BERSANI AL BIVIO: FIOM O MONTI? - MENTRE STANNO PER ARRIVARE UNA VALANGA DI LICENZIAMENTI E IN CASSA NON C’E’ UN EURO PER LA CASSA INTEGRAZIONE L’INFIOMMATO LANDINI STOPPA NUOVE RIFORME DEI CONTRATTI DI LAVORO E METTE IN GUARDIA BERSANI DAL MONTI ICHINIZZATO: “L’ARTICOLO 18 E’ STATO GIA’ CAMBIATO. E I RISULTATI SI VEDONO…”

Paolo Griseri per "la Repubblica"

Serve una nuova riforma dei contratti di lavoro? «Beh, oggi sono 46. Se se ne aggiunge uno per fare 47, non credo che serva a nessuno». Così il leader della Fiom, Maurizio Landini commenta le ipotesi di ulteriore modifica alle norme sul lavoro che starebbero studiando gli esperti vicini a Monti.

Landini, una riforma che renda progressiva la certezza del posto di lavoro, mano a mano che trascorre il tempo di impiego, non vi convince?
«Di ricette così ne abbiamo sentite tante. Ci convincono quelle che mettono al centro il contratto di assunzione a tempo indeterminato e che relegano in secondo piano le altre forme di assunzione ».

Lo schema di cui si parla prevede per i primi due anni la licenziabilità senza intervento del giudice. Non sarebbe un incentivo per nuove assunzioni?
«L'articolo 18 è già stato modificato. E i risultati si vedono. Ci sono file di imprenditori stranieri smaniosi di investire in Italia? Non mi pare. Il risultato è che sono aumentati i licenziamenti perché adesso sono più facili. Era il pericolo che denunciavamo a suo tempo e di cui il ministro Fornero non ha tenuto conto».

Voi avete delle proposte di riforma sul mercato del lavoro?
«Noi chiediamo che da subito si faccia la riforma degli ammortizzatori sociali. Nei prossimi mesi non ci saranno i soldi per la cassa integrazione. Arriveremo al periodo più difficile della crisi senza ammortizzatori e con il rischio di una valanga di licenziamenti».

Il ministro Fornero non ci ha pensato?
«Non è un problema che riguarda solo il ministro Fornero. E' tutto il governo che ci deve pensare».

Come se ne esce?
«Con una riforma che imponga anche a categorie come il commercio e l'artigianato di contribuire al fondo della cassa integrazione. Oggi questo avviene solo per i lavoratori dell'industria. Agli altri devono pensare le casse pubbliche ».

Chiedete altri interventi alla politica?
«Chiediamo che venga finalmente varato il reddito minimo di cittadinanza. Non solo per garantire un minimo di sussistenza a chi perde il lavoro, ma anche per consentire ai ragazzi delle famiglie meno abbienti di proseguire gli studi».

Siete favorevoli alla riduzione del peso fiscale sui contratti?
«Gli incentivi fiscali andrebbero concessi alle aziende che praticano i contratti di solidarietà e le riduzioni d'orario. Invece oggi quei soldi sono spesi per la contrattazione aziendale che interessa una minima parte dei lavoratori ».

Siete contrari alla contrattazione aziendale?
«Siamo il sindacato che contratta di più in fabbrica. Ma sappiamo che nei prossimi mesi il problema principale sarà la mancanza del lavoro. E' lì che vanno concentrati gli interventi».

Siete fuori da un gruppo importante come la Fiat. Pensate di chiedere l'intervento della politica?
«Quello della rappresentanza in fabbrica è un problema di democrazia. Oggi sono i sindacati e non i lavoratori che decidono se un contratto va bene oppure no. E come se per il Parlamento votassero solo gli iscritti ai partiti. Questo non è accettabile».

Ci sono esponenti del suo sindacato, come Guglielmo Epifani e Giorgio Airaudo, che si candidano nei partiti di sinistra. Secondo lei sarebbe possibile per un iscritto alla Cgil fare propaganda per una delle liste di Monti?
«Il nostro è un sindacato libero. Ci sono stati momenti anche recenti in cui gli iscritti alla Cgil hanno votato per partiti lontani dalla sinistra. Questo è dovuto all'incapacità dei partiti della sinistra di intercettare il loro voto».

 

Maurizio Landini Maurizio Landini Pierluigi Bersanipier luigi bersani Mario Monti e Elsa Fornero ICHINO