matteo renzi luca palamara alessandro sallusti sigfrido ranucci

“UNA PARTE DEL MONDO ISTITUZIONALE LEGATO AI SERVIZI VOLEVA FAR FUORI RENZI” - IN “LOBBY & LOGGE” DI SALLUSTI E PALAMARA SI PARLA ANCHE DEL FAMIGERATO INCONTRO ALL’AUTOGRILL TRA MATTEUCCIO E MARCO MANCINI - SECONDO L’EX MAGISTRATO, LA VERSIONE DI “REPORT”, CHE PARLA DI UN INCONTRO REGISTRATO “PER CASO”, NON È PLAUSIBILE. ANZI, C’ERA UNA MANONA POLITICA DIETRO - “È STATA UN’OPERAZIONE PERFETTA COORDINATA TRA MAGISTRATI E GIORNALISTI AMICI” - IL REGISTA DELL'OPERAZIONE? PALAMARA: "SECONDO I RENZIANI È MARCO MINNITI"

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Francesco Boezi per “il Giornale”

 

ALESSANDRO SALLUSTI LUCA PALAMARA

«Sparatoria» è la parola che Luca Palamara, nell'ultimo libro scritto con il direttore di Libero Alessandro Sallusti, usa per definire la rappresaglia contro Matteo Renzi.

 

L'anno focale è il 2017. L'arco temporale individuato arriva ai nostri tempi.

 

In «Lobby&Logge», edito da Rizzoli, c'è un passaggio in cui l'ex presidente dell'Anm risponde ad una domanda di Sallusti sull'incontro all'autogrill di Fiano Romano, ossia sul faccia a faccia tra l'ex premier e l'ex 007 Marco Mancini.

marco mancini e matteo renzi

 

Palamara non crede alla narrativa di Report: la versione per cui l'appuntamento sarebbe stato filmato «per caso» non è ritenuta plausibile.

 

Anzi, per l'ex Anm si può dire «che una parte del mondo istituzionale legato ai servizi voleva far fuori Matteo Renzi». Il che può riguardare non solo il taglio dato da certi media ma il narrato conflitto nella sua totalità.

 

Il motivo dell'offensiva contro il renzismo è considerato politico: «...la sopravvivenza dell'ultima cellula del comunismo europeo, che Renzi voleva, e in parte era riuscito, a rottamare».

michele adinolfi

 

La «ditta» contro la novità: è questa la chiave di lettura. Ne viene fuori un capitolo in cui, mediante il classico botta e risposta, vengono ripercorse le tappe di una battaglia sui livelli apicali dello Stato.

 

Renzi avrebbe preferito Michele Adinolfi come vertice della Guardia di Finanza ma il generale viene «bruciato» a ridosso del possibile incarico. Come?

SALLUSTI PALAMARA COVER

 

Per via di «un'operazione perfetta coordinata tra magistrati e giornalisti amici», dice Palamara. Il Fatto Quotidiano pubblica una telefonata Renzi-Adinolfi.

 

Sono chiacchiere - quelle tra i due ma riguardano anche Enrico Letta, che era il premier. E tanto basta. Il contenuto emerge annota l'ex Anm - perché «i collaboratori di Woodcock Gianpaolo Scafarto e Sergio De Caprio (cioè Capitano Ultimo, ndr)... aggiunsero a pagina 470 del fascicolo la telefonata tra Adinolfi e Renzi».

 

L'inchiesta è la Cpl-Concordia. La stessa con cui, per chi ha scritto il libro, la telefonata Renzi-Adinolfi nulla avrebbe a che fare.

 

Non è finita: arriva la «sparatoria» per cui tre renziani vengono «azzoppati» dalla «procura di Napoli» e dal «duo Scafarto-De Caprio».

 

SERGIO DE CAPRIO - CAPITANO ULTIMO

Si legge di Luca Lotti, del comandante generale dei Carabinieri Del Sette e di quello della Toscana Saltalamacchia.

 

Poi l'ex magistrato immortala un «colpo di grazia» al renzismo: «...una manina sposta De Caprio e il suo gruppo dal Noe dei Carabinieri al cuore dei servizi segreti». Trattasi, fa presente Palamara, di «nemici di Renzi». L'ex capo dell'Anm prosegue sostenendo che, «secondo i renziani», esiste pure un «regista»: Palamara fa il nome dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti.

SALTALAMACCHIA

 

Infine si passa ai giorni nostri, con l'apertura del «fronte fiorentino». Due filoni: quello sui genitori di Renzi e l'inchiesta Open. Quella per cui, ieri, è stato chiesto il rinvio a giudizio, tra gli altri, dell'ex premier, della Boschi e di Carrai.

minniti renziGIANPAOLO SCAFARTOsergio de caprio ULTIMOsaltalamacchia nardellaSCAFARTOSergio De Caprio

LUCA PALAMARA

SALLUSTI PALAMARA

report incontro mancini renzi 1MATTEO RENZI E MARCO MANCINIMATTEO RENZI E MARCO MANCINI report incontro mancini renziSCAFARTOscafarto

LUCA PALAMARA ALESSANDRO SALLUSTI