DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
SIMONE CANETTIERI per il Foglio
Il segretario dem sta smontando l'area di Base riformista di Lotti e Guerini.
(...) Si registrano nuovi abbracci, spostamenti, abboccamenti. Letta farà le liste, vedete un po’ voi come andrà a finire. Allora notizie dal fronte: la corrente di Base riformista, quella di Lotti e Guerini, segna smottamenti.
L'ex braccio destro di Matteo Renzi lo danno in marcia di avvicinamento a Letta. La prima a spostarsi è la neo capogruppo Simona Malpezzi, seguita da Dario Parrini e altri senatori. In generale, lento pede, Letta sta tessendo trame con gran parte di quel gruppone che a Palazzo Madama è maggioranza o quasi. Alla Camera anche Emanuele Fiano è dato nell'orbita lettiana. Così come raccontano di una rinnovata sintonia fra Graziano Delrio e il segretario. Basta aspettare, è sicuro il segretario. Stesso discorso per il lettiano di ritorno Enrico Borghi. Ecco il cacciavite, dunque.
Certo a Palazzo Madama c'è sempre l'ex capogruppo Andrea Marcucci, toscano irriverente, pronto a dire io non ci sto. "Per noi ormai è un rumore di fondo: nemmeno rispondiamo alle sue interviste o dichiarazioni", dicono dai piani alti del Pd. Considerazioni che a Marcucci fanno un baffo visto che da quando c'è stato il patatrac sul ddl Zan manda a dire al segretario: "Quando vuole e ha tempo posso dargli ripetizioni di tattica parlamentare, credo che ne abbia bisogno".
(...)
In Parlamento gira voce che presto il segretario allargherà la segreteria. Innanzitutto c'è da sostituire Antonio Nicita, già responsabile Istituzioni, Tecnologie e Pnrr.
Al suo posto crescono le quotazioni del senatore Tommaso Nannicini, anima turboriformista e in passato anche consigliere economico di Matteo Renzi. Un altro posto nell'esecutivo dem è riservato, sembra, a Giacomo Possamai, consigliere regionale in Veneto dove fu il più votato del Pd alle ultime elezioni regionali stravinte da Luca Zaia ( un attestato, è il caso di dirlo, alla resilienza visto il territorio ostico dove è costretto a lavorare, ma anche un tributo del suo "maestro Enrico").
(...)
Ma qualcosa si sta muovendo. A sinistra si parla per esempio di un solitario Peppe Provenzano che inizia a muoversi, per i congressi regionali, senza consultarsi con Andrea Orlando. E quindi nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma anche nel Pd.
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