giuseppe conte enrico letta

“PARLARE DI APPOGGIO ESTERNO AL GOVERNO È INOPPORTUNO E ASSURDO” – PREOCCUPATO DALLE “AVVENTATE MOSSE GRILLINE”. IL SOTTI-LETTA INVIA UN AUT-AUT A CONTE: "SE VOI ANDATE ALL’APPOGGIO ESTERNO, SI VA SUBITO AL VOTO OGNUNO PER CONTO PROPRIO. NON SO QUANTO CONVENGA AL M5S E A SALVINI…” – TUMULATO IL CAMPO LARGO, ENRICHETTO SPINGE PER IL PROPORZIONALE

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

Solo i condizionatori d'aria dividono Enrico Letta e Mario Draghi. Il premier ha lasciato intendere che quest' estate occorre farne un uso assai parco, ma il segretario dem, per contrastare la calura romana, li ha fatti accendere nella sala dove riunisce la Direzione del suo partito. Per il resto, il leader del Pd non ha dubbi: nella tenzone Draghi-Conte si schiera con il primo e critica il secondo.

 

Già le relazioni tra il Nazareno e il M5S non erano più idilliache come un tempo, ma in questi ultimissimi giorni sono ulteriormente allentate.

enrico letta e giuseppe conte 1

 

Letta è infastidito per le uscite dell'ex premier. E glielo ha detto in un colloquio non propriamente disteso. I dem, infatti, sono preoccupati per le «avventate mosse grilline»: «I rapporti tra Conte e Draghi si sono ormai deteriorati e i 5 Stelle potrebbero avere la tentazione di uscire dal governo a settembre», dicono preoccupati. Perciò il segretario ha spiegato al leader del M5S che «parlare di appoggio esterno è inopportuno e assurdo». Poi ha fatto al suo interlocutore questo ragionamento: se voi andate all'appoggio esterno, si va subito alle elezioni, ognuno per conto proprio a quel punto.

 

GIUSEPPE CONTE SANNA MARIN ENRICO LETTA

E ai suoi, dopo, ha aggiunto: «Non so quanto convenga a Conte e a Salvini il voto anticipato». Il segretario dem, comunque, oggi avrà modo di vedere Conte per ben due volte: la prima a un'iniziativa della Cgil, a cui sono invitati entrambi, la seconda a un incontro pubblico a Cortona, con Roberto Speranza.

 

In direzione Letta annuncia che il Pd non appoggerà nessun governo diverso dall'attuale e in conferenza stampa Draghi si dice indisponibile a guidare un esecutivo «con un'altra maggioranza». Dichiarazioni sovrapponibili, che dimostrano come i tempi in cui i dem rincorrevano i grillini siano finiti. Anche perché il M5S non ha più la presa elettorale di un tempo.

 

conte letta

Lo dimostrano i dati illustrati in direzione da Francesco Boccia, che pure con i grillini è in ottimi rapporti. Nei capoluoghi chiamati alle urne in questa tornata elettorale i 5 Stelle hanno preso 39 mila voti, a fronte de 156 mila delle Amministrative del 2017. Cioè hanno ottenuto un quarto dei consensi.

 

Certo, questo progressivo cambiamento di rotta non significa che il Pd non si alleerà alle prossime elezioni anche con i grillini. Ma lo farà alle sue condizioni, non a quelle dei 5 Stelle: «Alleanze con chi ci starà attorno a un progetto per l'Italia». Sempre che non si cambi il sistema elettorale, perché allora ognuno giocherà per sé. Letta nei lavori del parlamentino pd lancia il suo appello: «Avere una legge elettorale che superi i limiti dell'attuale è una priorità per tutti». E nei colloqui privati il segretario dem spiega: «Il proporzionale agevolerebbe tutte le forze nell'azione politica».

giuseppe conte enrico letta

 

Al riguardo l'ex ministra Paola De Micheli è esplicita anche pubblicamente: «Le coalizioni ampie costringono il Pd alla generosità e alla mediazione e a non poter esplicare appieno la sua identità». Gli orfani del «rapporto privilegiato» con il M5S sono silenti o quasi. Invece parlano coloro che hanno sempre guardato con diffidenza il corteggiamento dem nei confronti di Conte. Alessandro Alfieri, portavoce di Base riformista, sottolinea: «Abbiamo parlato troppo di alleanze nei mesi passati».

 

giuseppe conte enrico letta 2

L'ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, come al solito, è molto netto: «I 5 Stelle si stanno precostituendo l'alibi per uscire dal governo, ma la prima conseguenza della lor fuoriuscita sarebbe l'impossibilità per il Pd di immaginare qualsivoglia alleanza con loro». Dal momento che i grillini non sono più i compagni di strada preferiti dai dem, l'occhio del gruppo dirigente del Nazareno si rivolge alle tante esperienze civiche che hanno caratterizzato queste amministrative. In direzione Letta batte sul tasto del «civismo». E Roberto Morassut si interroga su come «far scendere in campo» anche a livello nazionale «le esperienze civiche» che sono state importanti in quest' ultima tornata elettorale.

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