DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. E SALVINI INIZIA LA CAMPAGNA ACQUISTI - NEL MIRINO PARLAMENTARI NCD ED EX M5S
Marco Cremonesi e Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
le pen e salvini come olindo e rosa per riccardo bocca
Un partito sull’orlo di una crisi di nervi, tra annunci di dimissioni, smentite, voci e veline. Se Ncd vive momenti difficili, in realtà è tutto il centrodestra a essere entrato in una fase di fibrillazione che potrebbe portare a un rimescolamento dei parlamentari, come da tempo non si vedeva. Perché Ncd potrebbe cedere alcuni parlamentari a Forza Italia, anche se la separazione è recente e le ferite non si sono ancora rimarginate.
E la Lega sembra aver cominciato una specie di campagna acquisti, nonostante le rassicurazioni di Matteo Salvini che tuona contro i «riciclati» e spiega che non accetterà politici in cerca di poltrone: in arrivo, a quanto pare, parlamentari di Ncd ma anche ex del Movimento 5 Stelle, confluiti nel gruppo misto alla Camera.
Le defezioni di Ncd sono cominciate con la vicenda del Quirinale e, oltre all’addio di Maurizio Sacconi da capogruppo, per ora la più clamorosa è quella di Barbara Saltamartini: «Una vicenda dolorosa. Ma è un addio che parte da lontano, c’è stata troppo arrendevolezza a Renzi, un premier che si è contraddistinto soprattutto per gli annunci».
La vicenda della ex portavoce Ncd potrebbe però dimostrare che nulla è semplice come appare. La Lega, a cui la Saltamartini sembra destinata (Salvini l’ha indicata come esempio di passione politica insieme all’ex pdl Souad Sbai), non sembra ansiosa di accogliere nuovi arrivi dal passato ingombrante. Saltamartini, dopo il necessario periodo di «decantazione» nel gruppo misto, sarebbe non solo l’unica donna tra i deputati leghisti, ma anche personalità molto spendibile mediaticamente. Capace di reggere le telecamere e dare il cambio all’onnipresente segretario. Il che, suscita già malumori nel mondo leghista.
Ma la pattuglia più numerosa dei possibili neoleghisti non proviene dal Nuovo centrodestra né da Forza Italia. A portare nuovi voti al Carroccio saranno probabilmente alcuni deputati che hanno lasciato il Movimento 5 Stelle per il gruppo misto: tra i sei o sette possibili leghisti di domani, almeno quattro potrebbero essere ex stellati. Attenzione: il discorso vale, sembra, soltanto per Montecitorio.
Al Senato, di nuovi arrivi ex grillini non se ne prevedono. Dell’argomento, Salvini parlerà con i suoi tra stasera e domattina. Tornando all’Ncd, dopo Giuliano Cazzola, anche l’ex senatore Filippo Berselli dice addio al partito e lo fa con una lettera inviata al leader Angelino Alfano e al coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello.
Lettera nella quale definisce «penosa» la figura fatta dal partito sul Quirinale: «Beh sì, penosa e non solo — aggiunge — Ncd si è praticamente suicidata. È stata una gestione fallimentare. Quella di Alfano è stata una giravolta inaccettabile, fatta per non perdere la poltrona di ministro. L’incoerenza in politica è inaffidabilità». Berselli definisce «pigmei» i dirigenti attuali, in confronto «ai giganti della prima repubblica». Ma accusa Ncd anche per il mancato radicamento sul territorio: «Lo sa che a Bologna non c’è un responsabile Ncd? E non c’è in nessuna delle nove province dell’Emilia Romagna: un partito inesistente».
Intervento di Barbara Saltamartini
Nel partito c’è maretta soprattutto al Senato. Ieri si è diffusa la voce che fossero in uscita sei senatori. Tra loro Laura Bianconi, vicecapogruppo, Piero Aiello e Antonio Gentile. Dopo qualche minuto però è arrivata una netta smentita dei tre. La Bianconi parla di «ricostruzioni a dir poco allucinanti». Non solo, i tre, in un comunicato congiunto spiegano, con una certa enfasi, che «il vincolo umano e politico che ci lega ad Angelino Alfano è indissolubile. Siamo indignati e offesi».
Da Forza Italia le prime reazioni a un loro possibile ritorno all’ovile non erano state amichevoli. Si ricordava, in particolare, come la Bianconi sia stata «miracolata» da Berlusconi, che optando per il Molise invece che per l’Emilia-Romagna l’aveva salvata (era la prima dei non eletti). E che poi sia stata «una delle prime a reclutare i traditori ncd». Veleni di un centrodestra sempre più diviso.
2. “ACCOGLIEREMO GLI ANTI RENZI ANCHE MOLTI GRILLINI CON NOI” - IL LEADER DEL CARROCCIO RACCONTA IL SUO PROGETTO“ L’ALTRO MATTEO FREGA GLI ALTRI MEGLIO DI CHIUNQUE”
Alberto Mattioli per “la Stampa”
Allora, Matteo Salvini, il 28 febbraio manifestazione a Roma...
«Alle 15, piazza del Popolo, www.renziacasa.com. Oppure #renziacasa».
Vabbé. Ma, social a parte, sarete soli o accompagnati?
«Accompagnati da chi ci vuol stare. Non pretendo che chi non è leghista lo diventi. Ma mi piacerebbe che partecipasse chi vuole mandare a casa Renzi prima che Renzi ci mandi tutti in rovina».
Si dice che dal centrodestra, Nuovo o berlusconiano, ci sia la fila per diventare salviniani...
«C’è molta gente, sì, e a tutti i livelli. Dagli amministratori locali ai parlamentari».
Dentro tutti?
«No. Chi è al quinto cambio di partito non c’interessa. Non siamo l’ufficio di collocamento».
E allora come si seleziona?
«Valutiamo caso per caso. Chi ha una storia di passione politica, dentro. Chi ha solo la passione per il potere, fuori».
Barbara Saltamartini, l’ex portavoce dell’Ncd, per esempio, è dentro.
«Sì. È un’altra Souad Sbai».
Chi?
«La giornalista marocchina, ex deputata berlusconiana, che adesso lavora con noi».
Di grillini se ne presentano?
«Parecchi».
Di quelli ortodossi o dissidenti?
«Tutti e due. Però lo ripeto: non diremo di sì a tutti».
Ma o trovate degli alleati o il Pd governerà per il prossimo secolo...
«No, è troppo diviso. Per ora Renzi ha vinto, ma domani è un altro giorno».
La domanda, però, era sulle alleanze.
«Credo che con l’Ncd non ci sia molto da fare. Alfano farebbe di tutto per restare al potere. Farà la fine di Fini».
E Forza Italia?
«Deve decidere cosa fare».
Alle regionali avrete bisogno di una coalizione...
«Noi abbiamo già i nostri programmi e i nostri candidati in Veneto, Liguria, Toscana e Umbria, dove il candidato è fortissimo».
Chi è?
«Claudio Ricci, il sindaco di Assisi. Poi siamo disposti a discutere. Ma solo di persone e di programmi».
Il Nazareno reggerà?
«Temo di sì. Conviene troppo a tutti».
Quindi anche le riforme andranno avanti.
«Purtroppo. Renzi si sta facendo un’Italia su misura».
Idem, il governo.
«Ripeto: no. Renzi cadrà per l’economia, non per la politica. Sarà ucciso dalla disoccupazione, non dalla sinistra Pd o dalla legge elettorale».
Ammetta che sul Quirinale l’altro Matteo è stato bravissimo.
«Ha una spregiudicatezza che gli invidio. Io non riuscirò mai a fregare il prossimo come fa lui».
A proposito: cos’ha Mattarella che non va?
«Personalmente, nulla».
E allora perché non le va?
«Perché non voglio morire democristiano. E poi perché ha affossato il nostro referendum contro la legge Fornero».
Berlusconi è stato invitato alla cerimonia di insediamento e va.
«E nello stesso giorno gli riducono la pena. Che coincidenza, vero?»
L’ex cavaliere è bollito come sembra?
«No. Tutti quelli che hanno dato per finito Berlusconi se ne sono sempre pentiti».
Nella partita del Quirinale è andata peggio a lui o a Grillo?
«Tutto sommato, a Grillo. Berlusconi almeno la partita l’ha giocata. Grillo è l’irrilevanza assoluta».
Ultima domanda: la Isoardi come sta?
«Si faccia i fatti suoi» (ndr: non ha detto proprio «fatti»).
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