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LA LEGA VALUTA LO STRAPPO IN AULA SULL’ACQUISTO DI ARMI AMERICANE DA DESTINARE ALL’UCRAINA COME PREVISTO DAL PIANO NATO “PURL”. IL PUTINIANO SALVINI: “IL RINNOVO DEGLI AIUTI A KIEV? VEDIAMO COSA SUCCEDE CON GLI SCANDALI DI CORRUZIONE IN UCRAINA DA QUI A GENNAIO…”. GUIDO CROSETTO, COSTRETTO AD ANNULLARE IL VIAGGIO A WASHINGTON, PUNGE IL LEADER LEGHISTA: “NON SI GIUDICA KIEV PER DUE CORROTTI”. E MELONI PRENDE TEMPO PER NON MANDARE IN FRANTUMI LA MAGGIORANZA – L’ALLARME DEGLI 007 SULLA GUERRA IBRIDA DELLA RUSSIA ALL'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, A CAUSA DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO, DA SALVINI A CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK – DAGOREPORT

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Tommaso Ciriaco e Giuliano Foschini per repubblica.it - Estratti

 

 

 

meloni salvini

C’è un dettaglio che complica ulteriormente la gestione dell’eventuale acquisto dell’Italia di armi americane attraverso il programma Purl, capace ieri di spaccare fragorosamente l’esecutivo.

 

È l’allarme partito qualche giorno fa dall’intelligence e rimbalzato fino a Palazzo Chigi e ai vertici del governo. Può essere condensato così: è in arrivo una nuova tempesta di disinformazione russa.

 

Una guerra ibrida combattuta con la propaganda. Sui social e i canali Telegram monitorati da tempo dai servizi.

 

GIORGIA MELONI VOLODYMYR ZELENSKY

(...) Più che fake news, insomma, azioni di spam - anche con investimenti in denaro per sponsorizzare post e coinvolgere influencer e canali tematici - per moltiplicare all’infinito queste notizie. Per creare un clima ostile all’Ucraina nell’opinione pubblica. Occidentale e italiana. Il vero bersaglio è Volodymyr Zelensky. E, in ultima istanza, la causa di Kiev.

 

La segnalazione è stata presa molto sul serio a Palazzo Chigi, come nei principali ministeri che si occupano della sicurezza del Paese. Un indizio l’ha fornito ieri proprio il titolare della Difesa, spiegando: «Abbiamo parlato con il nostro omologo ucraino dello scandalo, dicendo che la corruzione andava combattuta, anche perché poteva essere utilizzata dalla controinformazione russa per dare una lettura sbagliata che avrebbe avuto un effetto nelle piazze occidentali».

 

matteo salvini giorgia meloni foto lapresse

E proprio lunedì prossimo, d’altra parte, è in agenda anche un Consiglio supremo di difesa, convocato da Sergio Mattarella. Giorgia Meloni e i principali ministri discuteranno di un ordine del giorno molto attuale: la guerra ibrida. Ma dovranno necessariamente affrontare anche il nodo della brusca frenata all’acquisto di armi americane, che Crosetto aveva in mente di assicurare all’amministrazione Trump. Di fronte al Capo dello Stato, la premier dovrà trovare una sintesi partendo da posizioni opposte tra i suoi ministri.

 

 

MATTEO SALVINOV - MEME

La linea di Meloni è cauta, attendista, ispirata alla prudenza. Lo ha spiegato la premier a chi l’ha sentita nelle ultime ore, sintetizzando così la posizione del suo governo: per adesso l’Italia lavora al nuovo pacchetto di aiuti militari – il dodicesimo – contenuti nel nuovo decreto interministeriale. Di più: Roma è impegnata per assicurare i generatori di corrente per la popolazione civile sottoposta agli attacchi russi (richiesti da Zelensky). Quanto a Purl, non è il momento: in seguito si vedrà.

 

 

La premier, d’altra parte, è pienamente consapevole del terreno scivoloso su cui si muove l’esecutivo. Ha toccato con mano negli ultimi giorni il peso della propaganda russa. E al pari degli altri leader continentali, attende di comprendere l’evoluzione dello scandalo che ha colpito l’esecutivo di Zelensky. Potrebbe allargarsi, questo è il timore.

 

matteo salvini giorgia meloni tommaso foti foto lapresse

Anche per questo Roma ha deciso di muoversi con prudenza. Meloni non intende scoprirsi a destra, offrendo argomenti a Salvini. Non vuole regalargli consenso, né indebolirsi (e indebolire l’esecutivo). E anche Antonio Tajani, per darle una mano, evita polemiche con il leghista.

 

Chi invece si sbilancia, ma lo fa per attaccare il presidente ucraino, è proprio Salvini. Il leghista va prevedendo che lo scandalo si allargherà. È pronto a scontrarsi con Crosetto anche nelle prossime ore, in nome del “no” a Purl. Ed è deciso a rilanciare ulteriormente, chiedendo a Meloni di bloccare anche la spedizione di armi italiane a Kiev, la cui autorizzazione va rinnovata in Parlamento entro la fine dell’anno e sarebbe valida per l’intero 2026.

 

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE

Sarebbe un passo politicamente clamoroso, oltreché inaccettabile per Meloni. Ma il vicepremier, giurano i suoi, stavolta sarebbe deciso ad andare fino in fondo (in passato si è molto agitato, alla fine però cedendo alla linea della leader). Ieri ha mandato avanti la vicesegretaria Silvia Sardone, che ha chiesto all’esecutivo di «interrogarsi seriamente sui finanziamenti all’Ucraina». E lo ha sostenuto lui stesso in privato: «Se la Lega voterà a gennaio per il rinnovo degli aiuti a Kiev? Vediamo cosa succede con gli scandali di corruzione in Ucraina da qui a gennaio…».

guido crosetto giorgia meloni matteo salvini MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTINSALVINI PUTINmatteo salvini giorgia meloni foto lapresse