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“L’ORDINE MONDIALE STA SALTANDO. E L’ITALIA HA UN SISTEMA POLITICO DEBOLISSIMO” – LUIGI ZANDA: “A DESTRA C’È SOLO LEI, IL RESTO CONTA POCO O NULLA. DALL'ALTRA PARTE L'OPPOSIZIONE È DIVISA E HA LE SUE DUE PERSONALITÀ MAGGIORI, CONTE E SCHLEIN, CHE GIOCANO UNA PARTITA POLITICA PERSONALE, E USANO I LORO MOVIMENTI COME STRUMENTO PER LA LORO CARRIERA” – L’AFFONDO CONTRO ELLY: “CHE TIPO DI PARTITO È UN PARTITO CHE NON RIUNISCE LA DIREZIONE DAL 17 FEBBRAIO NONOSTANTE ABBIA PERSO UN REFERENDUM E CI SIANO DUE GUERRE VIOLENTISSIME ALLE PORTE? LA SEGRETARIA NON CREDE NELLA FORMA PARTITO CLASSICO, MA VUOLE UN MOVIMENTO. IL PD, COME AREA POLITICA PROGRESSISTA, È IMMORTALE, MA IL PD COME PARTITO POLITICO È MORTO….”

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Estratto dell’articolo di Daniela Preziosi per “Domani”

 

luigi zanda foto di bacco

«Al vertice con i paesi europei Trump dirà all'Europa: prendere o lasciare. Dobbiamo augurarci che l'Europa non si sottometta ai diktat che Putin mette tramite Trump. Ma Trump è diventato un nuncius. Un messaggero di una volontà altrui».

 

Luigi Zanda è, o forse era, un atlantista con la “K”, quella con cui il movimento degli Anni 70 scriveva “Kossiga”, il presidente della Repubblica più filo-atlantico di tutti, di cui l’ex senatore era stretto collaboratore.

 

Fa effetto anche il suo giudizio sul summit fra il presidente Usa e quello della Russia: «Le immagini simbolo dell'incontro in Alaska sono le carezze di Trump sulla mano di Putin, e la fotografia umiliante dei soldati americani in divisa fatti inginocchiare per stendere il tappeto rosso per Putin».

 

TRUMP E LA FELLATIO A PUTIN

Umiliante solo per gli Usa? È un’immagine che rovescia la storia dei rapporti Usa-Mosca, prima e dopo la caduta del Muro?

Fa impressione l’atteggiamento personale di dipendenza di Trump verso Putin, come se avesse paura di farlo arrabbiare. Non si può spiegare sulla base dei rapporti Usa-Russia. Stiamo parlando del capo del Cremlino che ha invaso l’Ucraina, ha violato il diritto internazionale. Evidentemente la deferenza di Trump ha ragioni personali sconosciute.

 

In Alaska anche l’Europa perde il suo onore?

L'Europa non c’era. Da un punto di vista geopolitico l’incontro fra Putin e Trump potrebbe aver segnato non solo il destino dell’Ucraina ma anche una frattura seria fra il destino degli Usa e quello dell’Europa. Ora Trump dirà all’Europa che Putin vuole il 25 per cento dell’Ucraina e la sua sottomissione. E Trump avviserà l'Europa che se queste condizioni non verranno accettate, la guerra continuerà ma senza gli Usa.

 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

Per alcuni analisti militari, in un periodo breve l'Europa o qualche stato europeo scenderà in guerra contro la Russia. È politicamente verosimile?

Non lo so. So che prima della guerra a Kiev all’Europa bastava l’unione economica dei 27. Ora, senza un’unità politica, l’Ue non conta nulla nel mondo. C’è un’unica via di uscita: che i paesi fondatori più il Regno unito, con una forma di cooperazione rafforzata, formino un nucleo legato da regole condivise, una comune politica estera e una forza armata propria. Ma il tempo per questa scelta è pochissimo, il mondo sta correndo.

 

[…]

 

Il piano di riarmo va in quella direzione?

meloni trump g7 canada

Il riarmo dell’Europa senza un’unità politica non va lontano. Per avere una forza armata europea serve un governo europeo, altrimenti è il riarmo dei singoli stati. Che serve, ma non contribuisce all’unità europea.

 

Dunque se sbaglia la prossima mossa con Trump l’Ue è finita?

L’incontro in Alaska ha confermato che il mondo si avvia ad essere governato da tre autocrati: l’americano, il russo e il cinese. Più alcuni comprimari, i leader di nazioni che hanno una forza militare o economica tale da essere rispettati, come Turchia, Brasile, India, Corea, Arabia saudita.

 

luigi zanda foto di bacco

In questo nuovo ordine mondiale l’Europa, senza unità politica, non esiste. E per quel poco che esiste, per Trump è solo un limone da spremere, vedi i dazi. Da un punto di vista politico per gli Usa l’Europa è un fastidio.

 

Però la presidente Meloni ha parlato di “spiragli di pace”.

Ma non spiega a quale pace si riferisce. In Alaska si è vista solo la pace di Putin, cioè la resa senza condizioni dell’Ucraina.

 

Meloni vanta che Trump ha considera la proposta italiana di promessa di aiuto a Kiev in caso di nuova aggressione.

Putin ha respinto nettamente l’invito di Trump a cessare il fuoco in Ucraina, e ha dettato le sue condizioni. Che sono le stesse da sempre: vuole l'annessione di un quarto del territorio ucraino. E la trasformazione dell’Ucraina in uno stato satellite della Russia.

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Qualsiasi promessa di difesa dell'indipendenza dell'Ucraina non è credibile. Putin è un campione della guerra ibrida, con un mezzo o un altro in tempi rapidi condurrà tutta l’Ucraina nella sua orbita. Meloni non può non averlo capito.

 

Allora perché questa fiducia in Trump? L'Italia è uno dei cavalli di Troia di Trump in Europa?

Il rapporto con gli Usa è troppo rilevante per ridurlo a un'attività di pubbliche relazioni. Spero che presto l'Italia ritrovi un ruolo, e speriamo che sia positivo. Fino a oggi si vede molta voglia di mantenere l'amicizia con Trump e nessun interesse nei confronti dell'unità politica della Ue. Meloni è per l'Europa degli stati, non per un'Europa politica e federale.

 

conte trump

[…]  La destra di Meloni è da sempre contro “quella” Nato. Uno come lei, da atlantista di quei tempi, che bilancio fa?

Che l'ordine mondiale di Yalta sta saltando. E oggi l’Italia, a differenza di quei tempi, ha un sistema politico debolissimo.

 

Meloni vanta come grande forza la durata del suo governo.

Meloni parla di sé. Ma il sistema italiano è debole. A destra c’è solo lei, il resto conta poco o nulla. Dall'altra parte l'opposizione è fragile, divisa, e ha le sue due personalità maggiori, Conte e Schlein, che giocano una partita politica personale, e usano i loro movimenti come strumento per la loro carriera.

 

giorgia meloni punto stampa a washington 1

Per Conte l’Ue fallisce perché guerrafondaia. Ha ragione?

Come si può dare un giudizio su Conte? Ha cambiato troppe volte posizione politica. Quando Schlein gli chiede un'alleanza organica fra Pd e Cinque stelle, e lui le risponde che preferisce decidere caso per caso, sta definendo in modo chiaro la sua personalità politica: opportunismo puro. Che sarà una delle ragioni del fallimento del campo largo. Per non parlare della disomogeneità in politica estera […]

 

L’alleanza è una necessità aritmetica. Senza M5s, il Pd può fare solo testimonianza.

Prima parliamo di politica, l’aritmetica segue. Altrimenti sarà l’aritmetica a fare i programmi politici.

 

ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE

Senza pensiero politico non c’è il partito e non ci sono gli alleati. Un partito che non riunisce la direzione dal 17 febbraio nonostante nel frattempo abbia perso un referendum, ci siano due guerre violentissime alle porte di casa, mentre Trump cambiava gli equilibri del mondo e l'Italia veniva colpita da dazi drammatici che tipo di partito è? È evidente che la segretaria non crede nella forma partito classico, ma vuole un movimento. Il Pd – come area politica progressista– è immortale, ma il Pd come partito politico è morto.

 

Perché Schlein non affronta la politica estera con Conte?

Perché in questi ultimi due anni ha puntato solo a cucire le alleanze, e non ha affrontato quei nodi politici che sono alla base dei rapporti fra le forze politiche. La risposta "testardamente unitaria" rivendicata davanti ai contrasti politici, ormai è solo retorica. Senza confronto politico, interno e con gli alleati, non c’è unità, ci sono solo opportunismo e tattica.

elly schlein alla partita del cuore meme by 50 sfumature di cattiveria

 

[…] Il campo largo si dividerà anche sull’eventualità di assumersi, senza gli Usa, la difesa dell'Ucraina?

Spero di no, ma spero soprattutto che l’Ue non abbia dubbi. Tra Chamberlain che a Monaco fidandosi delle sue promesse di Hitler dà il via libera all'invasione dei Sudeti, e Churchill che nonostante i bombardamenti di Londra resiste a Hitler, vincendo poi la guerra mondiale, io spero che oggi gli europei scelgano l’esempio di Churchill. E anche gli italiani. E gli elettori del Pd spero che spingano in quella direzione.

SCHLEIN, CONTE, BONELLI, FRATOIANNIelly schlein giuseppe conte e il caso todde in sardegna - vignetta by usbergo