
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
TUTTI IN CAMPO CON LOTTI – DOPO LO SCANDALO CSM L'EX MINISTRO AUTOSOSPESO PRESIEDE L’INCONTRO DELLA SUA CORRENTE (QUELLA CHE CONTA PIU’ PARLAMENTARI DEM) E PREPARA LA STRATEGIA PER CONDIZIONARE ZINGARETTI – MA LA SPACCATURA DEI LOTTIANI È ALLE PORTE: I DURI E PURI ANDRANNO VERSO L' AREA DI GIACHETTI, I DIALOGANTI POTREBBERO….
Wanda Marra per il “Fatto quotidiano”
A presiedere la riunione di Base Riformista, martedì, dopo la direzione del Pd, c' erano Luca Lotti e Lorenzo Guerini. Il primo, decisamente provato, non ha messo comunque in discussione la sua leadership. Anzi, ha mantenuto un profilo politico, senza mettere sul tavolo del dibattito il suo coinvolgimento nel caso del Csm: sulla questione non ha pronunciato neanche una parola.
Dopo l' autosospensione dal Pd, con l' intenzione di uscire dal gruppo dem alla Camera e passare al Misto continua a dirigere la corrente che conta più parlamentari tra i Dem: ieri erano un' ottantina. Guerini, per l' ennesima volta, si è posto come "tessitore" e "mediatore": il dialogo con Nicola Zingaretti è aperto e passa per il riconoscimento della "vocazione maggioritaria" del Pd.
MARIA ELENA BOSCHI E LUCA LOTTI
Tradotto: niente scissioni al centro, niente avalli al progetto di Carlo Calenda. "Abbiamo fatto il punto - spiega un big della componente - valutando positivamente gli esiti della Direzione soprattutto in relazione al punto politico che avevamo posto, cioè il profilo identitario del Pd (un partito plurale, casa di tutti i riformisti) e sulla riaffermazione della vocazione maggioritaria". Ma a causa della situazione di Lotti il momento è confuso e le valutazioni poco lucide. Dentro Br la spaccatura è alle porte: i duri e puri andranno verso l' area di Roberto Giachetti, i dialoganti prima o poi potrebbero pure finire in maggioranza.
La riunione di martedì è stata apparentemente composta: pochi cenni alla questione Lotti, al netto della solidarietà, molte questioni organizzative in vista dell' assemblea che si farà a Montecatini il 5, 6 e 7 luglio. Ammesso che la corrente ci arrivi intatta. Nell' ultima riunione ufficiale c' erano stati tutta una serie di interventi (a partire da quello di Antonello Giacomelli, il terzo capo corrente) sulla necessità di allontanare il voto. Dietro le quinte si ragionava pure sul dialogo con il Movimento 5 Stelle, proprio per evitare le urne. Perché se ci saranno le elezioni, la maggiore parte di loro in Parlamento non tornerà. In questo momento, anche questa strategia sembra ferma: impossibile riuscire a fare delle mosse compatte in questo momento. Martedì alla fine non se n' è parlato.
Il nutrito gruppo dei partecipanti si è concentrato su come poter contare e condizionare il Pd. Con un certo livello di depressione di fondo, per il fatto di dover stare da ospiti abbastanza indesiderati, in un partito nel quale hanno fatto da padroni. "I giudizi espressi restano, non è che si cambia idea".
cartone tutti in campo con lotti
Lotti Renzi
Palamara Lotti Ferri
lotti mattarella
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