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OGNI GIORNO HA LA SUA PENA PER I DEMOCRATICI: I RIFORMISTI PD MALPEZZI, SENSI E CASINI AL SENATO SI RIFIUTANO DI ASTENERSI E VOTANO A FAVORE DELLA RISOLUZIONE DI AZIONE SU IRAN, UCRAINA E GAZA – SCOPPIA LA LITE TRA I DEM. MONTA L’INSOFFERENZA DELLA MINORANZA PER UNA LINEA DI PARTITO “DETTATA PIÙ DA UN POSIZIONAMENTO RISPETTO AGLI ALTRI PARTITI CHE DAL MERITO DELLE COSE DA VOTARE”. FILIPPO SENSI PUNGE IL CAPOGRUPPO BOCCIA: “NON SI TRATTA DI VOLER CREARE SPACCATURE MA…” - DAGOREPORT
Nessun avvertimento politico, nessuna intenzione di passare alla corte di Carlo Calenda. Ma un'insofferenza latente, quella sì, per una linea di partito «dettata più da un posizionamento rispetto agli altri partiti che dal merito delle cose da votare». La spiega così uno dei senatori riformisti del Pd, che ieri al Senato ha protestato con il capogruppo Francesco Boccia, che ha imposto l'astensione su alcuni punti della risoluzione di Azione, riformulati su indicazione del governo.
Alla fine, in tre non hanno seguito l'ordine di scuderia e hanno votato a favore: Simona Malpezzi, Filippo Sensi e Pierferdinando Casini. Altri del gruppo non hanno partecipato al voto. «Non si tratta di voler creare spaccature – spiega Sensi – ma abbiamo fatto notare che i nostri deputati hanno votato sì a un passaggio uguale del testo di Azione».
filippo sensi marianna madia foto di bacco
Quello in cui si chiede al governo di «sostenere iniziative dirette a consolidare il cessate il fuoco tra Israele e Iran e a promuovere una soluzione negoziale della crisi». Inoltre, un paio di punti sul sostegno politico e militare all'Ucraina e sul processo di adesione di Kiev all'Ue e un punto sulla soluzione «due popoli due Stati» per il conflitto israelo-palestinese. «Cose su cui siamo tutti d'accordo – sottolinea Sensi – per questo non abbiamo condiviso l'impuntatura sull'astensione».
Il fatto è che i dem non si aspettavano di dover votare la risoluzione di Azione, pensando che decadesse come quelle degli altri partiti di opposizione. E non c'è stato il tempo di discutere un cambio di linea, come avvenuto il giorno prima a Montecitorio, quando il pressing dei riformisti aveva invece portato al voto contrario del gruppo Pd su due punti contestati della risoluzione M5s, sul ritorno al gas russo e sullo stop all'invio di armi all'Ucraina
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A Palazzo Madama si è andati dritti, forse anche per prendere le distanze dall'afflato governativo di Calenda:
CARLO CALENDA A L'ARIA CHE TIRA
giorgio gori lorenzo guerini filippo sensi marianna madia pina picierno lia quartapelle
marianna madia filippo sensi maria elena boschi foto di bacco (1)
filippo sensi
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