DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1 – L' ITALIA GIALLOVERDE DIVENTA UN ALLARME MONDIALE
Antonio Signorini per “il Giornale”
La lettera è già pronta. Il governo non aveva ancora inviato il Documento pubblico di bilancio a Bruxelles, ma alla Commissione europea avevano già chiaro che cosa dire al governo di Roma: i saldi della manovra approvata dal governo non sono compatibili con le regole europee. Male il deficit al 2,4%, dubbi sulle previsioni di crescita.
Il documento, primo passo per mettere in mora l' Italia e arrivare - in tempi lunghi - alla procedura per infrazione, potrebbe arrivare oggi. Nelle stesse ore il premier Giuseppe Conte dovrà affrontare al Consiglio europeo i colleghi dell' Ue, spiegandogli il senso della manovra «della quale siamo orgogliosi», ha assicurato ieri il presidente del Consiglio.
Il premier parlerà di manovra, ha confermato il ministro degli Esteri Enzo Moavero. Il tema non è ufficialmente all' ordine del giorno e i colleghi premier non infieriranno su Conte, assicuravano ieri fonti europee. Oggi il premier italiano avrà incontri bilaterali con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il clima è pessimo. Per la stampa internazionale l' Italia è ormai un caso. Il Wall Street Journal in un articolo di prima pagina parla di campanelli d' allarme. E l' editorialista dell' Independent Sean O' Grady ha scritto che «Sotto i nostri occhi l' Italia sta diventando uno stato fascista». Ma folclore a parte, sono i governi europei a metterci sotto accusa, come ha confermato il presidente della Commissione Jean Claude Juncker.
Se la Commissione Europea tollerasse i conti italiani, sarebbe ricoperta di «insulti e invettive». In sostanza Juncker ha detto chiaramente che ci sono Paesi che fanno pressione sull' esecutivo europeo affinché non conceda ulteriore flessibilità all' Italia.
Argomentazioni che non hanno convinto il vicepremier Matteo Salvini. «La manovra italiana è passata, Juncker se ne faccia una ragione e si beva un caffè». Le prossime mosse le ha ricordate ieri il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Entro la fine del mese di ottobre si saprà se la manovra sarà bocciata. Coincidenza di tempi infelice con le revisioni dei rating di fine mese di Standard & Poor' s e Moody' s. Giudizi che saranno influenzati dall' orientamento di Bruxelles.
Tra le cifre messe in discussione c' è anche quella che riguarda la crescita. «Mi sembra difficile che la manovra possa essere giudicata positivamente dall' Europa. Le percentuali di crescita dell' 1,5 o addirittura il 2 per cento sono irrealistiche. Non mi pare che la manovra faccia il bene degli italiani», ha commentato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.
Impossibile che l' Italia cresca quanto ha indicato il governo. Nei giorni scorsi Renato Brunetta di Fi ha aggregato cinque indicatori anticipatori.
Tutti segnalano un peggioramento delle condizioni economiche. L' indice dei direttori degli acquisti dell' industria, la fiducia delle imprese e dei consumatori e l' Ita coin di Bankitalia.
Tutti annunciano una recessione che potrebbe arrivare dal 2020. Il governo prevede crescita per i prossimi tre anni.
2 – JUNCKER: INACCETTABILE LO SFORAMENTO DI ROMA I VICEPREMIER: SI RASSEGNI
Estratto dell’articolo di Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”
(…) Juncker spera in un ravvedimento del governo, in modo che l' Italia assicuri anche un minimo aggiustamento del deficit. Purchè ci sia. Un' ipotesi che al momento appare irrealistica.
Ai media italiani Juncker annuncia una chiacchierata per telefono con Conte. Un abboccamento per capire se ci sono margini per una discussione che a Bruxelles auspicano, ma per la quale non ci sono per ora le basi. Il viaggio a Bruxelles per il vertice Ue sulla Brexit, per Conte si annuncia tutto in salita perché mai, dal 2011 in poi, l' isolamento dell' Italia è stato così totale. Juncker abbassa i toni: «Non bisogna mettere sul banco degli accusati l' Italia», si rischierebbe «un giudizio prematuro e inesatto».
Dure le reazioni di Di Maio e Salvini: nessun passo indietro. Sui social, il primo ribatte a Juncker: sta attaccando «un Paese sovrano solo perché quel governo non è simpatico a lui e all' élite di cui fa parte, noi andiamo avanti con le misure chieste dal popolo.
Juncker continui pure a rivoltarsi, gli rimane tempo fino a maggio». Salvini è sulla stessa lunghezza d' onda: «La manovra è passata, se ne faccia una ragione e beva un caffè. Un' Italia che cresce è interesse di tutti tranne forse di Juncker e di pochi altri che ci vorrebbero Paese di conquista, campo profughi o nazione deindustrializzata». (…)
3 – JUNCKER ORDINA: NIENTE ''DERAPAGE'' SULLA MANOVRA. ''GLI ALTRI PAESI CI COPRIREBBERO DI INGIURIE E INVETTIVE CON L'ACCUSA DI ESSERE TROPPO FLESSIBILI CON L'ITALIA''. MA QUALI PAESI? LA FRANCIA E LA SPAGNA CHE PURE NON RISPETTANO I PARAMETRI? - ''NON BISOGNA METTERE L'ITALIA SOTTO ACCUSA AL VERTICE. L'EUROPA NON SOPRAVVIVEREBBE SENZA ITALIA''
tria conte di maio salviniSALVINI DI MAIOSALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA
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