COME UN BANANA IN GABBIA - LEGGE ELETTORALE, BEGHE DI PARTITO? MADDECHÉ, A SILVIO INTERESSA SOLO NON FINIRE AI DOMICILIARI

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Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Berlusconi vede crescere le speranze di mandare a gambe per aria Letta. Considera Renzi il suo «migliore alleato», usa le "intemperanze" del sindaco di Firenze come l'ascia per abbattere l'albero di Palazzo Chigi. Secondo il leader di Forza Italia la scazzottata tra il leader Pd e Fassina è solo l'antipasto di una cena avvelenata che potrebbe costringere il suo ex delfino Alfano a fare le valigie e tornare a casa. Speranze coltivate per andare a elezioni anticipate, ma la verità è che non è pronto all'appuntamento.

Berlusconi nomina i coordinatori regionali, ridisegna in parte la geografia interna al suo partito. Verdini un po' ammaccato (ma sempre potente), Gelmini che ritorna a guidare Forza Italia in Lombardia, le amiche e gli amici della fidanza Pascale e della Rossi che si prendono Campania e Calabria, Fitto che vorrebbe fare le scarpe al capogruppo Brunetta (operazione molto difficile), Giovanni Totti, il quarantacinquenne direttore del Tg4 e Studio Aperto, considerato l'astro nascente, il futuro anti-Renzi (e anti-Alfano), destinato a scendere in campo alle primarie del centrodestra sotto le bandiere (e le trombe mediatiche) del grande capo di Arcore. La figlia Marina continua a non volerne sapere di tuffarsi nelle acque torbide e agitate della politica.

Le truppe berlusconiane si fregano le mani, aspettano il botto tra Letta e Renzi, godono delle divisioni del Pd. Ma in casa loro le divisioni non sono di poco conto. E il leader non ha il morale alto. Non è interessato alla politica quotidiana, alle discussioni sulle riforma elettorale e istituzionale.

Le beghe interne del partito lo annoiano a morte. Non sa come e se potrà affrontare le future campagne elettorali: che siano le eventuali elezioni politiche o quelle che arriveranno comunque in primavera (amministrative ed Europee). Ecco, in che condizioni l'ex premier arriverà all'appuntamento fatale con le urne? Il suo vero cruccio è se finirà agli arresti domiciliari o ai servizi sociali, quanto di libertà personale gli lasceranno. Per non parlare poi di cosa potrebbe accadere se entro un anno dovesse subire una condanna d'appello per Ruby.

In questi giorni è tornato a discuterne con gli avvocati Ghedini e Coppi. Sono rimasti colpiti dalla notizia degli arresti domiciliari dei tre superpoliziotti condannati in via definitiva per l'irruzione alla scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001. E' stata negata loro la pena alternativa dell'affidamento ai servizi sociali. Il Cavaliere è terrorizzato che i giudici di Milano gli possano riservare lo stesso trattamento.

Anzi, che con lui siano più severi sul numero delle ore di libertà al giorno, sull'uso del telefono, sulla possibilità di fare interviste, registrare videomessaggi, incontrare esponenti politici, collaboratori, amici. E' l'incubo della mancanza di libertà personale e della museruola politica. Con l'affidamento ai servizi sociali, invece, il Cavaliere avrebbe la possibilità di fare campagna elettorale televisiva e telefonica, e di spostarsi da Roma (dove ha fissato la residenza). Sempre entro i limiti stabiliti dal magistrato di sorveglianza, ma secondo Ghedini non sarebbe necessario chiedere autorizzazioni continue.

Berlusconi fiuta aria di condizionamento, di pressing sui giudici di Milano affinché non gli concedano l'affidamento ai servizi. Spera che la decisione venga ritardata di un anno in modo da poter gestire da uomo libero il voto europeo e, in caso, quello politico. Il Tribunale di sorveglianza sembra invece orientato per una decisione tra marzo e aprile. Una scelta che ovviamente Berlusconi considera politica. Ma sta zitto e buono, sperando nei servizi sociali a maglie larghe. Non è un caso che il Cavaliere si tiene alla larga dagli attacchi a Napolitano.

 

FRANCO COPPI E NICCOLO GHEDINI coppi ghedini by fatto quotidiano AL TRIBUNALE DI MILANO PER LA SENTENZA BERLUSCONI RUBY AL TRIBUNALE DI MILANO PER LA SENTENZA BERLUSCONI RUBY berlu-rubyAL TRIBUNALE DI MILANO PER LA SENTENZA BERLUSCONI RUBY