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Le larghe intese si spaccano sulla presidenza della commissione antimafia. Al secondo tentativo Rosy Bindi, candidata del Pd per niente gradita al Pdl, è stata eletta presidente della bicamerale. La deputata democratica ha ottenuto al ballottaggio 25 voti, contro gli 8 di Luigi Gaetti, dell'M5S (tanti quanti i componenti pentastellati presenti).
Al primo turno non ce l'ha fatta. Ha ottenuto infatti 23 voti (ne occorrevano 26) contro i 6 di Luigi Gaetti dell'M5S e i 2 di Raffaele Volpi. Le schede bianche sono state 4 più una nulla. Bindi è andata al ballottaggio con Gaetti che ha preso 6 voti, 2 in meno dei componenti pentastellati. I commissari dei Cinque Stelle si sono dunque divisi, per poi ricompattarsi nella seconda votazione, ma la loro presenza alla seduta ha garantito il numero legale.
Muro contro muro Pd-Pdl. Il Pd, in un'assemblea avvenuta ieri sera, ha ribadito all'unanimità la candidatura di Bindi. Dalla seconda votazione, quando sarà sufficiente la maggioranza relativa, ha i numeri per farla passare. Ma la scelta dei democratici scatena le ire del Pdl che, in un primo tempo, ha annunciato di non votarla. Poi ha deciso di non presentarsi proprio in commissione. I capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani in una nota minacciano addirittura di disertare non solo quella odierna, ma tutte le sedute della bicamerale fino alla fine della legislatura se "oggi verrà eletto il presidente imposto dal Pd e non una personalità condivisa dall'insieme delle forze politiche".
Il partito di Berlusconi aveva deciso di fare un passo indietro la scorsa settimana in favore di Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Scelta Civica, subentrato in commissione il 17 ottobre scorso al posto di Paolo Vitelli. Ma poi era saltato l'accordo di maggioranza e la riunione era finita nel caos. I parlamentari del Pd avevano abbandonato San Macuto, determinando anche la mancanza di numero legale della commissione per il voto. Nel frattempo, però, la forza politica di Monti si è frantumata e il Pdl, dopo la vittoria del Pd, è furioso.
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