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Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"
L'ex direttore dell'Avanti! Valter Lavitola è stato raggiunto in carcere, da una nuova ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di tentata estorsione ai danni della società Impregilo. L'inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco e dai pm Henry John Woodcock. L'interrogatorio di garanzia si svolgerà lunedì prossimo nel carcere di Poggioreale.
IL RICATTO A BERLUSCONI - Secondo quanto riferito da Angelo Capriotti (uno degli imprenditori italiani del consorzio Svemak che ottenne appalti a Panama e perciò avrebbe pagato tangenti al governo centroamericano e che ricevette da Lavitola anche la richiesta di regalare un elicottero al presidente Martinelli) il 9 aprile scorso ai pm «Lavitola aveva i video di Berlusconi con le prostitute di Panama e li usava per ricattarlo».
Capriotti a Woodcock e Piscitelli racconta: «In occasione del soggiorno, secondo quanto riferitomi da Lavitola, lo stesso aveva procurato anche in quella occasione, come avvenuto in Brasile, delle ragazze mercenarie per il presidente del Consiglio italiano». Capriotti aggiunge di aver appreso dall'imprenditore Mauro Velocci che quest'ultimo «aveva poi sottratto a Lavitola, duplicandoli, dei video a luci rosse riguardanti tali incontri che Lavitola aveva girato di nascosto. Velocci mi disse anche di essere in possesso di video che riprendevano il presidente panamense Martinelli intento ad assumere cocaina». Capriotti afferma però di non aver «mai visto tali video».
Il ruolo di Berlusconi nella vicenda sarebbe comunque quello di «vettore inconsapevole» del tentativo di corruzione attuato da Lavitola, già detenuto nell'ambito dell'indagine su finanziamenti pubblici alla testata e per corruzione internazionale, e coinvolto in una vicenda di corruzione insieme all'ex premier, Silvio Berlusconi.
L'ACCUSA - Le altre accuse si riferiscono alla promessa da parte della società Impregilo di realizzare un ospedale a Panama in cambio dell'attribuzione da parte delle autorità panamensi dell'appalto per la realizzazione della metropolitana di Panama City, appalto poi attribuito a altra società non italiana.Vi sarebbero state minacce di ritorsioni di vario genere nei confronti dei responsabili dell'Impregilo per indurli a realizzare comunque l'ospedale. I pm contestavano anche l'ipotesi di corruzione internazionale , non condivisa dal gip, che ha ritenuto invece sussistente l'ipotesi di istigazione alla corruzione.
LA TELEFONATA - Il nuovo filone d'indagine nasce da una telefonata dell'aprile 2011 tra l'allora vertice di Impregilo, Massimo Ponzellini e Silvio Berlusconi. Un colloquio che ha al centro proprio la realizzazione di un ospedale a Panama. Una telefonata sulla quale il top manager è stato anche ascoltato dai pm napoletani.
Berlusconi, nell'aprile 2011, disse a Ponzellini di essere stato chiamato da Lavitola per conto del presidente panamense Ricardo Martinelli che spinge perché Impregilo mantenga l'impegno di costruire un ospedale nello Stato Sudamericano. Un colloquio che per gli inquirenti partenopei deve essere chiarito.
2. LAVITOLA:GHEDINI,VIDEO COMPROMETTENTI PER CAV? FALSO - NESSUN INCONTRO CON PROSTITUTE, DUNQUE NESSUN VIDEO
(ANSA) - "E' falso" che Lavitola sia stato in possesso di alcuni "video compromettenti" che riguardino Silvio Berlusconi. "Non vi è stato alcun incontro" con prostitute da parte di Berlusconi "e quindi non possono essere mai esistiti i pretesi video". E' quanto dichiara l'avvocato Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi. "Si apprende dalle agenzie - dice Ghedini - che il Presidente Silvio Berlusconi sarebbe stato vittima di una estorsione da parte del dott.Lavitola, il quale sarebbe stato in possesso di alcuni video compromettenti, avendo filmato degli incontri, che non sono mai avvenuti, in Brasile e a Panama. L'ipotesi è destituita di ogni fondamento. Non vi è stato alcun incontro e quindi non possono essere mai esistiti i pretesi video".
"Del resto - aggiunge Ghedini - i trasferimenti e le permanenze del Presidente del Consiglio dei Ministri in Brasile e a Panama sono stati scanditi da continui incontri ufficiali, con la costante presenza, giorno e notte, della sicurezza locale e della tutela del personale della Presidenza del Consiglio. Si tratta quindi di dichiarazioni di pura fantasia".
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