roberto fico antonino monteleone

LETTERA DA UN NAPOLETANO SUL CASO FICO: ‘SONO INDIGNATO, VIVO DI PENSIONE CON MIA MOGLIE, MA ALLA NOSTRA DONNA DI SERVIZIO VERSIAMO CONTRIBUTI E TFR. NON SONO UN MODELLO DI CIVISMO, FACCIO IL MIO DOVERE DI CITTADINO. POSSIBILE CHE QUESTO MIRACOLATO DELLA DANAROSA BORGHESIA NAPOLETANA SFRUTTI IL LAVORO ALTRUI E ABBIA PURE MENTITO SUL TEMA?

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Riceviamo e pubblichiamo da un intellettuale napoletano:

 

Cara Dagospia,

roberto fico

                          sono un napoletano che vive di pensione insieme con sua moglie. Siamo anziani e abbiamo bisogno di una donna di servizio. Lavora dalle dieci alle due del pomeriggio, sei giorni alla settimana. Le corrispondiamo milleduecento euro al mese più gli eventuali straordinari, le versiamo i contributi e il 31 dicembre di ogni anno le corrispondiamo la parte di tfr che le spetta. Non credo di essere un modello di civismo; faccio solo il mio dovere di cittadino, e rispetto la gentile signora che lavora da me per il servizio che mi rende.

 

le iene beccano roberto fico sulla colf in nero 6

                          La premessa è solo per dirle che sono indignato per la storia, venuta fuori grazie alle “Iene”, di Roberto Fico. Questo esponente della piccola (culturalmente e politicamente) ma danarosa borghesia napoletana sfrutta una donna e un povero ucraino senza permesso di soggiorno dando loro paghe da fame e non versando i contributi: se è vero quanto asserito e a mio parere dimostrato dalla trasmissione.

 

 Ancora più grave è il mendacio sulla faccenda: un rappresentante delle istituzioni, addirittura uno che (miracolato) occupa la terza carica dello Stato comportandosi così, e per di più mentendo, offende la carica che occupa e i cittadini, trattati come servi che tutto devono tollerare.

le iene beccano roberto fico sulla colf in nero 4

 

                          In realtà da napoletano di Fico mi vergogno in generale. Il povero Di Maio, pomiglianese, al suo confronto è un ragazzo furbo e rispettabile. L’avete sentito parlare, Fico? Ogni due parole fa un errore di grammatica – non dico di sintassi. Cosa vi aspettate, peraltro, da uno laureato a Trieste in “scienza della comunicazione” (che cos’è?) sul background sociale dei neomelodici? Non scherzo. E credo che i neomelodici siano la sola cosa che di Napoli Fico conosca.

 

                           Se non fosse presidente della Camera, lo proporrei quale ministro della Cultura. Da Galasso a Fico: la parabola di Napoli e dei nostri tempi.

 

antonino monteleone roberto fico

                            Gennaro Esposito

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