DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per www.repubblica.it
luigi di maio in missione in iran
La scena è quasi cinematografica. Nel pieno rispetto delle sceneggiature di film o serie tv di spionaggio. Il luogo è un carcere di Teheran. E come nei migliori copioni l’incontro tra il prigioniero e l’incaricato di verificarne lo stato di salute avviene in una cornice davvero ai limiti del rispetto diplomatico. Mentre si svolge il dialogo, un rappresentante ufficiale dell’Unione europea è ricevuto in un’altra sede dalle autorità del ministero degli Esteri iraniano. […]
Esattamente in questo contesto si è svolto pochi giorni fa la missione nella capitale iraniana dell’inviato speciale dell’Ue, Luigi Di Maio. L’ex ministro degli esteri italiano, infatti, ha ricevuto dall’Alto rappresentante europeo, Josep Borrell, l’incarico di seguire e tentare di risolvere il caso del cittadino svedese, Johan Floderus, detenuto da oltre un anno. In realtà si tratta di un funzionario europeo che si trovava in viaggio di turismo in Iran. E che viene accusato di spionaggio.
Johan Floderus - arrestato in iran
Si tratta di una modalità piuttosto consolidata in quel Paese: l’obiettivo del governo è uno scambio di prigionieri. Nel 2019 la Svezia ha arrestato Hamid Nouri, un ex funzionario della magistratura iraniana, accusato di essere stato tra gli esecutori del più grave massacro della storia iraniana post-rivoluzione khomeinista, alla fine degli anni Ottanta, quando migliaia di oppositori furono giustiziati senza processo.
[…] Nouri è stato condannato all’ergastolo. L’Iran lo rivuole indietro ma, appunto, Stoccolma non cede. Nella sua breve missione, allora, Di Maio è riuscito a ottenere un incontro tra un funzionario del Seae (il Ministero degli Esteri dell’Ue) e Floderus. L’obiettivo principale consisteva nel verificare le sue condizioni di salute.
Il tutto, però, si è svolto con una procedura molto rigida in cui lo stesso inviato speciale dell’Ue è rimasto negli uffici del governo iraniano solo lo stretto necessario e solo per la durata del colloquio in carcere con il cittadino svedese. Che è risultato in buone condizioni.
Erano sei mesi che le autorità iraniane non fornivano informazioni su una detenzione che l’Ue considera arbitraria. […]
Il caso dello svedese è esploso pubblicamente di recente. Dopo un articolo su un giornale americano. La famiglia, infatti, aveva tentato di tenere riservata la notizia per non dare armi di propaganda agli iraniani. Il compagno di Floderus ha invece deciso di utilizzare la tattica opposta denunciando pubblicamente la detenzione.
Martedì scorso, nell’aula del Parlamento europeo a Strasburgo, lo stesso Borrell aveva riferito sull’esito di questa prima trattativa. «In tutte le occasioni – ha ricordato – abbiamo sollevato il tema dei cittadini europei detenuti in Iran».
Spiegando che l’inviato speciale dell’Ue per il Golfo si era recato a Teheran ha aggiunto: «Vi sembra negativo che sia andato a Teheran per discutere di questo problema con il regime iraniano e sia riuscito a ottenere una visita consolare a Johan? Io credo che queste siano cose necessarie e continueremo a farle. Continueremo a lavorare per ottenere la sua libertà e appoggiare la società iraniana». […]
Johan Floderus - arrestato in iran Johan Floderus - arrestato in iranluigi di maio
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