sembra comunque
destinata a lasciare tracce. A parte l'assedio dei fotografi ad ogni sua apparizione alla
buvette del Consiglio regionale.
In poco più di due anni, è stata presente 55 volte, 15 i congedi e due assenze. Alla seduta che discuteva la legge contro la violenza alle donne e martedì scorso quando c'era da approvare il bilancio della Lombardia. La Minetti, invece, ha invocato il legittimo impedimento per non partecipare al processo Ruby. Nello stesso periodo, solo due interventi in aula. Sulle professioni sanitarie e sugli animali. Non un'interrogazione, una risoluzione, un'interpellanza. Mai prima firmataria di una legge.
La Pd lombarda Arianna Cavicchioli protesta: «Non basteranno le dimissioni per far dimenticare come è nata la sua candidatura». Mentre l'ex pidiellina Sara Giudice, che aveva raccolto le firme contro la candidatura della Minetti denuncia: «à una vittoria di Pirro. Berlusconi epura le veline e prende in giro gli italiani».
2- RUBY, LA GIORNALISTA MEDIASET RACCONTA "L'EX PREMIER MI HA REGALATO UNA CASA PER AFFETTO"
Alla giornalista Mediaset Silvia Trevaini ha «donato» una casa in centro a Milano. Una delle gemelle De Vivo, Imma, invece ha spiegato che attualmente vive «grazie al sostegno dell'ex premier» (negli ultimi mesi le ha versato 45 mila euro). Una generosità senza confini quella che Silvio Berlusconi ha dimostrato nei confronti del sesso debole, ma soprattutto di chi è anche stata ospite delle «cene eleganti» organizzate nella residenza di Arcore.
Sono state le ragazze stesse a raccontarlo, ieri, al processo milanese sul
Rubygate, in cui il Cavaliere è imputato di concussione e prostituzione minorile. La giornalista Mediaset ha ammesso di aver partecipato a delle cene ad Arcore, ma di non aver mai conosciuto la minorenne Ruby Karima, spiegando inoltre che tanta generosità era giustificata «come un gesto affettuoso per il nostro rapporto affettivo, non certo intimo».
3- IL CAPRO ESPIATORIO DEL MODELLO CARFAGNA
Fabrizio D'Esposito per Il Fatto
Nicole Minetti capro espiatorio del modello Carfagna? Basterà farla fuori dalla politica per ridare verginità ai criteri di selezione delle donne dentro l'universo berlusconiano?
Forza Gnocca ha una storia antica ed è proprio una telefonata tra la Minetti e la sua amica Barbara Faggioli a fissare l'inizio di tutto. Ecco come Nicole parla di Mara: "Facciamo come la Carfagna. Un po' di gavetta l'ho fatta. Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più. A lui gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice me le sono levate dai coglioni, lo Stato le paga lo stipendio".
Un concetto chiaro. Davvero finirà il "tempo delle Minetti" come ha detto ieri Daniela Santanchè? Del resto, la prima sfuriata di Veronica Lario, ancora prima del "ciarpame senza pudore" delle veline alle Europee del 2009 (Barbara Matera, Lara Comi, Licia Ronzulli) e dello sfogo contro il marito "malato e maiale" andato a Casoria per il compleanno di Noemi Letizia, dicevamo la prima sfuriata avvenne per un complimento di B. alla Carfagna: "Se non fossi sposato, la sposerei subito".
In origine, dunque, la Carfagna. Ma anche Mariastella Gelmini e Michela Vittoria Brambilla. Le tre ministre protagoniste dell'estate del 2008, quando comincia a montare l'onda degli scandali a luci rosse dell'allora premier, ossessionato e logorato dalla sua satiriasi. La parabola di Forza Gnocca ha tante zone d'ombra e riguardano tutte il livello politico del bunga bunga. Come il mistero delle intercettazioni hard sulle tre ministre citate: una a Milano e cinque a Napoli, mai uscite.
Disse poi un giorno la parlamentare finiana Angela Napoli: "Non escludo che qualche deputata si sia prostituita". Le elezioni politiche del 2008 hanno portato a Montecitorio una nutrita pattuglia di Forza Gnocca, tante deputate lambite dal sospetto di piacere molto al Capo: El-vira Savino (un tempo intima e coinquilina di Sabina Began, l'Ape Regina dell'harem di Palazzo Grazioli), Gabriella Giammanco, Annagrazia Calabria, Mariarosaria Rossi, Michaela Biancofiore.
Non mancano, ovviamente, i quadri locali e di partito di Forza Gnocca. Tra i primi spicca la presenza di Francesca Pascale, consigliere provinciale di Napoli e soprattutto indicata come attuale fidanzata del Cavaliere (anche la Minetti, peraltro, ha ammesso una relazione con l'anziano B.). Tra i secondi, la bellezza più evidente ha il volto di Graziana Capone, l'Angelina Jolie di Bari balzata nella prima fila delle predilette con l'inchiesta pugliese sulle escort procacciate da Tarantini.
Oggi, la Capone , lavora a stretto contatto con B. a Palazzo Grazioli. Come in ogni harem che si rispetti la solidarietà femminile non esiste. Piuttosto, a dominare è l'odio. Il bersaglio preferito è stata la Carfagna, accusata pubblicamente da Alessandra Mussolini di avere una storia con il finiano Italo Bocchino quando ci fu lo strappo del presidente della Camera. Di qui il soprannome malevolo di Mara Hari.
Non solo. La Carfagna, la Gelmini, Stefania Prestigiacomo, nonché Daniela Santanchè (in una fase precedente) trasportano Forza Gnocca nella cordata di Gianni Letta con i loro rapporti con il faccendiere pregiudicato piduista e piquattrista Luigi Bisignani. Qual è stata la natura vera di questi link? La Gelmini fu persino scortata da Bisignani a Palazzo Grazioli per essere raccomandata in vista del triumvirato dei quarantenni che avrebbe dovuto reggere il Pdl. Poi non se ne fece più nulla.
In questa cricca, a finire nel mirino dell'odio è la Brambilla. Il vecchio faccendiere la chiama per telefono "brutta mignotta", mentre "Chi" di Alfonso Signorini, fidatissimo pink-magazine di Arcore, regala una chicca clamorosa. Incrociando la Brambilla a un evento, la Gelmini sibila un feroce: "Cagna". Tutta colpa della promozione a ministra della rossa Michela Vittoria, che riuscì a mettere piede nelle riunioni di Palazzo Chigi proprio nei roventi giorni dello scandalo di Noemi Letizia.
Ed è per questo che l'intervista della Santanchè ieri su "Repubblica" va decifrata con attenzione. Riposizionatasi su altri lidi, l'ex sottosegretaria dice chiaramente: "Non sarò io la donna del ticket con Berlusconi ma non devono esserlo nemmeno le altre". Questa la frase: "Non deve essere una professionista della politica". Ogni riferimento alla Carfagna o alla Gelmini è puramente voluto. Forza Gnocca è viva e lotta con Silvio (anche senza la Minetti).
DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER…
FLASH! - TRA I FRATELLI D’ITALIA SERPEGGIA UN TERRORE: CHE OLTRE AI MESSAGGINI PRO-FASCISMO E AI…
DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA…
PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15…
LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO…