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MARIO ADINOLFI SCRIVE A DAGOSPIA: “CHE C'AZZECCA IL MIO DIVORZIO DI OLTRE VENT'ANNI FA O IL MIO TALENTO A POKER CON LA QUESTIONE CHE HO POSTO SU ZINGARETTI. SPERO CHE NON TI SFUGGA LA DENUNCIA CHE DA TEMPO PROVO A FAR DIVENTARE TEMA ALMENO DI DIBATTITO SULLA QUALITA’ DELLA CLASSE DIRIGENTE” - LA DAGO-RISPOSTA: “QUELLO CHE C’ENTRA - O C’AZZECCA DIREBBE DI PIETRO - È LA CONGRUENZA DELLA CRITICA CON LA COERENZA DEL PULPITO E…”

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

MARIO ADINOLFI

Caro D'Agostino, con immutata stima: ma che c'azzecca il mio divorzio di oltre vent'anni fa (le persone cambiano e se credi che Cristo è davvero risorto, cambi di brutto) o il mio talento a poker con la questione che ho posto su Zingaretti. Hai utilizzato un articolo di Stefano Zurlo per fare 'sto titolaccio contro di me. Per carità, è nello spirito di Dagospia e ci sta.

 

Ma spero che non ti sfugga la denuncia che da tempo provo a far diventare tema almeno di dibattito: puoi pure fare ministro di Istruzione, Università e Ricerca una che non ha mai sostenuto manco la maturità, puoi avere a capo dei tre principali partiti italiani tre che non hanno studiato e ovviamente la laurea manco da lontano, puoi affidare il primo partito dell'opposizione a un sedicente perito odontotecnico che ci mette cinque giorni a dire dove s'è diplomato (e poi li voglio vedere a dire che servono le élites colte contro i populisti ignorantoni), ma davvero dobbiamo considerare irrilevante che rispetto a tutti i leader stranieri la nostra classe dirigente politica apicale non abbia i titoli manco per poter fare un concorso pubblico da usciere al ministero, per il quale serve almeno la triennale?

MARIO ADINOLFI SPOSO A LAS VEGAS

 

Io ho posto il tema della qualità del personale politico, non ho "fatto la morale" a nessuno. Non sono un "turbo-cattolico". Sono un cattolico e ho qualche idea, talvolta mi permetto persino di esternarla e di organizzare quelli che la pensano come me, perché non mi rassegno alla scomparsa di una scuola come quella del cattolicesimo politico che con De Gasperi, Fanfani, Moro e tanti altri ha fatto grande l'Italia. E, pensa un po', erano tutti laureati. Quando laurearsi era molto ma molto più difficile di adesso. Che dici, sarà tutto un caso?

Mario Adinolfi

 

MARIO ADINOLFI SPOSO A LAS VEGAS

Dago-Risposta

Caro Adinolfi, quello che c’entra - o c’azzecca, direbbe Di Pietro - è la congruenza della critica con la coerenza del pulpito. Si puo’ essere cattolico, anzi un politico cattolico, con alle spalle un divorzio e un matrimonio a Las Vegas? Probabilmente no. Lei cita Fanfani. Ma ce lo vede “il Rieccolo” a monitare di virtù e morigeratezza agli elettori devoti e poi svoltare l’angolo per andare a giocare a poker? No, di certo. Ma siamo abituati a peggio. Quanti ne abbiamo visti passeggiare ai “Family day” e poi finiti a letto con le minorenni?

 

La sua “denuncia” sui titoli di studio della nostra classe dirigente appare tardiva. La storia della Repubblica è piena di ministri (delle Finanze, peraltro) con la terza media, come Ottaviano Del Turco. Presidenti del Consiglio diplomati e non laureati come Massimo D’Alema e Bettino Craxi. Segretari di partito senza laurea come Umberto Bossi e Walter Veltroni. Solo ora, con Di Maio e Salvini al governo, si pone la questione dei titoli di studio?

 

intervento di nicola zingaretti (2)

Abbiamo digerito i Soloni alla Oscar Giannino che predicavano in tv e mentivano sulla laurea. O quelle come Valeria Fedeli che ha avuto qualche “distrazione” nel dichiarare il suo percorso di studi. Se c’è qualcosa che va riconosciuto è che Nicola Zingaretti non ha mai ostentato più di quanto fatto. Non ha vantato qualifiche e attestati mai guadagnati. Né ha mai predicato, come Calenda, Burioni o Bentivogli, sulla necessità del “Partito dei competenti”. Sottolineare che “si vergogna un po’” del suo passato studentesco non aggiunge nulla al dibattito pubblico. Fa solo riflettere su quanti, nonostante le sbaglino tutte, non si vergognano mai.