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Tommaso Ciriaco per ‘La Repubblica’
BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE SU GENTE
Gelida come una lama, la mail di licenziamento ha bussato ieri mattina alle caselle postali di 41 dipendenti di Forza Italia. Neanche una telefonata annuncia il tornado, solo la prosa asettica e burocratica scelta per la pessima notizia: «A tutti i dipendenti Pdl. La presente per comunicare che in data 11/06/2014 è stata avviata la procedura ai sensi dell'articolo 24 della legge 223 del 27/01/91».
Crolla così, sulla pelle dei lavoratori del partito, una delle colonne portanti della retorica berlusconiana. E sotto le macerie resta pure uno degli slogan più abusati di Silvio Berlusconi: «Non ho mai licenziato i miei collaboratori».
Chi paga tutto e subito sono i dipendenti legati alla vecchia gestione del Popolo della Libertà, non riassorbiti in Forza Italia. Molti sono collaboratori dei dirigenti dell’ex An, parecchi altri sono entrati ai tempi della segreteria di Angelino Alfano, prima della scissione del Nuovo centrodestra.
Non si tratta di un fulmine al ciel sereno - negli scorsi mesi i contratti a termine non erano stati rinnovati - ma la batosta colpisce duramente lavoratori e famiglie. Né suonerà consolatorio riascoltare quanto sostenuto negli ultimi mesi dall’ex premier, pronto a scagliarsi contro le restrizioni imposte dalla legge sul finanziamento dei partiti. «Siamo con l’acqua alla gola - si era lamentato lo scorso 28 maggio durante un Comitato di presidenza - servono soldi».
Trenta milioni, secondo Denis Verdini. Di certo la crisi andava affrontata con tagli e sacrifici, aveva promesso la nuova tesoriera Maria Rosaria Rossi.I conti azzurri, comunque, restano pessimi. I debiti della rinata Forza Italia ammontano a ottantasette milioni di euro e secondo l’ultimo bilancio (quello del 2013) è sempre il Cavaliere a garantire la sopravvivenza.
Non si tratta solo degli 87milioni garantiti dalle fideiussioni del leader, ma anche del contributo di 15 milioni di euro erogato da Berlusconi per estinguere un debito iscritto nel rendiconto del 2012.
I denari dell’ex premier, tra l’altro, sono ossigeno anche per i partitini che ruotano nell’orbita di Arcore. E secondo il bilancio la lista dei beneficiati è lunga: più di un milione di euro a Grande Sud di Gianfranco Miccichè, cinquecento mila euro all'Mpa di Raffaele Lombardo, settecentocinquantamila euro a Fratelli d'Italia degli ex An Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. E ancora: più di trecentomila euro all'“Associazione nazionale Circolo della libertà” di Michela Vittoria Brambilla. In tutto, altri 2 milioni 805mila euro sganciati dal solito Cavaliere.
Gianfranco Micciche
IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI
BERLUSCONI E BRAMBILLA
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